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da Il Gazzettino di Mercoledì, 27 Settembre 2006
Trieste Dalle autostrade alla ...
Dalle autostrade alla grande viabilità triestina. Dalla piattaforma logistica all'alta velocità del Corridoio 5.

Tutto e di più, è stato messo in programma, nell'incontro odierno a Trieste con il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro. Nella tarda mattinata il membro del Governo sarà ricevuto nella Palazzo della Regione in via Carducci,6 dal presidente Riccardo Illy. Alle 12.00, nella Sala Mosaico, il ministro avrà un incontro con lo stesso presidente Illy, gli assessori regionali alle Infrastrutture Lodovico Sonego e ai Lavori pubblici Gianfranco Moretton. Con i rappresentanti della giunta regionale, ci saranno anche i presidenti delle quattro Province ed i sindaci dei quattro Comuni capoluogo. Il ministro Di Pietro, che nelle scorse settimane ha incontrato a Roma i rappresentanti di Autovie Venete discutendo proprio del programma di sviluppo della rete autostradale in regione e impegnandosi a verificare la possibilità di accelerare l'iter per l'approvazione del progetto della terza corsia lungo l'A4. Al ministro l'amministrazione regionale e i rappresentanti degli enti locali faranno presenti le priorità in materia di opere pubbliche, cercando di capire anche quale sia la disponibilità finanziaria che il Governo è in grado di mettere a disposizione. Nei mesi scorsi, infatti, il ministro Di Piero aveva comunicato come la dotazione per le grandi opere a disposizione dell'Anas era di gran lunga inferiore a quanto annunciato dal precedente governo e aveva anche ipotizzato tagli agli investimenti, anche per le opere già cantierabili.

I progetti, in Friuli Venezia Giulia, sono molti considerato lo sviluppo dei rapporti con l'Est Europa e con l'Austria. Si va dalla Cimpello-Gemona alla grande viabilità triesinta, che per essere portata a compimento necessita di circa quaranta milioni di euro. Tema caldo è anche quello dell'alta velocità ferroviaria legata allo sviluppo del corridoio 5, la rete transeuropea che metterebbe in collegamento Barcellona a Kiev, passando per Lione, Milano, Venezia, Trieste e Budapest. Da parte sua, l'assessore Moretton farà presente al ministro la necessità di finanziare con 45 milioni di euro la realizzazione delle opere complementari alla diga di Ravedis, in provincia di Pordenone, e di confermare obiettivi e stanziamenti per il progetto stralcio legato alla messa in sicurezza della rete idrica regionale, comprese le casse d'espansione lungo il fiume Tagliamento. Il presidente del consorzio Cellina-Meduna Americo Pippo conferma che entro febbraio completerà le opere elettromeccaniche della diga di Ravedis, finanziate con 6 milioni dalla Protezione civile. «Dopodichè - aggiunge - a diga ultimata, potranno incominciare le prove funzionali, che potrebbero richiedere alcuni anni. Nel frattempo mi auguro che a livello nazionale si sblocchi la situazione e che arrivino i 45 milioni previsti nel Piano irriguo nazionale per realizzare le opere accessorie alla diga. Allo stato, va precisato, non è bloccata soltanto Ravedis, ma tutte le opere in fieri a livello nazionale. I politici invece di fare polemiche dovrebbero fare quadrato per farsi valere a livello nazionale e per ottenere i finanziamenti».
Lorenzo Marchiori


da Il Gazzettino (Ud) di Martedì, 26 Settembre 2006
Addio casse d'espansione ...

Udine - Addio casse d'espansione sul Tagliamento, grazie e addio anche a Paolo Ciani quale commissario straordinario della laguna di Grado e Marano.

Queste sono le novità che si attende il popolo ambientalista e che potrebbero concretizzarsi nelle prossime settimane, stando al tam tam che risuona tra gli ambienti politici regionali e le associazioni ecologiste. Il cambio di direzione deriva anche dall'insediamento al ministero dell'Ambiente del verde Pecoraro Scanio, intenzionato a tenere in considerazione le istanze della parte di società che rappresenta. Nei prossimi giorni proprio il vicepresidente della giunta regionale, Gianfranco Moretton, volerà a Roma per una serie di incontri, alcuni dei quali saranno tesi a capire quale sia l'orientamento del governo in materia di politiche ambientali. E già in quella sede si potrebbero avere conferme sul cambio di rotta.
TAGLIAMENTO.L'anticipazione è stata data nel corso del recente convegno ambientalista sul futuro del fiume friulano. Un collaboratore del ministro Pecoraro Scanio ha annunciato che c'è l'intenzione di rivedere il piano stralcio che comprende anche la realizzazione delle tanto contestate casse d'espansione per far fronte ad eventuali alluvioni del Tagliamento. In caso di marcia indietro da parte del governo, il progetto sarebbe rivisto o prenderebbe comunque una direzione diversa, meno impattante per il territorio. Ma la revisione del piano stralcio non coinvolge solo il ministero dell'Ambiente, bensì anche altri dicasteri e la questione potrebbe richiedere tempi e discussioni non facili. Tuttavia, stante il fatto che nel frattempo l'amministrazione regionale sta proseguendo con il progetto della prima cassa d'espansione, un chiarimento sarebbe opportuno.
LAGUNA. In ottobre scadrà anche il mandato di commissario straordinario per la bonifica della laguna di Grado e Marano. Appare improbabile che il Governo Prodi riconfermi nell'incarico Paolo Ciani, consigliere regionale di Alleanza nazionale vicino al successore di Pecoraro Scanio, l'ex ministro Matteoli. Anche in questo caso, il cambio della guarda potrebbe segnare un mutamento nei rapporti con le associazioni ambientaliste.
Lorenzo Marchiori


da Il Gazzettino di Domenica, 24 Settembre 2006
Disappunto del Comitato per la mancata presenza dei "regionali"

Dignano - Dal convegno su: "Un futuro per il Tagliamento, insieme per un progetto integrato", inserito nella tre giorni di "Tagliamento Acquambiente" svoltosi recentemente a Caprizi di Socchieve. esce il messaggio univoco circa la necessità di gettare le basi per un ragionamento globale, a scala di bacino, che superi l'attuale logica "emergenziale", attraverso una pianificazione innovativa e soprattutto partecipata.La scorsa settimana i cinque sindaci, loro malgrado coinvolti sul progetto casse di espansione che si dovrebbero realizzare poco a sud del Ponte di Pinzano, erano stati ricevuti a Roma al Ministero dell'Ambiente. Al centro dell'incontro la ricerca di possibili strade alternative alle casse per la messa in sicurezza della popolazione di Latisana.L'argomento è puntualmente rimbalzato anche a Caprizi, grazie alla presenza di Andrea Ferrara, consigliere per il Friuli Venezia Giulia del Ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio. «Proprio dall'incontro con i sindaci - ha detto Ferrara - è emersa la necessità di trovarsi tutti e a tutti i livelli, attorno a un tavolo, ove si possano vagliare i possibili progetti nel rispetto delle Comunità e soprattutto del nostro grande fiume».L'incontro romano dei sindaci ha messo in luce una possibile modifica del Piano Stralcio, per arrivare ad un progetto a scala di bacino e su questo il Ministero è già all'opera per risolvere le problematiche del Tagliamento. La tavola rotonda che ha fatto seguito al convegno di Caprizi, ha fornito ulteriori elementi di conoscenza, in particolare per quanto riguarda la produzione idroelettrica e l'uso irriguo. Unica nota dolente per gli organizzatori della tre giorni che sono riusciti a calamitare su Socchieve ben 34 Comuni rivieraschi, l'assenza di rappresentanti della regione Friuli Venezia Giulia.Sono così andati a vuoto alcuni interrogativi dei presenti, quali i mancati rilasci o le opere previste lungo l'asta fluviale montana. Per parte sua la presidente di "Assieme per il Tagliamento", Franca Pradetto, ha espresso soddisfazione perchè l'appuntamento di Caprizi ha dimostrato come possano convivere sviluppo economico, sicurezza per le popolazioni e conservazione di un fiume che ci viene invidiato a livello europeo.
I. M.


da Il Messaggero Veneto del 17 settembre 2006
"Tagliamento, una questione di diritto ambientale"
lettera di Bruno Tassotti -Italia Nostra


da Il Gazzettino Udine di Domenica, 17 Settembre 2006
Tagliamento, il WWF punta al "progetto biosfera"
Toniutti: <<Siamo solo alle ipotesi preliminari, ma auspichiamo che la Regione mantenga la volonttà politica dimostrata>>

Socchieve - Grande successo di pubblico, oltre 200 persone, alla conferenza "Un futuro per il Tagliamento : insieme per un progetto integrato", organizzata ieri sul lago di Caprizi nell'ambito della tre giorni, "Acquambiente", che il Comitato Assiemeperiltagliamento , Wwf, Pas, Comitato per la tutela del bacino montano del Tagliamento , Lipu e Julia Carnica hanno voluto dedicare alla valorizzazione e alla ricerca di un futuro di sviluppo sostenibile per il più importante corso d'acqua della Regione. «Il coinvolgimento delle comunità locali (tutti i comuni rivieraschi delle provincie di Udine e Pordenone hanno patrocinato l'iniziativa) e dei vari portatori d'interesse, sia pubblici che privati, è il fattore critico, indispensabile per avviare un confronto costruttivo finalizzato a una gestione sostenibile di una vasta area del territorio friulano che vuole ergersi a modello di rilevanza internazionale» - ha spiegato Nicoletta Toniutti di Wwf Italia, nell'introdurre il dibattito sviluppatosi nel corso del pomeriggio tra esperti e tecnici nazionali in materia ambientale, Regione, Comunità Montana, sindaci e consorzi. Attraverso relazioni interessanti si è discusso su numerosi temi, tra i quali il bacino idrico del fiume, lo sviluppo che l'energia idroelettrica ha avuto nei decenni proprio grazie al corso d'acqua, le necessità in campo agricolo, soprattutto per l'irrigazione, le precauzioni più opportune e gli interventi sostenibli in occasione degli eventi alluvionali. Alla tavola rotonda finale, sintesi dell'intero dibattimento, erano presenti l'ingegner Marchese per l'Edilpower, l'ingegner Canali per il Consorzio Ledra-Tagliamento , l'ingegner Suber tecnico regionale, in sostituzione dell'assessore Marsilio (trattenutosi soltanto per poco), Lino Not per la comunità Montana e il vicesindaco di Bibione Codognotto. Tema centrale, tra le molte idee e sollecitazioni di interventi futuri per la salvaguardia del fiume, la proposta, ancora in stato embrionale, di una riserva della biosfera Unesco per il bacino montano del corso d'acqua che gradualmente dovrebbe estendersi all'intero percorso, sino alla foce. «Siamo ancora alle ipotesi preliminari, ma come Wwf ci crediamo molto e auspichiamo che la Regione mantenga la volontà politica dimostrata» - ha dichiarato la Toniutti. La tre giorni, che si è aperta venerdì, si concluderà oggi con l'arrivo al Passo della Mauria della marcia non competitiva "Gente di mare, gente di fiume", partita da Ragogna. Sempre nella giornata odierna in Caprizi conclusione con "Acqua & Musica", festa sul fiume scandita da sei gruppi musicali.
David Zanirato


da Il Messaggero Veneto del 15 settembre 2006
Ragogna. festa da oggi per tre giorni con "Tagliamento Acquambiente"
La marcia lungo il fiume
itinerario di 96 chilometri fino al passo Mauria

di Raffaella Scialino


da Il Messaggero Veneto Ed. Pn del 14 settembre 2006
Vertice sul Tagliamento. De Biasio:<Sabato a Soccchieve riprenderemo il discorso avviato nella capitale>
Casse di espansione "sorvegliate"

Il ministero dell'ambiente dimostra di conoscere le problematiche legate alla loro possibile realizzazione
I sindaci di Spilimbergo, Pinzano, Dignano, Ragogna e San Daniele ricevuti a Roma
Messi in evidenza anche i danni provocati dai raid dei fuoristrada nella zona Sic
di Mirello Macoric


da Il Gazzettino di Giovedì, 14 Settembre 2006
Casse, la protesta approda a Roma
Soresi e gli altri sindaci friulani soddisfatti dell'incontro svoltosi ieri al Ministero dell'Ambiente
«Una tappa importante: il segretario tecnico si è impegnato a cercare una soluzione condivisa»

Spilimbergo «Da parte mia sono soddisfatto dell'incontro, perché non poteva essere una soluzione al problema, ma una tappa importante nel percorso per venirne a capo»: questo il commento a caldo del sindaco di Spilimbergo Arturo Soresi, colto nel pomeriggio di ieri mentre era ancora immerso nel traffico di Roma. È stata una riunione di carattere tecnico quella che si è svolta ieri nella capitale, negli uffici del ministero dell'Ambiente. Protagonisti il segretario tecnico del ministero Fabrizio Ferri e i sindaci di Spilimbergo Arturo Soresi, di Pinzano Luciano De Biasio, di Ragogna Mirco D'Affara, di San Daniele del Friuli Gino Marco Pascolini e di Dignano Giambattista Turridano. Ovvero i cinque Comuni rivieraschi coinvolti direttamente dal progetto di realizzazione delle casse di espansione sul Tagliamento. «È stata ha spiegato Soresi una riunione tecnica ad alto livello. Il dottor Ferri ha capito la situazione e si è riproposto di approfondire l'argomento, per trovare soluzioni che vadano bene per tutti. Lo scopo era soprattutto quello di far conoscere la posizione del nostro territorio in merito alla questione delle casse . Il segretario si è mostrato molto interessato anche allo studio che è stato realizzato dalla Delft Hydraulics (una società olandese specializzata in problemi di ingegneria idraulica, cui si erano rivolti i primi cittadini rivieraschi per elaborare un'analisi del Piano Stralcio, analisi che aveva dato esito negativo). Alla fine siamo rimasti d'accordo di risentirci». All'incontro era presente anche il responsabile per il Friuli Venezia Giulia del ministro dell'Ambiente, il dottor Ferrara, con il quale è previsto un nuovo incontro in occasione della manifestazione in programma questo fine settimana a Socchieve. Oggi i sindaci rientreranno dalla parentesi nella capitale e si potranno conoscere eventuali maggiori dettagli. Resta comunque il fatto sottolineato da Soresi che Roma non si è mostrata sorda ai problemi delle comunità del medio Friuli e ha mostrato di non volersi fossilizzare sul Piano Stralcio dell'Autorità di Bacino. La riunione di ieri è la prima dopo le elezioni politiche e fa seguito alla visita che aveva reso a Pinzano il ministro Alfonso Pecoraro Scanio, allora impegnato nella campagna elettorale. Ma è solo l'ultimo di una lunga serie di incontri al vertice, concordati lo scorso anno tra tutte le amministrazioni coinvolte. La prima tappa si era svolta a dicembre sempre a Roma, con i funzionari dell'allora ministro dell'Ambiente Altero Matteoli. Agli inizi di marzo, seconda tappa a Bruxelles, dove i sindaci avevano relazionato ai delegati della commissione Ambiente del Parlamento europeo. Anche l'amministrazione provinciale di Pordenone, da parte sua, aveva avviato una offensiva diplomatica nel giugno dello scorso anno a Piacenza, quando si svolse un incontro con la commissione ministeriale Ambiente della Camera.
Claudio Romanzin



da Il Gazzettino del Mercoledì, 6 Settembre 2006
DIGNANO Le acque del Tagliamento
Tre giorni di eventi per il re dei fiumi - Coinvolti i comuni rivieraschi

Dignano: Scoprire il Tagliamento in tutte le sue componenti; da quelle ambientali e biologiche agli aspetti paesaggistici per i quali viene considerato il "Re" dei fiumi alpini.Questo lo scopo di "Tagliamento Acquambiente" titolo di una tre giorni (dal 15 al 17 settembre) di manifestazioni fra molteplici entità di 34 Comuni rivieraschi ubicati dalla sorgente al mare. L'evento è stato organizzato dalle associazioni "Assieme per il Tagliamento ", "Pas" (Per altre strade) e Wwf in collaborazione con il Comitato per la tutela del bacino montano per il Tagliamento , del Movimento culturale Julia Carnica e della Lipu, con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente, della Regione Friuli Venezia Giulia, delle Province di Udine e Pordenone, delle Comunità Montane della Carnia e del Gemonese, Canal del Ferro/Valcanale e della Comunità Collinare del Friuli.Si svolgerà a Caprizi di Socchieve e vedrà entità e realtà molto diverse e lontane fra loro, per un filo rosso rappresentato dal più grande fiume friulano. Una tre gioni scandita da incontri scientifici e didattici che si alterneranno a momenti agonistici, ludici e gastronomici.Alla tavola rotonda di sabato 16 su: "Un futuro per il Tagliamento , insieme per un progetto integrato", prendono parte Alfredo Caielli dell'Autorità di Bacino dell'Alto Adriatico, Bruno Maiolini del Museo Tridentino di Storia Naturale, Cristina Micheloni, agronoma, Ezio Todini dell'Università di Bologna, Stefano Lenzi del WWF Italia e Giorgio Pineschi del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.Come rileva Franca Pradetto, presidente del Comitato Assieme per il Tagliamento , l'appuntamento di Caprizi punterà si a sottolineare la bellezza ed importanza del bacino del Tagliamento , riconosciuta peraltro non solo a livello nazionale ma anche europeo. Ma pure sulla necessità della sua tutela, senza dimenticare la sicurezza delle popolazioni che vivono lungo le sponde. Si lancerà quindi la sfida per un diverso approccio alle problematiche gestionali, secondo un ragionamento globale a scala di bacino che superi l'attuale logica puramente "emergenziale".Temi che vanno dal rischio idrogeologico all'approvvigionamento idrico e/o irriguo con doverosa riflessione sul deflusso minimo vitale, non esclusa la produzione di energia idroelettrica e gli aspetti comunitari riferiti ad uno sviluppo sostenibile. Per la parte ludico-agonistica, venerdi, 15 settembre, si svolgerà: "Gente di mare, gente di friume" marcia non competitiva, a cura del Gruppo Marciatori Butterfly di Bordano, con partenza da Ragogna ed arrivo al Passo della Mauria dopo 96 chilometri. Informazioni al recapito telefonico 3478603460.
Ivano Mattiussi


da Il Gazzettino del Sabato 12 Agosto 2006
Casse, sindaci convocati a Roma
Il 13 settembre il ministro all'Ambiente riceverà i rappresentanti di San Daniele e degli altri comuni

San Daniele del Friuli - Dopo un periodo di stasi, torna d'attualità il problema delle casse di espansione per la messa in sicurezza del Tagliamento. Con il rinnovo dei due rami del Parlamento e del Governo, si registra la presa di posizione del nuovo ministro dell'Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare, Alfonso Pecoraro Scanio. Ha infatti convocato a Roma i sindaci dei Comuni interessati alle casse di San Daniele, Ragogna, Pinzano, Spilimbergo e Dignano. Con la telefonata giunta direttamente dal ministero, il primo cittadino di San Daniele è stato incaricato di organizzare l'incontro previsto per il 13 settembre nel ministero dell'Ambiente. Lo stesso sindaco, Marco Pascolini, prende atto con piacere della volontà d'incontrare i sindaci interessati, per fare il punto sull'ormai prolungato quanto spinoso problema "casse". «Quando venne lo scorso ottobre a Pinzano glielo avevamo chiesto esplicitamente ed è stato di parola - afferma Pascolini - per cui prendiamo atto, non senza la curiosità di sapere quali sono le intenzioni del nuovo Governo sulla vicenda». Nel corso della visita compiuta a Pinzano il 5 ottobre, Pecoraro Scanio aveva più volte rimarcato come la partecipazione popolare alla condivisione delle opere pubbliche fosse un requisito essenziale. «Insieme alla valutazione dell'impatto ambientale le opere non si fanno in contrasto con le popolazioni locali - aveva poi aggiunto l'allora presidente nazionale dei Verdi - e a difesa del diritto dei cittadini a decidere sulle cose che avvengono sulla propria terra». In campagna elettorale Pecoraro Scanio aveva messo in priorità l'intervento sui fiumi, e se proprio non si possono evitare, vanno fatti tenendo conto delle condizioni dei singoli territori e comunque sicuramente non facendo opere di cementificazione che trovano inevitabilmente la protesta popolare. «Lo spinoso problema della messa in sicurezza del Tagliamento certo rimane - dice ancora il sindaco Pascolini - ma con il nuovo Governo vogliamo vedere se ci sono dei modi più moderni per cercare di risolvere il problema e possibilmente ovviando lo scempio delle casse di espansione».
Ivano Mattiussi


da Il Gazzettino del mercoledì 19 Luglio 2006
Tagliamento in secca, si blocca la centrale

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da Il Gazzettino di Venerdì, 28 Aprile 2006
Di nuovo in piazza contro le Casse
La decisione è stata presa nel corso di una riunione tra Comuni, associazioni e comitati
In programma una «grande manifestazione popolare» per dire no al progetto sul Tagliamento

Spilimbergo - Una nuova, grande manifestazione popolare per dire no alle casse di espansione . E questa volta con il coinvolgimento di tutte le parti, anche le istituzioni. È la decisione che è stata assunta nel corso della riunione che si è svolta mercoledì sera a Ragogna. Erano presenti tutti gli organismi interessati: dai rappresentanti di quattro dei cinque Comuni rivieraschi (Spilimbergo, Pinzano, Dignano e Ragogna; mancava solo il sindaco di San Daniele del Friuli) alle associazioni ambientaliste e ai comitati civici. Tra gli altri, anche il Wwf, Legambiente, l'associazione Acqua, il coordinamento Insieme per il Tagliamento e il comitato del paese ospite. L'incontro era stato organizzato proprio per trovare un'unità di iniziative, oltre che di intenti. La discussione ha conosciuto momenti anche vivaci, perché esistono posizioni distinte all'interno dello stesso fronte; ma alla fine si è riusciti a individuare una linea comune. L'obiettivo è quello di richiamare l'attenzione generale sul problema dei bacini di laminazione, per ribadire alla Regione che la popolazione è contraria a un intervento di questo tipo, calato dall'alto e ad alto impatto ambientale ed economico. È stato così deciso di organizzare una manifestazione pubblica, la cui data però non è ancora stata resa pubblica. Già altre in precedenza erano state organizzate altre: la più rilevante quella dell'11 settembre dello scorso anno, organizzata da Acqua, con parecchie centinaia di manifestanti che hanno attraversato il ponte di Dignano a piedi e in bicicletta. Ma si trattava pur sempre di iniziative di singoli gruppi. In questo caso, invece, saranno presenti amministrazioni comunali, associazioni e comitati. Per coordinare l'organizzazione è stato deciso di istituire un gruppo di lavoro, che sarà composto da una decina di persone in rappresentanza dei vari enti coinvolti. I componenti saranno individuati nei prossimi giorni. Si continua intanto a battere anche altre strade per contrastare il progetto delle casse . Tra l'altro sono pendenti petizioni al Parlamento europeo, al ministero dell'Ambiente e al presidente della Giunta regionale, oltre a un ricorso alla Corte dei Conti e a numerosi appelli in ogni dove. Sono tre fondamentalmente i punti di contrapposizione: il primo è la violazione della direttiva comunitaria 85/337, perché il progetto è stato fatto senza la Via, la valutazione di impatto ambientale; il secondo è quello della mancanza di consenso sociale; il terzo riguarda i rischi di devastazione dell'ambiente naturale del fiume, come conseguenza dei lavori. Il fronte dei contrari sostiene che dal punto di vista scientifico e ingegneristico, le casse non sono comunque in grado di garantire la sicurezza di Latisana e della Bassa friulana, risultato che secondo lo studio della società specializzata Delft si può invece raggiungere per altre vie.
Claudio Romanzin


da Il Gazzettino di Mercoledì, 19 Aprile 2006
L'Europa fa "tremare" le casse di espansione
Ma per farlo deve recuperare il progetto preliminare. Negativi i commenti dei gruppi ambientalisti che accusano Trieste di «equilibrismi formali»
Dopo i rilievi di Bruxelles la Regione avvia il procedimento per l'affidamento della valutazione di impatto ambientale

Spilimbergo - Messa alle strette dalla presa di posizione della commissione Ambiente del Parlamento europeo, la Regione ha dato il via a un'operazione di correzione del progetto sulle casse di espansione . Con un documento che non è ancora apparso sul Bollettino ufficiale della Regione, ma che risale alla riunione di giunta del 30 gennaio scorso (delibera numero 149), è stato messo in moto il procedimento per l'affidamento della Via, cioè della valutazione di impatto ambientale. Tutto bene, se non fosse per un piccolo inconveniente burocratico: la Via, infatti, dev'essere effettuata sul progetto preliminare, mentre per le casse di espansione sul Tagliamento si è arrivati molto più avanti. Era infatti il mese di aprile del 2004 quando la Giunta regionale aveva affidato l'incarico di redigere il progetto definitivo ed esecutivo al raggruppamento temporaneo d'impresa Technital Spa, dopo aver valutato e approvato i risultati del concorso di progettazione, cui avevano partecipato cinque ditte diverse. Il progetto vincitore era già ben definito e prevede l'ipotesi di un sistema di prese a monte della stretta di Pinzano. Una scelta, quella di due anni fa, che ha segnato indiscutibilmente il passaggio alla fase concreta dell'opera. Ora, però, dopo i rilievi formali mossi dall'Unione europea e l'opposizione manifestata da sindaci e associazioni, la Regione ha tolto dal cilindro una nuova delibera che, due anni dopo l'affidamento del progetto esecutivo, recupera invece il progetto preliminare per mettere in moto la Via. Un escamotage, dovuto alla necessità di rispettare le norme di legge in tema di valutazione ambientale, ma che solleva molti dubbi sull'intera procedura. Anche perché non si tratta di una formalità, che si può correggere a posteriori, ma di uno studio fondamentale. A parte ogni altra considerazione, potrebbe perciò accadere che dalla Via il progetto subisca modifiche anche pesanti, costringendo la Regione a rivedere il progetto definitivo già affidato alla Technital. E a quel punto, non è detto che le altre imprese accettino una evoluzione di questo tipo, che cambia le carte in tavola. Immediati i commenti negativi dei gruppi ambientalisti, che accusano la Regione di equilibrismi formali. Addirittura sarcastico il commento di Renzo Bortolussi, presidente dell'associazione Acqua (che ha organizzato anche una riunione pubblica per domani alle 20.30 a Carpacco): «Questa è un'operazione che finirà per ritorcersi contro chi l'ha proposta. L'unica vera cassa che resta a Illy ha detto, con riferimento anche alla sconfitta del centrosinistra in regione alle ultime elezioni è quella in cui sotterrare le sue speranze politiche»
Claudio Romanzin



da Il Gazzettino di Venerdì, 14 Aprile 2006
Tagliamento, incontro con Moretton
L'eurodeputato Kusstatsceher in visita a San Daniele fa il punto sulle casse d'espansione

San Daniele- È durato oltre un'ora il preannunciato incontro sulle "casse di espansione" avvenuto ieri a Trieste fra l'eurodeputato altoatesino dei Verdi, Sepp Kusstatscher , in visita in Friuli per una diretta presa di coscienza sull'area Sic fra i ponti di Pinzano e Dignano, e l'assessore regionale all'Ambiente, Gianfranco Moretton. «È stato in incontro interessante anche per me - afferma Sepp Kusstatscher - poichè ho potuto fare diverse domande anche critiche per avere informazioni dopo gli incontri avuti mercoledi a San Daniele».-Cosa porta a Bruxelles da questa visita ?«Posso dire di essere più informato e quindi guarderò al problema ancora con più attenzione e parlerò con i funzionari della Commissione soprattutto quando si tratta della protezione di questi siti (direttive Cee Habitat, Uccelli ed Acqua). Starò anche dietro ai ricorsi che sono stati presentati contro le "casse"».-Che risposte sono venute dall'assessore Moretton ?«Ha preso la posizione dell'amministratore pubblico, sostenendo che come assessore alla Protezione Civile, ha la responsabilità giuridica di tenere fede ai progetti varati dall'amministrazione che ha governato la regione negli anni antecedenti il 2003. E quindi che lui come amministratore pubblico è costretto ad andare avanti».-Che opinione s'è fatta da tutto questo ?«Sono dell'avviso che gli studi tecnici; del professor Todini dell'Università di Bologna e della olandese "Delft Hydraulix" possono tornare utili. E perciò non dirò mai si debba proseguire su un progetto, solo perchè c'è il finanziamento, magari solo per una sola "cassa". Qui si tratta di difendere l'ambiente».Franca Pradetto, la presidente di "Amici per il Tagliamento", l'associazione che mercoledì ha fatto gli onori di casa nella visita dell'europarlamentare a San Daniele e al tratto di fiume fra Dignano e la strettoia di Pinzano, asserisce di averlo visto impressionato per la discordanza fra i resoconti delle carte geografiche è la realtà del Tagliamento. Nei immancabili commenti di circostanza, gli sarebbe anche scappato un: «No, qui le casse non si devono fare».Ivano MattiussiGiovedì,


da Il Gazzettino di 13 Aprile 2006
Casse sul Tagliamento, visita dell'eurodeputato Kusstascher

San Daniele - A poco più di un mese dall'incontro di Bruxelles con i cinque sindaci coinvolti nel progetto "casse di espansione" nel Tagliamento, l'eurodeputato altoatesino, Sepp Kusstatscher , ha reso ieri una visita in Friuli proprio per rendersi personalmente conto dell'area SIC (Sito d'Interesse Comunitario) sulla quale "dovrebbero" essere costruite le tanto discusse tre casse per la messa in sicurezza del fiume dalle esondazioni. Una visita promossa dall'associazione "Amici per il Tagliamento", alcuni componenti della quale, fra i quali la presidente, Franca Pradetto, hanno fatto gli onori di casa. Era iniziata da Villa Serravallo, la nuova sede municipale di San Daniele, dove l'ospite è stato ricevuto per un primo incontro informale dal sindaco, Marco Pascolini. E poi proseguita con un giro nell'area nevralgica interessata al "progetto casse" che va dai ponti di Pinzano a quello di Dignano, seguito da un incontro con i sindaci nella sala consiliare della biblioteca Guarneriana. Oggi Sepp Kusstatscher sarà anche a Trieste per un colloquio con l'assessore regionale all'Ambiente, Gianfranco Moretton. "Ho voluto personalmente conoscere la zona ed incontrarmi con le persone che mi informano meglio per poter fare di più anche a Bruxelles» ha affermato Kusstatscher .


da Il Messaggero Veneto del 18 marzo 2006
Spilimbergo. Sopralluogo nell'area del Tagliamento in cui dovrebbero sorgere
Le casse di espansione soluzione ad alto impatto e di ridotta efficacia
I favorevoli: avvio dell'iter scelta obbligata per la regione. La pulizia dell'alveo e la diaframmatura degli argini non bastano al Comune di Latisana che preme per la progettazione definitiva dell'opera.
Le altenative: numerosi gli studi effettuati. Interventi meno invasivi danno esiti molto simili
Tante domande ma poche risposte. Gli appelli dalle diverse associazioni sono caduti nel vuoto
secondo Bellen (Legambiente) la via da seguire è quella della mdifica al piano stralcio dell'Autorità di bacino

di Martina Milia

da Il Messaggero Veneto del 15 marzo 2006
Menis, aumentano i contrari
Il consigliere regionale invita alla mobilitazione per far fallire il progetto



da Il Gazzettino di Martedì, 14 Marzo 2006
«Bisogna unire tutte le forze che sono contrarie alle casse di espansione»

San Daniele - «Il viaggio dei sindaci a Bruxelles per presentare in prima persona ai funzionari dell'Unione Europea i motivi della protesta contro le "casse di espansione " sul Tagliamento rappresenta sicuramente un ottimo risultato. Oggi però non bisogna sedersi sugli allori perchè i veri "decisori" sono ancora fermi nei loro propositi». Ad affermarlo è Paolo Menis, ex sindaco di San Daniele, ora consigliere regionale della Margherita. Quella compiuta dai cinque sindaci non è che l'ultima importante tessera del puzzle realizzato nel corso degli ultimi due anni dagli amministratori comunali e dai Comitati Anti-Casse . Nel merito il consigliere della Margherita ritiene sia una ulteriore «iniezione di fiducia» a favore della difesa dell'ambiente e con essa prende quota nella popolazione la convinzione che esista concretamente la possibilità di riuscire a modificare, o rendere irrealizzabile un progetto ritenuto devastante per il Tagliamento, il suo habitat ed il paesaggio circostante. «Ad oggi si è manifestata contraria al progetto, o comunque preoccupata dei suoi contenuti- dice Menis- una folta rappresentanza di Enti e rappresentanti politici». Giova ricordare che assieme a decine di Consigli comunali, alle due Provincie di Udine e Pordenone e a quasi ventimila cittadini, viaggiano anche le preoccupazioni manifestate nel corso di una trasmissione televisiva del segretario dell'Autorità di bacino, del Direttore generale del ministero dell'Ambiente, di una buona metà dei consiglieri regionali, di parlamentari ed europarlamentari, di comunità ed istituzioni scientifiche internazionali, che continuamente tengono sotto osservazione l'evoluzione del problema. «Ma non bisogna però sedersi sugli allori- prosegue l'esponente della Margherita- e proprio per questo è opportuno riunire le forze. Moltissimi cittadini hanno la sensazione che sia necessario un incontro fra i cinque sindaci, i Comitati, gli Enti e le persone fortemente coinvolte, onde creare una maggiore cooperazione, volta a raggiungere una sintesi concreta che determini nuovi obiettivi e nuove iniziative». «Il tempo trascorre e logora chi sta in prima linea nella protesta e nella preoccupazione, e solo una forte condivisione di obiettivi ed intenti- conclude Menis- può aiutare a raggiungere il vero risultato a cui tutti aspirano».
Ivano Mattiussi


da Il Gazzettino del Martedì, 14 Marzo 2006
La due giorni dei comitati

Tolmezzo - Tra elettrodotti, acque, infrastrutture e lavoro, la Carnia si è riscoperta "in movimento". È questa la definizione che da alcuni mesi, dalla manifestazione di protesta del dicembre scorso in piazza a Tolmezzo, alla quale parteciparono circa mille persone, i leader dei vari comitati spontanei, periodicamente riprendono. Davanti a tanti elementi di discussione che interessano questo lembo di Friuli, non scorre giorno senza l'introduzione di nuovi spunti di confronto. E come avevano promesso allora, ed oggi lo ribadiscono, "vigileremo su tutti quelle tematiche e quei modelli di sviluppo che vogliono imporre alla Carnia dall'esterno, senza renderla partecipe". Il prossimo appuntamento, per "fare il punto della situazione" è fissato per venerdì 17 marzo, alle ore 20.30 presso la sala della Comunità Montana a Tolmezzo, divenuta ormai ritrovo abituale dei raduni carnici. L'incontro sarà organizzato dal comitato difesa territorio, guidato da Renato Garibaldi e riproporrà la questione elettrodotti; alla presenza del professor Claudio Cancelli del Politecnico di Torino, schierato con i comitati anti Tav, del vicedirettore dell'Arpa Friuli Venezia Giulia Gianni Menchini e dei rappresentanti dei comitati contro le casse di espansione del Tagliamento e di quelli del Cividalese sempre contro gli elettrodotti, di Torviscosa e di Raveo) la cittadinanza avrà la possibilità di ascoltare ulteriori pareri tecnici, ambientali e socio-economici sulle future linee elettriche transfrontaliere. La serata continuerà sabato 18 sempre alle 20.30 in Comunità Montana, con la presentazione ai cittadini dei candidati carnici al Parlamento con i loro programmi e le loro proposte per il territorio.
David Zanirato


da Il Gazzettino di Domenica, 12 Marzo 2006

"Continuità e rinnovamento" mira al tris dell'uscente De Biasio. La concorrente "Per Pinzano" propone Ivano Fornasieri
Divisi su tutto, uniti sulle casse di espansione
Due le civiche che corrono per la guida del municipio. Nel programma di entrambe un punto forte: la tutela del fiume

Pinzano al Tagliamento - (lor.pad.) -Luciano De Biasio tenta il tris. L'amministratore uscente si presenta agli elettori con la stessa squadra salvo qualche ritocco - che cinque anni fa aveva trionfato. Per contro la lista di minoranza esce definitivamente di scena. Ma, al suo posto, fa la sua comparsa un agguerrito raggruppamento guidato da Ivano Fornasier che, come capolista, presenta quell'Erminio Barna che nel primo mandato di De Biasio è stato per un paio d'anni vice sindaco. Quanto ai candidati, De Biasio è libero professionista nel campo della farmaceutica, mentre Fornasier è in pensione, dopo una vita trascorsa nell'ambito dell'associazionismo sportivo e tra i soci della latteria di Valeriano. Le due liste sono civiche, anche se De Biasio (che avrà al suo fianco l'intera Giunta uscente) non ha mai fatto mistero di essere vicino alle posizioni di Rifondazione Comunista in rappresentanza della quale è assessore all'ambiente e ai lavori pubblici in seno alla Comunità Montana. Una curiosità sul programma: entrambi gli schieramenti mettono tra le priorità la lotta alla realizzazione delle casse di espansione .CONTINUITÀ E RINNOVAMENTO Candidato sindaco: Luciano De Biasio (52 anni). Consiglieri: Renzo Chieu (58 anni), Valentino Draghi (34), Emanuele Fabris (33), Nadia Fiore (58), Carlo Lanfrit (42), Marzia Lorenzutti (30), Silvia Marian (30), Raffaele Millin(57), Daniela Missana (56), Samanta Mizzaro (32), Mauro Rossini (61), Elettra Tonelli (51).
PER PINZANO Candidato sindaco, Ivano Fornasier (59). Consiglieri: Erminio Barna (42 anni), Mario Campeis (52), Mauro Ceconi (44), Giovanni Clarin (60), Luigi Lanfrit (60), Franco Martinuzzi (47), Isabella Millin (47), Daniela Scandiuzzi (46), Marino Venier (57), Patrizia Zamparutti (45).



9 Marzo 2006

SAN DANIELE Il sindaco Pascolini è rimasto stupito dalla massa di informazioni in possesso del Parlamento europeo sulle casse Gli occhi di Bruxelles puntati sul Tagliamento

San Daniele - (im)All'indomani dell'incontro di Bruxelles, emerge come in Parlamento Europeo siano bene informati sul Tagliamento e di riflesso di tutti gli sforzi per superare il problema "casse" e come su di esso si siano prodigati in forma unitaria i cinque sindaci dei Comuni rivieraschi coinvolti. Ad affermarlo è il primo cittadino di San Daniele, Marco Pascolini, che appare anche rinfrancato dal fatto di poter finalmente contare su una unità d'intenti. «Per noi era una cosa quasi insperata che a Bruxelles potessero conoscere il problema - afferma Pascolini - ed invece abbiamo trovato interlocutori informatissimi che seguono passo passo la situazione e che hanno anche già attivato dei canali di controllo sulla progettazione e sulla necessità che debba essere fatta secondo i criteri richiesti dall'Europa. Il problema piuttosto è che l'Italia non ha recepito alcune direttive sul problema casse, e quindi dal punto di vista giuridico la situazione è un po' debole. Il non recepimento di tali direttive fa si che l'Europa possa eventualmente avviare le procedure d'infrazione contro l'Italia, ma non è automatico che si sostituisca al nostro Governo e quindi in sostanza ciò che potrà fare è solo ciò che potrà essere concertato con il governo Berlusconi. Questa è per noi la fonte di maggiore incertezza nel senso che se il governo non ritiene di adeguare la propria legislazione a quella europea, gli strumenti a disposizione sono abbastanza deboli. Abbiamo tuttavia configurato alcuni scenari di azione sui quali ci metteremo a lavorare». Ha fatto molto piacere che i funzionari del Commissariato all'Ambiente per la direttiva "Habitat" ed "Acqua", come l'eurodeputato altoatesino, Sepp Kusstatscher, che ha promosso l'incontro, considerino il Tagliamento uno dei punti chiave fra le politiche ambientali europee. Per parte loro ci sarà dunque la massima attenzione ma si tratterà di vedere cosa deciderà il Governo italiano. «Penso che a Roma sia già arrivata l'eco sul problema casse - afferma ancora il sindaco Pascolini - perchè abbiamo infatti saputo che alla nostra visita al Ministero dell'Ambiente ha fatto seguito anche una degli interlocutori europei». Si sa anche che fra Bruxelles e Roma è stato aperto un carteggio, ma in tutto questo che ruolo avrà la regione Friuli Venezia Giulia ? «Ritengo che dovrà assolutamente conformarsi a ciò che decide la legge italiana - conclude Pascolini - e sappiamo anche che fra regione ed Europa c'è una corrispondenza. Per parte nostra il risultato a cui tendiamo è che venga cambiata la localizzazione. Non siamo per delle semplici opere di mitigazione in questo sito, cosa che può farle solo l'Autorità di Bacino e quindi il ministero italiano. A giudizio del primo cittadino di San Daniele, potranno aprirsi diversi scenari, per una soluzione che sia auspicabilmente la migliore per tutti.


da Il Gazzettino di Martedì, 7 Marzo 2006
I funzionari della commissione Ambiente mettono sotto controllo le procedure della Regione
Casse, i «paletti» dell'Europa
Missione dei sindaci a Bruxelles: «Ci hanno assicurato che vigileranno sul progetto»

Spilimbergo -L'Europa segue da vicino la vicenda delle casse di espansione sul Tagliamento ed è pronta a intervenire nel caso si rendesse necessario. Ma attenzione: «Non dobbiamo illudere la gente. L'Unione europea non può mettere il naso nella sostanza del progetto; però può intervenire sulle procedure che la Regione adotterà». A parlare è Mirco D'Affara, primo cittadino di Ragogna, uno dei cinque sindaci del medio Friuli che si sono recati in spedizione a Bruxelles. L'incontro si è svolto ieri in tarda mattinata. «Dobbiamo dire - continua D'Affara, raggiunto telefonicamente nella sera di ieri, al momento di imbarcarsi sul volo di ritorno che ci ha colpiti la preparazione e la serietà del personale degli organismi comunitari. Avevamo appuntamento alle 11 e a quell'ora in punto siamo stati ricevuti da due alti funzionari della commissione parlamentare Ambiente e dal deputato Kusstatscher (si tratta di Sepp Kusstatscher, altoatesino, esponente del gruppo dei Verdi, che si è prestato a fare da termine di riferimento in sede europea). E avevano già la pratica in mano ed erano ben informati di tutto. Addirittura la questione delle casse è stata oggetto anche di una corrispondenza specifica con gli organi politici italiani». Un segnale di attenzione, che ha colpito positivamente i cinque sindaci: ricordiamo che oltre a D'Affara, sono partiti anche Arturo Soresi per Spilimbergo, Luciano De Biasio di Pinzano, Gino Marco Pascolini di San Daniele del Friuli e Giambattista Turridano di Dignano. Se l'impressione è stata positiva, quali risultati concreti sono stati raggiunti? «Ci siamo recati a Bruxelles essenzialmente per assumere informazioni tecniche e capire su quali strumenti potevamo contare nella nostra azione di difesa del Tagliamento». L'Ue, infatti, ha emanate negli anni varie direttive sui temi ambientali, che si è ritenuto opportuno approfondire con l'aiuto dei funzionari della commissione. «Di concreto è emerso questo: che se gli organismi comunitari non possono intervenire nel progetto, perché non è di loro competenza, però possono intervenire sulle procedure. Trattandosi di area Sic, infatti, la Regione deve attenersi strettamente alle disposizioni europee. Questo vuol dire, tra l'altro, che prima di andare avanti con le casse deve essere valutata tutte le soluzioni alternative, compresa quella di una diversa collocazione geografica dell'opera. E solo quando tutte queste saranno state escluse, allora può procedere con le casse . Su questo la commissione ha assicurato che vigilerà». Riacquista così forza la posizione dei sindaci, che lo scorso anno avevano commissionato uno studio alternativo alla società olandese Delft.
Claudio Romanzin


da Il Gazzettino del Mercoledì, 1 Marzo 2006

Ragogna - «No, se Latisana andrà sott'acqua non mi sentirò responsabile. Mi dispiacerebbe enormemente, certo, ma la colpa sarebbe della Regione, che ha perso inutilmente tempo». Inizia da qui il resoconto di un'intervista al sindaco di Ragogna Mirco Daffarra, leader riconosciuto del fronte anti-casse di espansione . Chi scrive è latisanese, e crede che le casse vadano fatte. Come prescrive la legge (Dpcm 28-8-2000), e per la sicurezza di almeno quindicimila persone. Ma chi scrive è disposto a concedere che la sicurezza degli uni comporta dei costi per gli altri. E l'assunzione di pesanti responsabilità. Così, quando il sindaco fa scivolare la sua Mercedes grigio metallizzata sulla china che porta a "Villuzza Beach", una golena così larga da diventare, d'estate, la spiaggia dell'intero Friuli collinare, e ci mostra il filo azzurro del Tagliamento che scivola struggente in quel deserto bianco di ghiaia, non possiamo nasconderci dietro un dito: le casse , due argini con un anima di cemento alti una decina di metri, seppure costruite fuori dalle grave, seppure foderate di terra, seppure non impattanti per il microclima, trasformeranno questo paesaggio per sempre. È importante che i latisanesi lo sappiano: quello delle casse di espansione è un gioco a somma zero. C'è chi vince (perché finalmente difeso da una natura ostile) e chi perde (perché mutilato di una natura benigna). Un concetto su cui, purtroppo, il sindaco, che ci appare guidare la legittima battaglia della propria comunità con mirabile moderazione e buonsenso, non vuole convenire: "Anche a noi sta a cuore la sicurezza di Latisana, ma non a discapito del nostro territorio: è per questo motivo che continuerò a chiedere alla Regione la convocazione di un tavolo tecnico comune per vagliare una soluzione alternativa alle casse in grado di soddisfare tutte le parti in causa". -Sindaco, cosa le fa credere che esista un progetto "accontentatutti"? In 40 anni di studi e commissioni, infatti, non è mai emerso «Beh, il fatto che la Delft Hydraulics, l'istituto di ricerca olandese da noi incaricato di una verifica sull'indispensabilità tecnica delle casse , ci abbia risposto in senso negativo, ci offre un ragionevole motivo per andare avanti nella ricerca di una soluzione comune. -Non crede, invece, che la messa in sicurezza del Tagliamento passi, storicamente, attraverso il sacrificio solidale di alcune popolazioni in favore di altre? Latisana, ad esempio, ha rinunciato dolorosamente al suo rapporto con un fiume ormai ridotto a un canale rettilineo e cementificato. Ovvero ha già pagato costi che sono probabilmente più alti dei vostri «Io non vedo per quale motivo dovremmo rassegnarci a fare la stessa fine di Latisana solo perchè la Regione ha smesso di adempiere alla propria funzione mediatrice verso gli interessi contrastanti del territorio, contraddicendo le proprie stesse leggi». -Un esempio? «Il regolamento 165 della legge regionale 14 del 2002, il cui articolo 12 dichiara obbligatoria, all'interno dello studio di prefattibilità ambientale, l'esame delle "possibili alternative localizzative e tipologiche" al progetto scelto. E le dirò di più: la commissione lavori pubblici dovrebbe approvare con maggioranza di due terzi il progetto, mentre su 13 componenti ce ne sono almeno sei contrari, e due che denunciano l'insufficienza di elementi forniti dalla Regione per esprimere un parere». -E se la "soluzione-jolly" fosse quella che si applica nei casi-limite di indecidibilità sociale? Ovvero prevedere adeguate misure di compensazione per chi "subisce" l'opera? «Quelle di risarcimento ambientale sono previste tanto dalle legge 12 quanto dalla direttiva europea "Habitat", ma noi non accetteremo l'ipotesi di ulteriori "sconti" dalla Regione fino a che non si sarà dimostrato che non esiste un progetto capace di ridistribuire gli impatti negativi lungo l'intera asta del fiume». Davide Lorigliola


da Il Gazzettino del Sabato, 18 Febbraio 2006
LETTERE: Il Tagliamento e la cassa di espansione

Sono grato al sindaco di Ragogna, Mirco Daffarra. Primo, perchè attraverso l'invito rivoltomi, e che volentieri accetto, a salire in collina per osservare di persona il sito dove (forse) verrà costruita l'unica e inutile cassa di espansione sul Tagliamento, dimostra civile apertura al dialogo. Secondo, in quanto mi permette di articolare con respiro meno mozzo le ragioni del "sì" ai famigerati manufatti. Ragioni che non sono affatto di carattere tecnico. Perché, se inquadriamo così il problema, le casse di espansione non sono certo la miglior soluzione possibile. Non occorre infatti una laurea in ingegneria idraulica per capire che i centosessanta metri sponda-sponda a Pinzano sono "la" risposta al problema delle esondazioni tilaventine nel basso corso. Quella stessa risposta che, dal 1970 al 1992, le tre commissioni e il consorzio Tagliamento hanno ripetuto unanimi: la diga. Una diga che, tuttavia, è scomparsa dalle alternative progettuali dichiarate ammissibili nel piano stralcio dell'autorità di bacino in forza di agenti che all'idrogeologia restano del tutto estranei: "Nel caso in esame svolge un ruolo fondamentale l'acquisizione del consenso sociale, talché la Regione Friuli-Venezia Giulia ha ritenuto di indicare quale soluzione operativa la costruzione delle casse di espansione ", si legge a pagina 73 del piano. Già, il consenso sociale. Provi, signor sindaco, a figurarsi il seguente quadretto: immagini una Giunta regionale che fatica a tener fede alle sue decisioni, contro cui si scatenano comitati e cittadini dell'Alta, al motto di "soluzioni alternative per una Latisana sicura". Sembra uno spaccato dell'oggi ma, purtroppo, è (anche) storia di ieri. Precisamente di ventun anni fa, quando da Pinzano e Spilimbergo partì l'ultima e vittoriosa crociata anti-diga, in nome di "soluzioni alternative" che, nel 1985, si chiamavano casse di espansione , nel 2006 diaframmatura degli argini, innalzamento del ponte, sistemazione del Cavrato e ripulitura delle golene (Delf Hydraulics) e nel 2026 (Dio non voglia) rimozione di morti e rovine. E allora, che fare? Abbandonare un "alternativismo" servito soltanto ad allungare l'agonia di un paese, Latisana, in cui ogni progetto di rilancio economico-sociale, se ne esistessero, affonderebbe nell'argilla di un'assoluta incertezza, e cominciare a far incontrare, magari su questo giornale, le ragioni del "sì", finora misconosciute per troppa locale ignavia, con quelle del "no". Ragioni sociali, comunitarie, valoriali, fattuali, però, e non tecniche, che altrimenti al posto di Daffarra e Moretton (e Lorigliola) ci metteremmo gli ingegneri della Delf o della Technital, l'appaltatrice delle casse . Due considerazioni "fattuali" per dare la stura al confronto: l'Unione europea non ha mai detto "no" alle casse , e le stesse non sfiorano, se non un paio di volte ogni cent'anni, flora, fauna e microclima. Sul primo punto, la procedura d'infrazione istruita dalla Commissione, infatti, riguarda il mancato recepimento nazionale della direttiva "Acqua" e la legge regionale sui lavori pubblici, ma non entra in nessun caso in merito nella querelle "casse sì, casse no". Per quanto riguarda il secondo, la invito anch'io a fare un viaggio: nelle valli di Campotto, all'interno del parco del delta del Po (insieme alla Camargue francese, il Sic più protetto e fascinoso d'Europa), scoprirà come casse di espansione da trenta milioni di metri cubi (come quelle sul Tagliamento!) nulla sottraggano a un ambiente di cui anche voi andate, giustamente, fieri.
Davide Lorigliola



da Il Gazzettino del Venerdì, 10 Febbraio 2006
SPILIMBERGO - I friulani d'America hanno diffuso un servizio attraverso il bollettino dell'associzione
Il caso "casse" varca l'Oceano La Famee Furlane invita a mandare appelli al presidente Illy esprimendo opposizione al progetto


da Il Messaggero Veneto del 10 febbraio 2006
Casse di espansione, rimangono le perplessità. Si sono conclusi i lavori dell'apposita commissione. I sindaci si sentono bypassati dalla Regione.


da Il Gazzettino del Giovedì, 9 Febbraio 2006
RAGOGNA Fari accesi sul Tagliamento
Casse d'espansione Il sindaco punta i piedi Botta e risposta sulla realizzazione

Ragogna - Non s'è fatta attendere la replica del sindaco di Ragogna, Mirco Daffarra, alla rubrica "Dall'altra parte" pubblicata da Il Gazzettino il 3 febbraio a firma di Davide Lorigliola, convinto sostenitore che le tanto discusse casse di espansione sul Tagliamento si debbano assolutamente fare. «Già in una precedente occasione ebbi a replicare al signor Lorigliola su un suo intervento dagli medesimi toni - afferma il primo cittadino di Ragogna - E in quella circostanza ero presidente del "Comitato di Ragogna contro le casse di espansione " glorioso e sempre in prima fila organismo che nel 1999 sollevò per primo il problema in tutta la sua gravità. Sempre in tale sede, chiesi al mio interlocutore se era mai stato nella nostra zona, dove dovrebbero sorgere le casse d'espansione . Lo invitavo anche a Ragogna sulle rive del Tagliamento, che così avremmo potuto discutere in modo approfondito del tanto contrastato progetto regionale». «Allora non ebbi risposta, ed ora, da sindaco - aggiunge - gli rinnovo l'invito per fargli vedere che a dire di "no" alle casse in quel luogo non sono solo i sindaci con i rispettivi Consigli di nove Comuni, la Comunità Collinare, la Comunità Montana del Gemonese, i Consigli provinciali di Udine e Pordenone, ventimila cittadini con le loro firme e centinaia di tecnici e studiosi di tutta Europa. Anche la stessa "natura" e la Comunità Europea dicono "no" ad un'opera che contaminerebbe un fiume simbolo del Friuli e che è additato a simbolo della naturalità di tutti i fiumi europei. Solo a guardare il sito ci si rende conto dello scempio che si commetterebbe per non parlare del grave danno all'ambiente che ne deriverebbe». È plausibile che Lorigliola voglia salvaguardare Latisana? «Penso di sì, ma lo fa depistando i termini della questione - continua il sindaco - Noi abbiamo sempre sostenuto che Latisana va messa in sicurezza, ma senza distruggere un fiume ed un territorio. Abbiamo altresi chiesto che vengano esaminate e prese in considerazione le alternative progettuali previste dalla direttiva Comunitaria e dalla legge regionale 14 del 2002, alla luce del fatto che l'area delle casse è un Sito d'Interesse Comunitario. È da poco che la Regione ci dà attenzione, mentre lo studio della società olandese, Delft Hydraulix, ci ha dimostrato che se nella bassa friulana vengono fatti tutti i lavori previsti dal Piano Stralcio, le casse di espansione non servono». «Pensiamoci bene, quindi, prima di sostenere le casse e piuttosto facciamo umilmente un passo indietro - conclude - per trovare assieme la soluzione al problema, magari copiando i numerosi esempi di ingegneria naturalistica che ci vengono dall'Europa. Siamo sicuri che chi dovrà decidere abbia il buon senso e l'umiltà per farlo? Noi faremo tutto il necessario affinché ciò avvenga».I.M.


da Il Gazzettino del Martedì, 31 Gennaio 2006
Europarlamentare incontra l'Associazione e si impegna a sostenerne le battaglie
Fronte anti-Casse, un paladino a Bruxelles

Pinzano al Tagliamento - (lor.pad.) «L'Europa ha bisogno del senso civico di cittadini come voi». Queste le parole dell'europarlamentare Verde Sepp Kusstatscher, ospite dell'associazione "Assieme per il Tagliamento". L'ingegner Costantini, dell'associazione friulana, gli ha illustrato il progetto delle casse di espansione che la Regione vorrebbe realizzare sul fiume Tagliamento, e lo studio alternativo proposto dal professor Todini che è stato ampiamente confermato dalla Delf Hydraulics, azienda leader mondiale in progetti per la messa in sicurezza idraulica dei fiumi. Il presidente del comitato ambientalista, Franca Pradetto, e il consigliere regionale dei Verdi, Alessandro Metz, lo hanno inoltre aggiornato sullo stato attuale del procedimento avviato dalla Regione relativo alla legge 14, e sulla petizione promossa dal comitato e firmata da 12 mila cittadini, che è stata consegnata alla commissione petizione "Kyoto" a Bruxelles il 13 luglio 2005. Lo studio olandese avrebbe inoltre dimostrato che sono sufficienti ma assolutamente urgenti ed indispensabili più semplici, meno dispendiosi, ma capillari interventi utili a garantire la reale sicurezza della popolazione di Latisana. Si tratta della conclusione della diaframmatura e dell'innalzamento degli argini da Latisana fino al mare; dell'innalzamento del ponte della ferrovia sempre a Latisana; della pulizia dalla vegetazione degli argini all'altezza di San Michele al Tagliamento; della sistemazione del già esistente Canale Cavrato per spezzare in due l'onda di piena in direzione della foce. «L'europarlamentare - fanno sapere dal Comitato friulano - si è impegnato ad attivarsi per bloccare gli interessi definiti "affaristici". Ha evidenziato che ci sono tutti i presupposti per far intervenire la Commissione Europea, visto che il rispetto delle norme come la direttiva "Habitat", la direttiva "Uccelli" e la direttiva "Acqua" non sono affatto facoltative, come alcuni politici lasciano intendere, ma obbligatorie da parte di tutti gli Stati membri, visto che a causa delle Regioni inadempienti, come il Friuli Venezia Giulia, sono già state aperte alcune procedure di infrazione a carico dell'Italia per violazione di norme ambientali. Inoltre ha sottolineato come la Commissione può intervenire non soltanto con le multe, ma persino bloccando le opere per le quali si evidenzi, come in questo caso, l'aperta violazione delle direttive»


da Il Gazzettino del Martedì, 31 Gennaio 2006
Ospite dell'associazione "Assieme per il Tagliamento"
"Euronein" alle casse
Visita dell'europarlamentare verde Sepp Kusstatscher

San Daniele - L'Europarlamentare Verde, Sepp Kusstatscher ha fatto visita alla nostra regione su invito dell'associazione "Assieme per il Tagliamento. L'incontro che si sarebbe dovuto svolgere venerdi a San Daniele é slittato a sabato per le avverse condizioni meteo, quando l'europarlamentare è riuscito a raggiungere Trieste in treno dove ha incontrato una delegazione che era formata fra altri dalla presidente del comitato dell'associazione "Assieme per il Tagliamento, Franca Pradetto e dal consigliere regionale dei Verdi, Sandro Metz. Il colloquio è servito a fare il punto sul tanto chiacchierato progetto "cassa di espansione " che la regione ha in animo di realizzare fra i ponti di Pinzano e Dignano. Com'è risaputo lo contestano cinque Comuni rivieraschi (Pinzano, Spilimbergo, Dignano, Ragogna, San Daniele), le province di Udine e Pordenone, la Comunità Collinare, il WWF nonchè diverse associazioni ambientaliste. Una voce grossa che è approdata financo al Parlamento Europeo, da cui la presenza di Sepp Kausstatscher che s'è impegnato ad attivarsi per bloccare quelli che ha definito interessi "affaristici". «L'Europa ha bisogno del senso civico di cittadini come Voi" ha aggiunto l'Europarlamentare, evidenziando che ci sono tutti i presupposti per far intervenire la Commissione Europea, visto che il rispetto delle Direttive "Habitat", "Uccelli" ed "Acqua" non sono facoltative, come alcuni politici lasciano intendere, ma obbligatorie da parte di tutti gli Stati membri. A causa delle regioni inadempienti, come il Friuli Venezia Giulia, sono già state aperte alcune procedure di infrazione nei confronti dell'Italia». È stato inoltre sottolineato come la Commissione europea può intervenire non soltanto con sanzioni ma persino bloccando le opere per le quali si evidenzi, come in questo caso, l'aperta violazione delle suddette Direttive. Per parte sua Seep Kusstatscher s'è detto fiducioso sull'esito della vicenda, avendo evidenziato che finchè i cittadini (12 mila firmatari di una petizione) saranno sempre presenti, nessuna violazione potrà mai essere messa in atto con l'avvallo della Commissione. Ivano Mattiussi


da Il Gazzettino del Martedì, 31 Gennaio 2006
Pesca, preoccupa il fiume Isonzo
L'allarme del presidente dell'Etp Saldan: «Acque sempre più inquinate dagli scarichi sloveni»

Udine - L'Isonzo preoccupa sempre di più. La continua invasione nel nostro territorio degli scarichi di fogna da parte della vicina Slovenia non fa scorrere acque tranquille. Il caso diplomatico tutto fluviale, che dura ormai da dieci anni, sta acquisendo contorni foschi: «Il problema si sta acuendo ed è evidentemente peggiorato», ha lanciato l'allarme Loris Saldan, presidente dell'Ente tutela pesca in occasione del debutto del primo cd-rom 'Pesci e acque interne del Friuli Venezia Giulia' che analizza il certificato sanitario dei fiumi e della popolazione animale che li abita. Ma anche sull'Isonzo lo straniero, e soprattutto i suoi prodotti di scarto, non passeranno. «Abbiamo già interessato l'assessore regionale Enzo Marsilio, affinché si possa istituire un tavolo di lavoro attraverso cui sanare il contrasto». La battaglia sull'Isonzo si allarga anche alla Comunità europea, cui l'Ente tutela pesca si appellerà in vista del supporto per l'operazione 'Isonzo libero'. «Cercheremo di vedere se l'Ue può almeno fornire alla Slovenia i depuratori, di cui non è in possesso, se non altro per limitare i danni derivanti dallo scarico senza precauzioni che finiscono nelle nostre zone». Se il risanamento dell'Isonzo, con il contestuale accordo sloveno, resta al vertice della lista sulle acque da ripulire, anche il funzionamento dei depuratori rappresenta un altro fronte di guardia: «Anche se al 90 per cento funzionano bene - sottolinea il presidente - bisogna comunque eseguire monitoraggi costanti sui filtri». Il quadro regionale mostra parecchi casi di depuratori obsoleti e il cui impianti non è stato sottoposto a modernizzazione. Il Tagliamento, poi, resta il sorvegliato speciale dell'Ente tutela pesca, con quelle casse d'espansione che potrebbero modificare l'habitat: «Vigileremo affinché si garantisca il deflusso minimo vitale, regola sacra per salvaguardare la vita del fiume», mette in guardia Saldan. A parte queste emergenze, il panorama fluviale si presenta abbastanza buono. Per la prima volta dopo la datata carta ittica risalente al '92, si possono consultare nel cd-rom (che verrà distribuito gratuitamente) tutte le informazioni ricavate dalle indagini condotte nelle principali aste fluviali fra il '96 e il 2005: più di 280 stazioni di campionamento monitorate, qualità biologiche delle acque e catalogazione delle specie ittiche sotto screening. Il database, costantemente aggiornabile anche in collaborazione con altri Enti (Arpa in primis), ha visto il coinvolgimento del Dipartimento di biologia dell'Ateneo triestino (con Elisabetta Pizzul e Francesca Battiston), del biologo dell'Etp Adriano Moro, e degli informatici Michele Toniolo e Annarita Di Pascoli. Il futuro guarda già all'elaborazione dell'indice ittico, capace di fornire indicazioni anche sulla qualità dell'ambiente. Irgi


da il Messaggero Veneto del mercoledi 25 gennaio 2006
Casse, a confronto gli studi idraulici
Il segretario dell'Autirità di bacino: valuteremo i dati della ricerca olandese.
La svolta in occasione della trasmissione "Occidente" di Telepordenone. L'analisi commissionata dai sindaci considera inutili i lavori a Pinzano



da Il Gazzettino di Martedì, 20 Gennaio 2006
Laguna di Marano e "Casse"

Trieste - È stata la situazione dell'area intorno alla condotta di scarico dell'impianto del Consorzio Depurazione Laguna di San Giorgio di Nogaro (chiamato il tubone), sottoposta ad indagine dal Gip di Udine, ad occupare gran parte dei lavori di ieri della IV Commissione del Consiglio regionale che ha così affrontato le questioni relative alla laguna di Marano e Grado insieme alle categorie interessate. Nel corso delle audizioni, l'Arpa ha parlato di una situazione anomala registrata a fine 2004 per la presenza di solventi, nelle acque scaricate, in concentrazione superiore alla norma, ma analisi posteriori avevano rilevato che i livelli erano rientrati. Altro punto le Casse di espansione sul fiume Tagliamento. A relazionare alla IV Commissione - presidente Uberto Fortuna Drossi (Citt) - è stato l'assessore all'Ambiente e Protezione civile, Gianfranco Moretton, che aveva sollecitato personalmente l'audizione. Il progetto oggi allo stato preliminare - ha così reso noto - è relativo all'opera di laminazione idraulica del territorio, da Pinzano sino in Veneto, per salvaguardare le popolazioni rivierasche e al costruire una sola cassa di espansione tra Pinzano e Dignano.


da Il Gazzettino di Martedì, 17 Gennaio 2006
Sindaci e comitati convinti che questa sia l'opinione di governo e regione
«Una cassa si deve fare»
Per il Tagliamento è la realtà che si sta affacciando

Dignano - «Prendiamo atto della volontà del Ministero dell'Ambiente e della Regione sulla "teorica" disponibilità di rivedere il piano stralcio dell'Autorità di Bacino, ma rimane comunque in piedi il loro orientamento di procedere comunque su almeno una delle casse di espansione per la messa in sicurezza del Tagliamento». È quanto afferma il sindaco di San Daniele, Marco Pascolini, all'indomani dell'atteso confronto svoltosi alla Casa dello Studente di Spilimbergo a cura del comitato "Assieme per il Tagliamento" su: "una scelta condivisa in difesa della sicurezza delle persone e la salvaguardia dell'ambiente". Le tanto discusse "casse " dunque sembrerebbero tutt'altro che scongiurate, almeno a giudicare da quanto ha affermato anche l'assessore regionale all'Ambiente, Moretton. «Ha infatti ribadito che la regione deve farle perchè c'è una legge dell'Autorità di Bacino - afferma il primo cittadino di San Daniele - dopo di che noi abbiamo chiesto al referente del Ministero dell'Ambiente, Mauro Luciani, se alla luce delle nuove ricerche sul campo, il suo dicastero ha l'autorità di modifcare il piano stralcio. La risposta che almeno una cassa si deve fare non dimostra grande apertura al confronto. E questo è il motivo per cui abbiamo chiesto ai nostri iterlocutori che ci spieghino con studi almeno altrettanto circostanziati dei nostri secondo i quali le casse di espansione non servono, i motivi per cui le loro conclusioni inoppugnabili non possono essere discusse». E se non arriverà risposta ? «Ci appelleremo al Parlamento europeo di Bruxelles dal momento che la zona interessata al progetto è considerata un Sic (Sito d'Interesse Comunitario)». Aspetto quest'ultimo che l'associazione "Assieme per il Tagliamento" ha preso a cuore, alla luce di uno studio con il quale Ezio Todini, professore ordinario dell'Università di Bologna, dimostra l'assoluta inutilità delle "casse di espansione " per la messa in sicurezza del Tagliamento. Da parte sua, Maurizio Rozza, membro del comitato "Assieme per il Tagliamento", chiama in causa la regione affinchè adegui il piano stralcio agli obblighi comunitari. Vale a dire che rispetti l'articolo 6 della Direttiva Habitat 92/43/CEE. Nel merito si tratta di coinvolgere tutti gli attori del territorio, per pianificare la tutela degli abitanti e dell'ambiente coerentemente alle strategie in atto in tutta Europa. Al Ministero dell'Ambiente si chiede altresì che adempia al ruolo di sorveglianza sugli adempimenti previsti dalla suddetta Direttiva nonchè sulle altre norme ambientali.I. M.


da Il Gazzettino di Martedì, 17 Gennaio 2006
Trieste - Saranno l'inquinamento ...

Trieste - Saranno l'inquinamento da illuminazione il tema con cui riprenderanno i lavori della IV Commissione del Consiglio Regionale. Per l'intera giornata di oggi, la IV terrà infatti una serie di audizioni su questa materia. Ad essere sentite saranno tutte le associazioni ambientaliste e diversi comitati scientifici, fra cui quelli astronomici. «Per quanto riguarda l'inquinamento illuminotecnico ci sono due aspetti importanti»: segnala il presidente della Commissione, Uberto Fortuna Drossi (Cittadini). Oltre alle questioni legate agli studi astronomici, superate in parte dall'utilizzo di nuove tecnologie, «questo tipo di inquinamento comporta non pochi problemi sia a flora che fauna. Le scoperte hanno dimostrato quello che crea agli uccelli e alle piante. Il tema è poi molto importante in riferimento al risparmio energetico: cercare di consumare la minima energia possibile con la massima resa». Sulla materia sono stati presentati diversi progetti di legge, aventi come firmatari consiglieri sia di maggioranza che di opposizione, e già discussi in un primo Comitato ristretto. «Convergono tutte sullo stesso fine ma si discostano su alcuni termini di applicazione - spiega Drossi -. È più una questione di metodo». Nelle intenzioni del presidente c'è però l'elaborazione da parte della Commissione stessa di un testo unico che inglobi anche i provvedimenti in cantiere sull'inquinamento olfattivo e su quello acustico.
«Un modo per rendere la materia più organica e applicabile dai Comuni», spiega Drossi secondo il quale «l'acustico è un testo molto sentito dai Comuni, perchè il piano conseguente determinerà questioni relative ai locali pubblici o al transito delle auto. E' il piano più complesso e determinante nella pianificazione di un'area territoriale». Il lavoro della IV commissione continuerà però anche nell'intera giornata di giovedì per una serie di audizioni sulla Laguna di Marano e Grado, al termine delle quali sarà sentito il vicepresidente della Giunta, Gianfranco Moretton, in merito alle casse di espansione sul Tagliamento. Da oggi, riprendono a pieno ritmo anche i lavori degli altri organi consiliari, in vista della seduta plenaria che si terrà dal 31 gennaio al 2 febbraio. Gli uffici di presidenza della I e la II Commissione saranno impegnati per fissare il loro programma dei lavori. Mentre si dovrà attendere domani per conoscere il calendario delle prossime sedute d'Aula quando si siederanno intorno al tavolo i capigruppo nella loro consueta Conferenza. Procede invece a tappe forzate il lavoro del comitato ristretto della III Commissione, presieduta da Nevio Alzetta (Ds), che continuerà da giovedì il tentativo di sintesi delle due proposte, di maggioranza e opposizione, sulla riforma dei servizi di Welfare: una delle priorità nell'agenda di Intesa Democratica. Giulio Benedetti


da il Messaggero Veneto del 14 Gennaio 2006
Casse sul Tagliamento, integrato il dossier per il ministro Matteoli
Ricognizione aerea nell'area del fiume. presente il direttore generale del ministero


da Il Gazzettino di Sabato, 14 Gennaio 2006
Terminata la visita del direttore del Ministero dell'ambiente al sito dove dovrebbero sorgere le casse d'espansione
Sul Tagliamento si riapre la discussione
Ribadita la priorità della salvaguardia di Latisana, su come fare sicurezza si riprende a studiare

Dignano - Con una perlustrazione su di un elicottero della protezione civile da parte del direttore generale del Ministero per l'ambiente, Mauro Luciani, si può dire conclusa questa fase di assestamento sulla questione delle casse d'espansione . Con almeno due punti fermi: la sicurezza di Latisana è prioritaria e le tre casse d'espansione non sono un dogma. A cascata da queste due conclusioni discendono altre notevoli considerazioni. La prima riguarda il rapporto tra le leggi dello stato italiano e le normative comunitarie riguardo l'acqua. Qui il contenzioso è aperto, con l'Italia inadempiente alle decisioni di Bruxelles e la regione in pericoloso bilico tra le due istituzioni. Certo che la difesa del Tagliamento e della sua peculiarità di fiume alpino, hanno sempre trovato orecchie sensibili in Europa. Sempre dall'Europa giunge la ferma convinzione che la salvaguardia di Latisana non passa da interventi sul fiume a monte, ma che questi devono riguardare la situazione alla foce, con la pulizia degli argini e delle sponde. Sono concezioni d'intervento contrapposte? Questo giudizio spetta ai tecnici, resta la convinzione che uno studio approfondito e con posizioni non già prefigurate sia ancora necessario. Questa è senza dubbio una vittoria dei comitati e dei sindaci dei comuni rivieraschi che chiedevano alla Regione di non arroccarsi su posizioni precostituite, di aprire il dialogo. Le riunioni di questi giorni in fondo non hanno risolto nessuno dei problemi sul tappeto. Non era del resto questo lo scopo, hanno tuttavia permesso ai due schieramenti di parlarsi per la prima volta. L'assessore Moretton aveva fatto correre un brutto rischio alla maggioranza di governo: la sua intransigenza sul portare avanti ad ogni costo il progetto casse d'espansione , il rifiutare il dialogo con i comitati, aveva creato l'impressione di un disinteresse verso le richieste popolari,sottovalutando anche il ruolo dei sindaci schierati con la loro gente. Da problema ambientale diventava un tosto problema politico. In fondo l'intervento nazionale, l'interessamento del ministro Matteoli per il sito prescelto hanno tolto le castagne dal fuoco all'assessore, permettendo a lui, e alla giunta, quel passo indietro che tutti richiedevano e che solo l'arroganza avrebbe potuto, a quel punto, impedire. Restano gli ambientalisti. Ieri il Wwf ha diramato una nota ancora negativa nei confronti di Moretton: «Se è realmente disponibile come dichiara pretenda il rispetto - si legge - dei principi elencati nella Direttiva Acqua e si muova per un approccio integrato su scala di bacino del Tagliamento». In parole povere rimettere il grande fiume nel suo insieme al centro degli interventi. Andrea Valcic


da il gazzettino del Venerdì, 13 Gennaio 2006

Una delegazione del ministero dell'Ambiente in visita nella città del mosaico. Oggi previsto anche un sopralluogo a bordo dell'elicottero
Tagliamento, sulle "casse" l'ennesimo rinvio
Dall'incontro nessuna decisione. Moretton: «Abbiamo discusso per 40 anni, possiamo attenderne ancora uno»

Spilimbergo -«Abbiamo discusso per 40 anni, possiamo discuterne ancora uno». Il commento del vicepresidente regionale Gianfranco Moretton sintetizza lo spirito dell'incontro ad alto livello che si è svolto ieri pomeriggio in municipio a Spilimbergo con il rappresentante del Governo.
Al centro, naturalmente, le casse di espansione . Erano presenti tutti e di più: oltre a Gianfranco Moretton, il direttore generale del ministero dell'Ambiente Mauro Luciani, il senatore Giovanni Collino, il presidente della Provincia di Pordenone Elio De Anna, gli assessori provinciali all'Ambiente di sinistra e destra Tagliamento Loreto Mestroni e Antonio Zavagno e il presidente di commissione Renzo Francesconi. E ancora: i sindaci dei cinque Comuni rivieraschi di Spilimbergo, San Daniele, Ragogna, Dignano e Pinzano e il rappresentante dell'Autorità di Bacino. La riunione, preceduta da un vertice a Udine con la commissione regionale per la sicurezza del fiume, ha preso il via verso le 17, quando i convenuti sono entrati nella sala degli stucchi al piano terra e hanno chiuso le porte. Discussione riservata, dunque. Ma qualche minuto prima si sono concessi brevemente alla stampa, per fare il punto della situazione e spiegare i loro intendimenti. Dialogo e mediazione sono le parole d'ordine: si capisce subito che non è qui che si prenderanno le decisioni definitive, né che ne usciranno clamorose novità. «Da incontri come questo - ha spiegato prudentemente il sindaco di casa Arturo Soresi - non potranno venire stravolgimenti del progetto, ma solo un contributo alla conoscenza delle problematiche, in modo particolare di quelle del posto dove si intende costruire le casse , che per di più è sito di interesse comunitario». «Ho ricevuto un mandato dal ministero - si è limitato ad aggiungere Luciani - a dare seguito alla riunione che si era svolta a Roma lo scorso anno. Domani (oggi per chi legge) sorvoleremo l'area del Tagliamento a bordo dell'elicottero della Protezione civile». Le parole forse più significative sono venute invece dal numero due della Regione, Moretton: «È un incontro positivo, perché improntato alla ricerca di una soluzione sulla base di quello che è stato fatto finora. Il problema esiste e dev'essere risolto con il contributo di tutti. Ognuno deve fare la sua parte. I Comuni della bassa vogliono le casse ; quelli dell'area centrale no. In questa situazione la Regione si pone in una posizione di mediazione ed è disposta a continuare su questa strada - ha concluso Moretton con un gioco di parole - mediando anche sulla mediazione. Abbiamo discusso per 40 anni, possiamo farlo per un altro anno ancora. Da parte sua il senatore Collino, presente in qualità di intermediario, pur commentando positivamente il fatto che su questa questione Governo e Regione (di due colori politici diversi) lavorano in sintonia, ha messo in guardia sui rischi di un rinvio: «L'arretratezza del nostro paese è dovuta alle decisioni sempre rinviate. E' giusto accogliere le osservazioni dei sindaci, ma non possiamo ritrovarci fra qualche anno a contare i morti a Latisana». Claudio Romanzin


da il Messaggero Veneto del 13 Gennaio 2006
Casse,il ministero vuole vederci chiaro
Oggi saranno effettuate foto da un elicottero da allegare alla realazione per Matteoli
I sindaci della zona puntano a progetti alternativi - Si sta facendo strada una proposta di mediazione

da il Messaggero Veneto del 13 Gennaio 2006
Casse sul Tagliamento, intesa con la comunità
I rappresentanti del ministero hanno ascoltato ieri le istanze della popolazione coinvolta

da il Messaggero Veneto del 13 Gennaio 2006
Il comitato: << Pronti al dialogo con la regione>>
Riunione affollata ieri sera alla Casa dello studente. Pradetto:<<Finalmente siamo riusciti ad avere un confronto>>


da il gazzettino del Venerdì, 13 Gennaio 2006
Casse, c'è spazio per la mediazione
Incontro ad alto livello a Spilimbergo. Moretton: «Abbiamo discusso per 40 anni, possiamo farlo ancora per uno»

Spilimbergo - «Abbiamo discusso per 40 anni, possiamo discuterne ancora uno». Il commento del vice presidente regionale Gianfranco Moretton sintetizza lo spirito dell'incontro ad alto livello che si è svolto ieri pomeriggio in municipio a Spilimbergo con il rappresentante del Governo. Al centro, naturalmente, le casse di espansione . Erano presenti tutti e di più: oltre a Moretton, il direttore generale del ministero dell'Ambiente Mauro Luciani, il senatore Giovanni Collino, il presidente della Provincia di Pordenone Elio De Anna, gli assessori provinciali all'Ambiente di sinistra e destra Tagliamento Loreto Mestroni e Antonio Zavagno e il presidente di commissione Renzo Francesconi. E ancora: i sindaci dei cinque Comuni rivieraschi di Spilimbergo, San Daniele, Ragogna, Dignano e Pinzano e il rappresentante dell'Autorità di Bacino. La riunione, preceduta da un vertice a Udine con la commissione regionale per la sicurezza del fiume, ha preso il via verso le 17, quando i convenuti sono entrati nella sala degli stucchi al piano terra e hanno chiuso le porte. Discussione riservata, dunque; ma qualche minuto prima si sono concessi brevemente alla stampa, per fare il punto della situazione e spiegare i loro intendimenti. Dialogo e mediazione sono le parole d'ordine: si capisce subito che non è qui che si prenderanno le decisioni definitive, né che ne usciranno clamorose novità. «Da incontri come questo - ha spiegato prudentemente il sindaco di casa Arturo Soresi - non potranno venire stravolgimenti del progetto, ma solo un contributo alla conoscenza delle problematiche, in modo particolare di quelle del posto dove si intende costruire le casse , che per di più è sito di interesse comunitario». «Ho ricevuto un mandato dal ministero - si è limitato ad aggiungere Luciani - a dare seguito alla riunione che si era svolta a Roma lo scorso anno. Domani (oggi per chi legge) sorvoleremo l'area del Tagliamento a bordo dell'elicottero della Protezione civile». Le parole forse più significative sono venute invece dal numero due della Regione Moretton: «E' un incontro positivo, perché improntato alla ricerca di una soluzione sulla base di quello che è stato fatto finora. Il problema esiste e dev'essere risolto con il contributo di tutti. Ognuno deve fare la sua parte. I Comuni della bassa vogliono le casse ; quelli dell'area centrale no. In questa situazione la Regione si pone in una posizione di mediazione ed è disposta a continuare su questa strada - ha concluso Moretton con un gioco di parole - mediando anche sulla mediazione. Abbiamo discusso per 40 anni, possiamo farlo per un altro anno ancora». Da parte sua il senatore Collino, presente in qualità di intermediario, pur commentando positivamente il fatto che su questa questione Governo e Regione (di due colori politici diversi) lavorano in sintonia, ha messo in guardia sui rischi di un rinvio: «L'arretratezza del nostro paese è dovuta alle decisioni sempre rinviate. E' giusto accogliere le osservazioni dei sindaci, ma non possiamo ritrovarci fra qualche anno a contare i morti a Latisana». Claudio Romanzin


da il gazzettino del Mercoledì, 11 Gennaio 2006
Casse sul Tagliamento, la Regione apre
L'assessore Moretton ha annunciato la sua partecipazione all'incontro dei comitati

Dignano - La decisione dell'assessore Moretton di partecipare alla riunione indetta dai comitati alla casa dello studnete di Splimbergo muove in senso letterale le acque sul tormentato tema delle casse d'espansione . Anche perchè la scorsa settimana aveva visto un fuoco d'artificio di dichiarazionie e prese di posizioni tra l'assessore stesso e i comitati. Non s'era fatta attendere infatti la replica delle Associazioni schierate a difesa del Tagliamento con i Comuni di Pinzano, Spilimbergo, Dignano, Ragogna e San Daniele, alle dichiarazioni rese giovedi, 5 gennaio, da Moretton. Rispondendo ad un'associazione ambientalista, il vice-presidente della Giunta regionale aveva affermato che è mancata la volontà di dialogo da parte dei contrari al progetto "casse ". Con una nota dell'agenzia Ansa, sempre del 5 gennaio, l'esponente regionale aggiungeva testualmente: «Per affrontare un problema che riguarda la sicurezza delle popolazioni rivierasche, abbiamo voluto scegliere un percorso trasparente e partecipato, coinvolgendo e cointeressando tutte le parti in causa, per una valutazione preliminare dell'impatto delle opere prima ancora di procedere all'approvazione formale del progetto. Fin dall'inizio ci siamo dimostrati disponibili ad arrivare a una mediazione, ma purtroppo non abbiamo finora ricevuto alcuna risposta. Questa procedura può funzionare solo se le parti accettano appunto il principio della mediazione e non assumono una rigida posizione di muro contro muro. Riconfermiamo la disponibilità della Regione ad attuare un percorso di partecipazione democratica, sempre che dall'altra parte sussista una reale e seria volontà di dialogo». L'immediata replica degli interlocutori in un comunicato stampa diramato sabato 7: «Ci pare inutile fare nuove polemiche sottolineando l'evidenza - riportava testualmente la nota - Moretton ha sempre evitato il confronto pubblico, non presentandosi nemmeno, seppure invitato, al convegno internazionale organizzato sull'argomento dal Wwf Italia ad Udine lo scorso novembre. Una pessima figura per il Friuli Venezia Giulia, dato che tra gli invitati c'erano autorità internazionali, fra le quali anche un rappresentante della Commissione Europea». «Non è una sfida ma l'ennesima richiesta che mandiamo alla Regione affinchè cessi questa politica fatta solo di slogan e venga invece avviato un ragionamento serio, basato sulla legalità, logica, trasparenza e diritti dei cittadini». Ivano Mattiussi


da Il Gazzettino di Mercoledì, 4 Gennaio 2006
FRIULI VENEZIA GIULIA In campo ambientale nel 2005 «solo sanatorie e niente strategie»
Legambiente boccia la giunta Illy

Udine - Se nel 2004 Legambiente aveva bacchettato la Regione per le troppe «indecisioni e incertezze» in materia ambientale, ora che la giunta Illy non è più una matricola da scusare per l'inesperienza, le presenta un conto salato, con una "pagella" di metà mandato piena di insufficienze. Una bocciatura quella del Libro Bianco dell'associazione. La presidente regionale Elena Gobbi spiega: «Le politiche ambientali di questa giunta sono molto ma molto preoccupanti». E il risultato è che aumentano le rivolte e i conflitti sul territorio. A dire che le cose non vanno affatto bene, sottolinea Legambiente, anche «il quadro allarmato fatto dal sostituto Procuratore della Repubblica di Udine sui molti illeciti ambientali rilevati». Insomma, «manca una strategia regionale e si procede solo per sanatorie. Esemplare in questo senso è stata la legge salva-discariche appena varata, senza legare neppure i gestori alle loro responsabilità con polizze fidejussorie». In cima alla lista delle emergenze, anche il tema dell'energia, con quel piano regionale che ancora manca. «Chiederemo che la Regione convochi il tavolo di concertazione sull'energia per una definizione delle necessità nazionali». In cima alla lista ci saranno le due contestatissime linee di collegamento con Austria e Slovenia. Secondo Gobbi la Regione ha peccato di «improvvisazione perché bisogna scegliere se accettare di essere un territorio di semplice attraversamento e in tal caso, chiedere adeguate compensazioni». Inutile, poi, secondo gli ambientalisti, metterci una pezza attivando ora la partecipazione, quando dovrebbe essere «un punto di partenza, non di arrivo». Altro tema caldo quello del Corridoio 5. La Regione ha dovuto arrendersi: il progetto di Rfi è tutto da rifare. «Era così disastroso - dice Corrado Altran - che si sono accorti che devono rifarlo dopo due anni che glielo diciamo». L'associazione chiede uno studio sull'intera tratta che passa per il Friuli Vg e la possibilità di considerare delle alternative, compresa l'opzione zero. Anche quella delle casse di espansione sul Tagliamento è una partita che resta ancora «tutta aperta». Legambiente lamenta che si sia cercato di costringere a ratificare decisioni già prese. E l'inquinamento conclamato della Burgo, o della laguna di Marano e Grado? Sulle emergenze "arretrate" «non s'è fatto alcun passo avanti». Camilla De Mori