Associazione Assieme per il tagliamento

 

RASSEGNA STAMPA 2013

MESSAGGERO VENETO edizione Udine
Scontro, muore l’avvocato anti-casse
Fabio Pes, 60 anni, di Spilimbergo era molto conosciuto anche nel Sandanielese. La sua auto ha centrato un camion

SPILIMBERGO. Finisce con la sua Bmw 320 grigia contro un camion e muore. È quanto accaduto ieri, intorno alle 15.30, a Fabio Pes, 60 anni, avvocato di Spilimbergo molto noto anche nel Sandanielese per essere il legale del fronte anti-casse d’espansione sul Tagliamento, che ha perso la vita a bordo della sua auto mentre percorreva la Cimpello-Sequals, in direzione della città del mosaico, nelle vicinanze dell’uscita che porta a Tauriano. Distrutta la Bmw: il corpo dell’avvocato è rimasto intrappolato nell’abitacolo. A liberarlo dal groviglio di lamiere sono stati i vigili del fuoco di Spilimbergo, che hanno operato per circa mezz’ora. In seguito all’impatto, il camion si è rovesciato sulla carreggiata, ma il conducente è rimasto illeso. Si tratta di Paolo P., 56 anni, di Zoppola, che lavora per la ditta di trasporti e traslochi Ragogna di Fiume Veneto e al momento dell'incidente stava facendo rientro in sede. «Me lo sono visto piombare addosso e non ho potuto dare nulla», sono le uniche parole pronunciate dall’autista, sotto choc per l’accaduto. L'uomo, che tra l’altro lavora da lungo tempo nella ditta di trasporti, avrebbe cercato di evitare l’auto di Pes avvicinandosi il più possibile al guard rail, sul quale sarebbe anche andato a sbattere con la parte laterale destra del mezzo. A nulla però è valsa manovra. Dopo l’impatto, il camion si è rovesciato. Il 56enne è riuscito comunque a uscire dall’abitacolo autonomamente. «Ho sentito un colpo fortissimo e poi ho visto volare in aria pezzi di carrozzeria, alcuni dei quali sono finiti sulla mia auto», ha raccontato Dino Rosan, che ha assistito all’incidente. L’uomo stava facendo rientro a Spilimbergo, a bordo della sua Mercedes classe A. Dietro di lui stava viaggiando anche Laura O., diretta a Udine, a bordo di una Toyota Yaris. «Ho assistito al sinistro: è stato terribile – ha raccontato –. Sono sotto shock. Il camion arrivava da Spilimbergo, mentre l’auto da Pordenone. Improvvisamente l’impatto. È stata questione di una manciata di secondi». La Mercedes e la Yaris sono rimaste bloccate tra la Bmw di Pes e il camion rovesciato, ma non sono né rimaste coinvolte né danneggiate dai pezzi carrozzeria dei veicoli che volavo in aria. La dinamica è al vaglio dei carabinieri di Spilimbergo, che hanno effettuato i rilievi di legge. Tra le cause del sinistro, stando anche alle prime ricostruzioni dei testimoni, potrebbe esserci una manovra azzardata dell’avvocato, ma al momento si tratta solamente di ipotesi. La Cimpello-Sequals, nel tratto in cui si è verificato il tragico incidente, è rimasta chiusa per circa quattro ore. Il traffico è stato deviato lungo altri percorsi: della regolamentazione si sono occupate le forze dell’ordine, tra cui anche la polizia municipale. Sul posto è intervenuta anche un’ambulanza del 118 di Spilimbergo.
Giulia Sacchi ©RIPRODUZIONE RISERVATA


MESSAGGERO VENETO edizione Udine
Tagliamento, l’ultimo no alle casse
La sentenza della Cassazione ha messo la parola fine a una vicenda di 15 anni

Equivale a una pietra tombale sulle casse di espansione nel medio corso del fiume Tagliamento la sentenza con cui la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dall’Autorità di bacino. Si conferma così l’annullamento della delibera regionale del 2007 con cui la giunta Tondo aveva approvato il progetto preliminare delle invise opere di laminazione. Giudicato illegittimo dal tribunale superiore delle acque, dinnanzi al quale l’avevano impugnato i 5 Comuni interessati dall’opera – Ragogna, San Daniele, Spilimbergo, Dignano e Pinzano -, in difesa dell’atto si era attivata l’Autorità di bacino, ricorrendo in Cassazione. Ora, anche l’ultimo grado di giudizio ha però dato esito negativo, confermando l’annullamento della delibera. Le casse di espansione non si faranno.

E se nel frattempo, a valle di un laboratorio “tecnico”, anche la Regione si è persuasa dell’opportunità di un cambio di rotta – tanto che in Cassazione si è affiancata ai Comuni -, il giudizio della Corte rappresenta una garanzia in più: non potranno esserci ripensamenti. «O meglio, se ci saranno, l’iter andrà riavviato da capo con la prospettiva di durare altri dieci anni», afferma trionfante il sindaco di Ragogna, Mirco Daffarra. Leader del movimento di amministratori locali che dal ‘99 a oggi si è strenuamente opposto alla realizzazione di queste maxi opere, valutandole inutili e oltre che un grave scempio ambientale e paesaggistico.

Tutto ebbe inizio quasi 15 anni fa. Quando Daffarra per primo levò la voce contro le progettate casse nell’alveo del Tagliamento. Se i motivi che stanno all’origine del progetto sono ampiamente condivisibili – coincidono con la necessità di mettere in sicurezza la Bassa e in particolare Latisana dall’eventualità di una nuova ondata di piena – non lo sono gli effetti. Con il passare degli anni, le file dei sostenitori del “no” s’ingrossano materializzando accanto a Daffarra i volti dei tanti sindaci che si sono succeduti alla guida dei Comuni interessati all’opera e un fiorire di comitati e associazioni. Tutti convinti che le casse di espansione distruggerebbero un ambiente naturale unico in Europa essendo ormai il Tagliamento l’ultimo fiume a bracci conservato al suo stato naturale dell’intero Vecchio Continente. Non solo. Costerebbero oltre 50 milioni di euro. Spesa esorbitante specie alla luce dell’incertezza covata da molti riguardo all’effettiva capacità di laminazione delle piene.
Maura Delle Case ©RIPRODUZIONE RISERVATA



MESSAGGERO VENETO edizione Udine Domenica 17 giugno 2012
Pagina 32 - Provincia

Tagliamento, ultimatum per la messa in sicurezza San Daniele: il comitato “Assieme” chiede



MARTEDÌ 21 FEBBRAIO 2012

IL GAZZETTINO - EDIZIONE DI PORDENONE  PAG 16

PINZANO Sì alla sicurezza degli argini, ma ci saranno problemi con il Veneto



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