ASSIEME PER IL TAGLIAMENTO
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NO ALLE CASSE DI ESPANSIONE!
sul Fiume Tagliamento

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Le casse di espansione

Rassegna stampa 98-99 -

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Mercoledì, 29 Novembre 2006
RAGOGNA Il sindaco dopo l'incontro con Illy. La Padretto insiste: «Bisogna fare subito il piano integrato» Casse sul Tagliamento, parla Daffara «Faremo tutto il possibile per la difesa del territorio e dell'ambiente e non siamo contro la Regione»

Ragogna - Nella seduta della Giunta regionale, tenutasi venerdi a Ragogna, il sindaco di quel Comune, Mirco D'Affarra, non s'è lasciato sfuggire l'occasione per richiamare l'attenzione dell'Esecutivo regionale, sulle "casse di espansione", un problema che da sempre ha visto Ragogna schierarsi in primo piano contro il progetto. Dal Castello del 1400 che si staglia proprio sulla sponda sinistra del fiume e dove gli ospiti sono stati ricevuti per il pranzo, il presidente Illy ha sicuramente avuto modo di cogliere lo splendido panorama sul Tagliamento, e dunque di farsi un'idea sulle "casse" proprio nel tratto interessato al progetto. A proposito di casse, nel colloquio che ha preceduto la seduta di Giunta, il sindaco Daffarra ha ricordato alcuni punti «sereni» ma «fermi» su un problema che assilla sia la popolazione di Ragogna come quelle di un'ampio territorio circostante. Vivendo da sempre in simbiosi con il Tagliamento lo ama più di ogni altra cosa. È la ragione per la quale sette anni fa partì proprio da Ragogna l'allarme sul progetto "casse". Nel suo intervento, Daffarra ha ribadito come in tutte le azioni a difesa del fiume e dell'ambiente, Ragogna ha sempre rispettato il ruolo della regione, anche se, con altrettanto rispetto, si è sentita, si sente e si sentirà in dovere di fare tutto quanto è possibile a difesa del proprio territorio ed ambiente e non in contrapposizione con la regione. «Il fatto che la Giunta regionale sia presente nel Comune simbolo del "no" alle casse - ha poi detto in conclusione Daffarra - vuol dire che il nostro atteggiamento è stato compreso nella giusta maniera e di questo me ne rallegro».Durante il pranzo s'è ancora parlato dell'argomento sia pure in modo meno formale, ma sui contenuti il sindaco Daffarra vuole mantiene il riserbo, preferendo ribadire che quello fra i ponti di Pinzano e Dignano, rimane al momento il tratto più bello, frequentato ed incontaminato del Tagliamento. Dal canto suo la presidente dell'associazione Assieme per il Tagliamento, Franca Pradetto, che è reduce dell'incontro di Bruxelles con la Commissione europea delle petizioni, stempera i toni sul progetto ancora in fase preliminare. «Trattandosi di un sito d'interesse comunitario, facendo le casse si andrebbero ad infrangere tre direttive comunitarie - spiega Pradetto - e l'Italia è purtroppo fra i paesi che si inimica gli altri per via delle molte infrazioni. Rimaniamo dell'idea di redigere un piano integrato d'interventi su tutta l'asta del fiume. Occorre farlo subito perchè Latisana ha bisogno di sicurezze, ma prima va cambiato il piano stralcio per avere soluzioni d'intervento nuove, senza aspettare l'acqua alla gola».Ivano Mattiussi


da Il Gazzettino On-line di Martedì, 28 Novembre 2006
SPILIMBERGO È la risposta fornita da Trieste a una richiesta dell'associazione ambientalista Acqua
Casse, l'appalto resta senza firma
Non ancora sottoscritto il contratto di progettazione della Regione con Technital

Spilimbergo - Ma si fanno o non si fanno? Il tormentone sulle casse di espansione ha tenuto per anni con il fiato sospeso amministrazioni pubbliche, associazioni e semplici cittadini delle località coinvolte. Da qualche mese pareva subentrata una fase di calma apparente e l'argomento è stato superato da altre emergenze. Ora torna di nuovo al centro dell'attenzione per una non notizia. È emerso infatti che il contratto di progettazione definitiva ed esecutiva della Regione con il gruppo di imprese Technital non è mai stato firmato. Non si tratta di una indiscrezione, ma di una informazione fornita dagli uffici regionali a una richiesta di chiarimenti inviata dall'associazione ambientalista Acqua di Spilimbergo, da sempre impegnata contro la realizzazione dei bacini di espansione. L'incarico di redigere il progetto definitivo ed esecutivo era stato affidato dalla giunta regionale al raggruppamento temporaneo d'imprese Technital spa il 22 aprile 2004 con delibera 989/04. La scelta era stata conseguente ai risultati del concorso di progettazione, cui avevano partecipato cinque ditte (l'offerta economica della Technital era stata di 1,65 milioni di euro attuali, Iva esclusa): «Il relativo contratto recita una breve nota contenuta in una missiva di risposta inviata nei giorni scorsi dalla Direzione centrale Ambiente e lavori pubblici della Regione all'associazione Acqua non è però stato stipulato». Non solo. La stessa giunta regionale, con la delibera 837 del 2 aprile 2004, aveva affidato all'Università di Udine l'incarico di studiare una soluzione alternativa alla seconda e terza cassa, fermo restando la volontà di procedere con la prima nel luogo già stabilito. Nella relazione che accompagna la delibera si insiste infatti sull'opportunità che «contestualmente all'avvio delle procedure di realizzazione della prima cassa di espansione» venga effettuato anche «lo studio di approfondimento per la localizzazione di possibili siti alternativi per la seconda e terza cassa». Per tali approfondimenti, la Regione aveva chiesto e ottenuto la collaborazione anche del Wwf e di altri soggetti «ai fini di una più ampia condivisione». In questo modo si è giunti a una situazione piuttosto intricata: il 2 aprile si affida l'incarico di uno studio alternativo all'Università di Udine; il 22 aprile, cioè venti giorni dopo, si procede con l'affidamento dell'incarico alla Technital, incarico che prevede però ancora le tre casse secondo le indicazioni del Piano stralcio dell'Autorità di Bacino; di fatto, a più di due anni e mezzo, tutto è ancora bloccato: il contratto non è stipulato. Probabilmente in attesa dei risultati dello studio universitario, che però è ancora a metà percorso. «Una situazione assai confusa commenta il presidente di Acqua Renzo Bortolussi , con la Regione che manifesta due idee diverse nello spazio di venti giorni. Il che è una dimostrazione di equilibrismo, se non di scarsa credibilità dell'ente. Ma il peggio è che l'unica vera alternativa finora non è stata considerata: lo studio realizzato dalla società olandese Delft, uno dei soggetti più qualificati a livello mondiale per problemi di questo tipo».
Claudio Romanzin



da Il Gazzettino di Martedì, 21 Novembre 2006
AMBIENTE - Ambientalisti a Bruxelles con la petizione pro-Tagliamento

Bruxelles - Alcuni esponenti del Comitato "Assieme per il Tagliamento " ieri sono stati ricevuti a Bruxelles dalla Commissione petizioni del Parlamento europeo, per esporre le ragioni dei 12mila cittadini della regione, che a suo tempo firmarono una petizione contro le casse. In quella sede sono state esposte ancora una volta le posizioni critiche sul progetto e la richiesta di far rispettare alla Regione le Direttive europee che disciplinano gli interventi nelle aree Sic e conseguentemente di bloccare il previsto progetto. Il direttivo del Comitato ha di recente incontrato a Udine i massimi esponenti regionali dei Verdi, per evidenziare il profondo disappunto popolare sull'argomento "casse di espansione" che come ha sottolineato Franca Pradetto, presidente del Comitato «Mentre noi proponiamo soluzioni alternative, che comunque conciliano la difesa dell'ecosistema fluviale, con la sicurezza delle popolazioni che abitano lungo le sue sponde, il Piano Stralcio, che prevede le casse, va avanti». Pradetto ricorda inoltre come i sindaci di Pinzano, Ragogna, S.Daniele, Dignano e Spilimbergo, siano pronti a chiedere un'audizione urgente alla quarta Commissione regionale, per esporre lo studio alternativo a quello dell'amministrazione.


da Il Gazzettino di Lunedì, 20 Novembre 2006
AMBIENTE : Tagliamento Il comitato anti-casse torna a Bruxelles

La battaglia contro le casse di espansione sul Tagliamento torna a Bruxelles. Il comitato "Assieme per il Tagliamento " è ritornato in piena attività. Dopo il notevole impegno profuso, assieme ad altre Associazioni, per la organizzazione in Settembre di "TagliamentoAcquambiente" , che nella località di Caprizi, in Comune di Socchieve, ha fatto il punto della situazione e indicato gli scenari delle nuove iniziative. Oggi alcuni esponenti del Comitato saranno ricevuti a Bruxelles, dalla Commissione petizioni del Parlamento europeo, per esporre le ragioni dei 12mila cittadini della Regione, che a suo tempo firmarono una petizione contro le casse. «Esporremo - dicono al Comitato ancora una volta con forza la nostre posizioni. È stato chiesto all'Europa di far rispettare alla Regione le direttive europee che disciplinano gli interventi nelle aree Sic e conseguentemente di bloccare il previsto ecomostro che si vuol costruire».


da il Messaggero Veneto del 25 Ottobre 2006
Dignano
Tutela del Tagliamento: le ragioni del Comitato in una lettera al ministro Pecoraro Scanio


da Il Gazzettino UD di Martedì, 24 Ottobre 2006
TAGLIAMENTO
Lettera al ministro: «Revochi i fondi per le casse di espansione»

Gemona - "No" alle casse di espansione. La volontà di "Assieme per il Tagliamento " è sempre la stessa, ma ora dal Comitato arriva anche la richiesta al ministro all'ambiente Alfonso Pecoraro Scanio di revocare quei primi 65 milioni di euro, che dovrebbero essere finalizzati alla realizzazione della prima cassa di espansione, quella prevista a Villuzza di Ragogna. Questa richiesta, il Comitato l'ha avanzata venerdì durante un incontro all'auditorium San Michele con Andrea Ferrara, consigliere particolare di Pecoraro Scanio. Proprio Ferrara avrà ora il compito di consegnare al ministro tale richiesta: «Attraverso la lettera - ha spiegato Franca Pradetto del comitato - abbiamo chiesto che il finanziamento di 65 milioni a suo tempo erogato alla Regione per la realizzazione delle casse di espansione, venga revocato .Queste opere non verranno mai realizzate per la loro dimostrata inutilità, perchè previste in un Sic, per la ferma opposizione dei Comuni rivieraschi e delle loro popolazioni e perchè le stesse sono frutto di concezioni idrauliche inefficaci, dannose e comunque superate». Non solo, nella sua lettera il Comitato chiede pure che la delega della valutazione di impatto ambientale, concessa dal governo precedente alla Regione venga revocata: «Il ministro all'ambiente precendente, Matteoli - dice ancora Pradetto - aveva delegato il nostro assessore regionale all'ambiente a fare la valutazione di impatto ambientale, ma tutto questo non ha senso: da quando il controllato ha lo stesso potere del controllore?». Nella sua missiva, "Assieme per il Tagliamento " chiede anche che quanto finora progettato venga riconsiderato nell'ottica di un piano integrato del bacino del Tagliamento , che affronti su basi nuove, moderne e condivise dai principali portatori di interessi, oltre che il rilancio della applicazione del deflusso minimo vitale attualmente in fase di stallo, dopo che il Tribunale delle acque di Roma, ha cassato le delibere dell'Autorità di bacino, che definivano le quantità dei rilasci, da effettuarsi a cura dei concessionari delle derivazioni.Piero Cargnelutti


da Il Gazzettino di Sabato, 21 Ottobre 2006
Nei paesi arriva il comitato contro l'autostrada Carnia - Cadore

Forni di Sotto - Autostrada? No grazie, meglio la ferrovia e il miglioramento della rete esistente. Fiumi come deserti? Meglio acque fresche e pescose acque. Denaro speso in grandi opere? Meglio opere più piccole e utili. Il progetto che stimola tali esternazioni è quello dell'autostrada Carnia-Cadore, le proposte alternative sono quelle del comitato Per Altre Strade, che, costituitosi di recente, sta promuovendo una serie di incontri sul territorio per discutere sì di autostrada, ma anche più in generale di temi in questo periodo cruciali quali acqua, ambiente e sviluppo.Forni di Sotto la prima tappa del percorso itinerante, un incontro al quale hanno partecipato anche l'assessore locale Giuseppe Nassivera, l'ingegner Giuseppe Costantini (per le caratteristiche tecniche dell'opera) e il sindaco di Cavazzo Dario Iuri, il quale ha lanciato un input, un monito all'amministrazione locale, invitandola a "non sottovalutare la determinazione con cui il progetto viene portato avanti dai politici regionali poichè i progetti costano e non avrebbe senso investire tanto denaro se vi fosse una volontà di recedere". Sotto il segno di una "partecipazione attiva alle scelte che riguardano la nostra casa" dunque anche gli interventi di Renato Garibaldi di Carnia in Movimento e di Franca Predetto di Assieme per il Tagliamento; quest'ultima in particolare si è espressa in risposta ad un intervento volto a favorire un'opzione industriale per la vallata, dicendo "in pianura le fabbriche chiudono a causa della globalizzazione del mercato; l'unica possibilità di sviluppo per queste zone è quella di piazzare sul mercato un prodotto che nessuno sarà mai in grado di "taroccare", ovvero un vasto territorio incontaminato come pochi ormai ne restano".E dunque in conclusione? Dopo il rammarico espresso dal già sindaco di Forni di Sotto Gianni Nassivera per non aver ricevuto risposta dall'attuale amministrazione in merito alle proprie richieste di discutere il progetto del collegamento autostradale, un esplicito invito in tal senso e in particolare per una delibera in cui sia chiarita la posizione del comune ospitante è emerso dai presenti. Un passo verso l'obiettivo perseguito dai promotori del comitato, ovvero "l'approdo ad un documento comune da parte delle amministrazioni interessate da sottoporre all'attenzione di chi altrove sta perorando la causa della grande opera". Intanto il prossimo appuntamento è previsto per giovedì 26 alla "Stube" a Forni Di Sopra.
Francesca Spangaro



da Il Gazzettino di Mercoledì, 18 Ottobre 2006

Gemona - (pc)Il comitato "Assieme per il Tagliamento", da diversi anni attivo per la difesa del fiume, farà tappa a Gemona venerdì per un incontro con Andrea Ferrara, consigliere particolare del ministro per l'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio. L'incontro, fissato alle 18 nell'auditorium dell'ex chiesa di San Michele, sarà privato: in tale occasione, il comitato consegnerà a Ferrara un documento che chiede di esaminare la realizzazione di un progetto integrato su scala di bacino per il fiume, che preveda una forte partecipazione ta per risolvere le emergenze degli ultimi anni. «Il nostro fine - fa sapere Franca Pradetto del comitato - è verificare se c'è la possibilità, da parte dell'attuale governo, di modificare il piano stralcio già previsto da tempo per il fiume». L'incontro di venerdì è patrocinato dalla Comunità montana del Gemonese/Valcanale e segue il convegno svoltosi nel mese di settembre nella località di Caprizzi a Socchieve.


da il Messaggero Veneto del 2 ottobre 2006
Una festa - Tutti assieme per il Tagliamento



da il Messaggero Veneto del 15 settembre 2006

La marcia lungo il fiume


da il Messaggero Veneto del 15 settembre 2006
Tagliamento, tutela da 34 Comuni
Socchieve. A suggellare l'impegno di salvaguardia del fiume anche una marcia dalla foce alle sorgenti