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RASSEGNA STAMPA 2005-1

Domenica, 19 Giugno 2005
IL MESSAGGERO V. ed. UD
Dignano: "Casse 12 mila firme in regione. Consegnate le sottoscrizioni dei contrari al piano per il Tagliamento. I Comitati adesso chiedono la sospensione dell'iter del progetto" 



Mercoledì, 22 Giugno 2005
IL GAZZETTINO
Casse, audizione ministeriale
Gli assessori Francesconi e Zavagno saranno ascoltati dalla commissione Ambiente della Camera, I due esponenti esprimeranno l'opinione contraria della Provincia alla realizzazione dell'opera

Spilimbergo : Le casse sul Tagliamento arriveranno fino a Piacenza. Gli assessori provinciali di Spilimbergo Renzo Francesconi e Antonio Zavagno si recheranno giovedì nella città emiliana per essere ascoltati dalla commissione ministeriale Ambiente della Camera, dove dovranno esprimere il parere della Provincia sulla costruzione delle casse d'espansione. L'incontro in terra emiliana è dovuta al fatto che il gruppo di parlamentari, presieduto dall'onorevole Pietro Armani, è stata inviata sul posto per svolgere una missione conoscitiva che riguarda le opere idrauliche lungo il fiume Po. E siccome acqua chiama acqua, in quell'occasione, in via assolutamente eccezionale, la commissione ascolterà anche Francesconi e Zavagno (il primo in qualità di presidente della commissione ambiente e il secondo in quanto assessore all'ambiente).

I due avranno così la possibilità di esprimere l'opinione contraria dell'amministrazione provinciale, che è stata più volte resa pubblica, sia attraverso le prese di posizione del presidente De Anna, sia con i lavori dei consiglieri provinciali. L'audizione piacentina, infatti, fa seguito all'approvazione di un ordine del giorno del Consiglio, nel quale a maggioranza, l'assise aveva chiesto alla Regione di sospendere l'iter per la costruzione delle casse d' espansione. In quell'occasione era stato sottolineato come l'assenza del consenso sociale fosse di fondamentale importanza al fine di bloccare la costruzione della mega opera che, secondo i progetti, solo per la prima cassa richiederà lo sbancamento di circa due milioni e mezzo di metri cubi di ghiaia. Inoltre il documento faceva riferimento alla necessità di prevedere la valutazione di un giusto risarcimento dei danni provocati agli agricoltori per i vincoli territoriali imposti dalla costruzione delle casse . I retroscena della convocazione sono stati illustrati da Renzo Francesconi: «Siamo riusciti ad ottenere un appuntamento con il presidente della Commissione grazie all'intervento del sottosegretario all'economia Manlio Contento che ci ha permesso di contattare in tempi molto rapidi i rappresentanti del Parlamento. In occasione del vertice (convocato in un primo momento a Modena e poi spostato a Piacenza) chiederemo che l'organismo ministeriale compia un'approfondita analisi del progetto voluto dalla nostra Regione, che a nostro parere altro non è che una sorta di eutanasia assistita per il Tagliamento . Questo fiume è infatti per noi una risorsa e non un problema e come tale andrebbe gestito. Le casse di espansione ha concluso Francesconi rappresentano invece uno scempio ambientale dal quale non è più possibile tornare in di etro».
Claudio Romanzin



Venerdì, 20 Maggio 2005
IL GAZZETTINO
LE REAZIONI Metz: «Novità da valutare»
Trieste

«La partecipazione è stata fondamentale». Commenta così Alessandro Metz, consigliere regionale dei Verdi , l'audizione di ieri mattina sul progetto delle casse d' espansione . «Ma puntualizza manca un'alternativa in ambito Sic (Sito di interesse comunitario). Certo il Wwf si è pronunciato, ma non in tale ambito. Lo studio Todini? E' sicuramente un elemento di novità che andrà vagliato attentamente e a questo scopo abbiamo chiesto che vengano coinvolti i docenti delle Unviersità regionali». Per Bruno Di Natale, di Alleanza Nazionale, «l'obiettivo primario è la salvaguardia delle persone e dell'ambiente. Se la costruzione delle casse garantisse tutto ciò sarebbe un buon progetto. Ma al centro di tutto ha voluto rimarcare vi deve essere la sicurezza della gente e il rispetto dell'ambiente». Alessandra Battellino, capogruppo di Intesa per la Regione, ha espresso la sua solidarietà ai sindaci intervenuti: «Il fiume Tagliamento ha di chiarato in una nota - è un patrimonio dell'umanità e come tale va tutelato. Si tratta ora di verificare come far combaciare l'esigenza di sicurezza della Bassa friulana con gli interventi che la possano garantire da future possibili alluvioni. Le leggi dello Stato vanno comunque rispettate tenendo conto anche delle di rettive comunitarie. Alla Regione spetta di in di viduare i percorsi necessari per dare le risposte che non solo gli ambientalisti, ma tutti i citta di ni si attendono». Per la Lega Nord si è pronunciato il consigliere Fulvio Follegot: «Gli interventi dei sindaci, tranne quello di Latisana, vanno tutti nella stessa di rezione. Da parte nostra esprimiamo un no secco alle casse ».
An.Fr.



Venerdì, 20 Maggio 2005
IL GAZZETTINO
Bocciatura solenne per ...
Trieste

Bocciatura solenne per il progetto regionale sulle casse d'espansione . L'opera, che verrebbe realizzata a valle del comune di Pinzano, avrebbe lo scopo di ridurre la portata d'acqua del fiume Tagliamento , le cui esondazioni costituiscono da decenni un problema molto sentito, soprattutto a Latisana.

Ma ieri, di fronte alla commissione consiliare Territorio Ambiente, presieduta da Uberto Fortuna Drossi (Cittadi ni), i rappresentanti dei Comuni interessati al progetto, assieme al Wwf, ai comitati ambientalisti e all'ingegner Ezio Todi ni, docente del di partimento di Scienze della terra all'Università di Bologna, hanno manifestato tutto il loro di sappunto. La prima a prendere la parola è stata Nicoletta Toniutti del Wwf, che ha ricordato come «vi siano aree che possono essere esondate sempre, altre in determinate circostanze, altre mai. Esondare certe aree agricole - ha precisato - può causare danni economici inferiori rispetto al non farlo, ma si tratta di obiettivi di protezione che devono essere espliciti, deve essere chiaro perché lo si vuole fare e quale il danno maggiore che si vuole evitare».

Il Wwf ha quindi lanciato la sua proposta: spostare più a valle di 30 chilometri i siti destinati all'intervento e rivedere i volumi d'acqua, creando 7 casse di espansione nel tratto compreso tra 29 e 53 km dal mare (il ponte ferroviario che attraversa Latisana e che attualmente costituisce un pericoloso impedi mento al deflusso delle acque di piena, ma per il quale c'è un progetto di innalzamento di 80 centimetri, è collocato a 26,8 Km dal mare), con innalzamenti degli argini da 1,5 a 5 metri e la possibilità di isolare dal regolare deflusso acqueo una superficie di cassa pari a circa 10,5 milioni di metri quadrati.

Da parte sua l'ingegner Todi ni, a fronte delle anallisi da lui effettuate, ha definito inutili le casse ai fini della messa in sicurezza di Latisana, una volta realizzato il canale Cavrato e risolto il nodo della sezione del fiume in corrispondenza di Latisana con l'innalzamento della ferrovia e la ripulitura e manutenzione del tratto subito a valle. Il canale, infatti, avrebbe una portata di duemila metri cubi al secondo, favorendo così lo scorrimento delle acque.

Soluzioni alternative è quindi la richiesta avanzata dalle amministrazioni comunali di Di gnano, Pinzano al Tagliamento , Ragogna, San Daniele del Friuli e Spilimbergo che, nel consiglio congiunto di mercoledì, avevano bocciato all'unanimità il progetto, giudi cato insicuro, inefficace e di forte impatto ambientale, con importati ripercussioni di carattere economico (osservazione peraltro avanzata dallo stesso Tudi ni).

Con l'ordi ne del giorno sottoscritto congiuntamente, i cinque Comuni avevano avanzato tre richieste, rispettivamente alla Regione, al Ministero dell'Ambiente e alla Comunità Europea. Alla prima si chiede di sospendere l'attivazione della legge 14 del 2002 e di trovare soluzioni alternative al progetto in atto; al ministero la modi fica del Dpgm del 28 agosto 2000 con cui si approvava il piano stralcio, nonchè una sollecita audi zione di una delegazione dei cinque Comuni. Medesima richiesta anche alla Comunità Europea alla quale si chiede pure di esercitare le proprie funzioni in ambito Sic (sito d'importanza comunitaria). «Nel caso la Regione non si attivasse, potremmo valutare l'ipotesi di accollarci le spese del nuovo studi o sul Tagliamento proposto dall'ingegner Ezio Todi ni», ha detto ieri il sindaco di Spilimbergo, Arturo Soresi.

Franca Pradetto Battel, dell'associazione Assieme per il Tagliamento , non si è certo risparmiata nel suo intervento, puntando l'indice sull'iter procedurale: «La Regione intende arrogarsi il di ritto di svolgere con procedura abbreviata e all'interno della sua stessa amministrazione la valutazione d'impatto ambientale. Ma tale competenza ha tuonato è posta in capo al Ministero dell'Ambiente e non alla Regione». Quanto alla maggioranza regionale, la Pradetto ha ricordato come questa sia spaccata al suo interno, a dimostrazione delle numerose firme di consiglieri a favore della petizione promossa dal comitato e che ha già raccolto 30mila adesioni: «Alcuni di loro hanno addi rittura dimostrato apertamente il proprio di ssenso e hanno richiesto chiarimenti». Per l'associazione Acqua, infine, «le casse previste sarebbero un ulteriore aggravio per le popolazioni a valle, e provocherebbero dannose conseguenze morfologiche come ad esempio onde sismiche con effetti sulle falde acquifere».

Gli unici commenti a favore delle casse sono venuti dal Comune di Latisana, che chiede comunque maggiore chiarezza.
Antonio Fracas



Venerdì, 20 Maggio 2005
IL GAZZETTINO
SPILIMBERGO La relazione letta ieri in consiglio regionale a Trieste durante l'audizione della quarta commissione Ambiente
Il tecnico è certo: «Le casse sono inutili» Calcoli alla mano, l'ingegner Todini ha affermato che l'opera non è necessaria a contenere le piene

Spilimbergo

Per di rla in termini calcistici, si è conclusa con il risultato di 1-0 l'audi zione sule casse di espansione che si è svolta ieri in Consiglio regionale a Trieste, nella quarta commissione ambiente presieduta da Uberto Fortuna Drossi. Il "punteggio" è stato favorevole al fronte dei contrari, ma molto lavoro resta ancora da fare e per ora gli equilibri non si spostano più di tanto. Ezio Todi ni, ingegnere dell'Università di Bologna, ha supportato con calcoli matematici la tesi dell'inutilità dell'opera progettata per il contenimento delle piene. La riunione è stata intensa e lunga: iniziata di fatto alle 10 di mattina, si è conclusa alle 2 del pomeriggio. Nelle quattro ore, i consiglieri regionali (era presente però anche il vice presidente della Regione Gianfranco Moretton) hanno ascoltato le ragionicontrapposte - degli amministratori di Spilimbergo, Pinzano, San Daniele, Di gnano, Ragogna e La tisana, oltre a esponenti del Wwf, dell'associazione spilimberghese Acqua e del comitato Assieme per il Tagliamento . A parte il sindaco della città della Bassa, che come prevedi bile ha di feso l'ipotesi delle casse , gli altri amministratori hanno portato le ragioni del no, forti anche dell'ampio consenso ottenuto la sera prima nel super Consiglio comunale che si era svolto alla casa dello studente, con un ordi ne del giorno approvato da quasi 70 consiglieri. A sua volta le associazioni della zona erano forti delle migliaia di firme raccolte nelle scorse settimane in calce a una petizione popolare. La novità è venuta dall'ingegner Todi ni che, calcoli alla mano, ha spiegato come l'azione di alleggerimento del canale scolmatore Cavrato è sufficiente a tutelare Latisana, senza necessità delle casse nel tratto centrale del fiume. Tuttavia, non sono avvenuti fatti straordi nari: Moretton e Fortuna Drossi hanno ascoltato tutti e preso di ligentemente nota della situazione. Sempre nella giornata di ieri una nota è stata di ramata dai consiglieri regionali della Margherita, in cui viene chiarito il punto di vista del gruppo: di sponibilità a valutare soluzioni alternative, no a procrastinare all'infinito il problema della sicurezza del Tagliamento . Intanto Fortuna Drossi ha annunciato nuove audi zioni e sottolineato che «deve essere trovata una soluzione che coniughi la sicurezza dell'uomo con il rispetto per il territorio».
Claudio Romanzin



Sabato, 21 Maggio 2005
IL GAZZETTINO
Ricerca internazionale sorvola il fiume

Udine

Oggi un volo organizzato dal Nerc inglese sorvolerà il Tagliamento per rilevare importanti dati sulle condizioni del fiume, con a bordo otto scienziati che lavorano al King's College di Londra, l'Università di Birminghan, il Politecnico di Zurigo e l'Università del Montana (Usa). Contemporaneamente la Regione prosegue con la procedura accelerata di valutazione del progetto preliminare di casse di espansione nel medio corso del fiume. «Si tratta di una ricerca internazionale - afferma Nicoletta Toniutti del WWF - che effettua rilevazioni aeree su alcuni selezionati corsi d'acqua che sfociano nel Medi terraneo». Il progetto vede il coinvolgimento di alcuni dei più accredi tati studi osi come il professor Geoff Petts dell'Università di Birminghan e la professoressa Angela Gurnell dell'Università del King's College di Londra. «Le proposte del Wwf partono dalla precisa volontà di salvaguardare le popolazioni della Bassa friulana dalle alluvioni - insistono gli ambientalisti - con modalità d'intervento innovative, in linea con i risultati delle ricerche più avanzate secondo la prassi, già affermata al di fuori dei nostro confini, di lavorare con la natura e non contro. La regione avrebbe la possibilità di svolgere un importante ruolo di leader di un processo innovativo in un paese come il nostro che ha il primato per il numero di infrazioni in materia ambientale a carico della Corte di Giustizia Europea».




Sabato, 21 Maggio 2005
IL GAZZETTINO
Brusca frenata nella realizzazione delle megavasche sul Tagliamento. Consiglio tra due settimane
La Provincia "affonda" le casse
Dopo la discussione in Regione, la commissione di piazza Costantini stoppa il progetto
Spilimbergo

Stop alle casse . Dopo associazioni, comitati, Comuni e tecnici, anche la Provincia di Pordenone prende posizione sulla questione del momento: i bacini di laminazione sul Tagliamento , che la Regione intende costruire tra Spilimbergo e Pinzano. E la posizione dell'ente di piazza Costantini è chiara: soprassedere al progetto, in attesa di valutare con maggiore attenzione le proposte alternative. Sarà questo il passaggio chiave del documento che verrà di scusso in cccsiglio provinciale. Il testo per ora non è stato stilato, ma il presidente della commissione consiliare Ambiente Renzo Francesconi ne ha anticipato alcuni contenuti al termine della seduta della commissione che si è svolta ieri mattina a Pinzano, con un sopralluogo sul luogo del delitto.

A fare gli onori di casa il sindaco Luciano De Biasio, che ha compiuto dapprima una cronistoria dell'intero iter per poi illustrare alcune novità sull'argomento emerse ieri durante il di battito in Regione e alla luce del termine in scadenza oggi entro il quale le amministrazioni dovevano presentare eventuali osservazioni al progetto.

«Da parte nostra ha spiegato il primo cittadi no abbiamo chiesto un supplemento di documentazione, la quantificazione dei ristori per Comuni e privati, ma soprattutto di bloccare momentaneamente l'iter progettuale». Francesconi, da parte sua, ha ribadi to che la riunione sarà di preparazione alla stesura di un ordi ne del giorno, che verrà di scusso molto probabilmente nella prossima seduta di Consiglio in programma giovedì 9 giugno. I contenuti del documento non sono stati ancora definiti nei dettagli in quanto di giorno in giorno ci sono state continue novità e prese di posizione, che la commissione intende valutare con cura e attenzione. Francesconi ha però assicurato che, con congruo anticipo rispetto alla seduta di Consiglio, verrà inviata ai consiglieri provinciali il testo dell'ordi ne del giorno per poterlo analizzare nei dettagli ed apportare le eventuali modi fiche.

Terminato l'incontro in municipio, i presenti si sono spostati sul ponte di Pinzano, per rendersi conto in modo concreto degli spazi che potrebbero occupare le casse lungo il fiume. «Resta il fatto ha spiegato il presidente, anticipando parte dei contenuti del documento che da parte nostra chiederemo alla giunta regionale di soprassedere temporaneamente all'iter per la progettazione delle casse d'espansione .

La ragione è quella di valutare con maggiore attenzione le possibili alternative messe in campo con un impatto ambientale decisamente minore. Non va di menticato poi che gli agricoltori, da quando è stata annunciata la realizzazione di quest'opera, sono stati fortemente penalizzati con pesanti vincoli sui propri terreni. Questo documento ha concluso Francesconi non sarà "blindato", ma aperto a tutte le modi fiche che i consiglieri vorranno apportare. L'auspicio è che sulla proposta finale il Consiglio si possa esprimere in modo unanime». C.R.



Mercoledì, 25 Maggio 2005
IL GAZZETTINO
LATISANA È stato dato un termine prima della mobilitazione: quello del 2 settembre in occasione dei quarant'anni dall'alluvione
Il sindaco: «La diga, ipotesi più sicura» Se non ci saranno le casse di espansione è questa, per Micaela Sette, la soluzione del problema

Consiglio comunale fiume ieri sera: alle 23 era stato appena toccato il quinto punto all'or di ne del giorno su do di ci in di scussione. E appunto il fiume era uno degli argomenti principe della serata, su cui Latisana ora intende fare la voce grossa: "Se non ci sono le casse - avverte il sindaco Micaela Sette - noi chie di amo che si faccia la di ga e imme di atamente. Anche un bambino sa che garantisce una maggiore sicurezza. Il 2 settembre ricorrono i 40 anni dall'alluvione: se prima di allora non cambia nulla, preve di amo una mobilitazione". Evidenziata ancora una volta la spaccatura tra Alta e Bassa friulana sulla questione del Tagliamento , perché se nell'alto corso del fiume si mobilitano, anche dal basso si scende sul piede di guerra, per vedere risolto il problema al più presto e con criterio: "L'assessore regionale ha trovato un punto di me di azione - continua Sette - nel realizzare intanto solo una prima cassa di espansione , ma su questo avanzo alcune perplessità perché non basta. Se devono farla tanto per fare, allora è meglio che non la facciano".Per la prossima settima è stato convocato il Comitato permanente per la di fesa del Tagliamento , costituito dai Comuni del me di o e basso corso del fiume, per di scutere del problema e tracciare una linea comune. L'urgenza di una soluzione è dettata anche dal continuo stato di allerta della popolazione latisanese, sempre preoccupata di fronte all'innalzamento del fiume, come ha di mostrato il profilo della comunità. Tra i problemi che preoccupano di più i latisanesi il primo della lista è proprio il fiume, unito agli alti costi degli alloggi e alla precarietà del lavoro. Alcune lamentale si registrano anche sul servizio dei trasporti, carente nella stagione invernale. Da schede, questionari e focus group per scattare una fotografia della città è emerso che dal punto di vista occupazionale si registra una spiccata stagionalità (su 1156 assunzioni ci sono 1069 cessazioni) e una di fficoltà di inserimento part-time per le donne che hanno una famiglia. I contratti prevalenti sono di appren di stato, riservato però ai maggiorenni, e la ricerca di personale qualificato si concentra sui settori artigianali e impiegatizi, con una particolare specializzazione sulla contabilità. In generale la comunità è piuttosto chiusa e di ffidente verso gli stranieri (230 sono le famiglie straniere sulle 5098 totali). Se da un lato la popolazione latisanese è operosa, lavoratrice e impegnata dal punto di vista culturale, dall'altro di mostra uno scarso interesse per la partecipazione politica. Forte ancora il campanilismo fra centro e frazioni.
Elisa Fantin



Giovedì, 26 Maggio 2005
IL GAZZETTINO
CODROIPO Il Tagliamento sempre protagonista
Sistema delle Risorgive e casse d'espansione
CodroipoLa messa in sicurezza del fiume Tagliamento è un problema dalla soluzione urgentissima, e a tal proposito è in corso un iter la cui procedura non può essere interrotta, pena una serie di pesanti responsabilità, non solo politiche, ma anche penali, in caso di di sastro. Ma c'è chi ritiene che sia opportuno fare ancora alcune osservazioni per trovare la migliore e la meno impattante tra le possibili soluzioni. Il bacino idrico del Tagliamento è generatore di tutto il sistema delle Risorgive, anch'esso unico nella sua imponenza e nel suo genere. È pertanto compito ineludi bile della Regione coniugare le esigenze di sicurezza con quelle della tutela ambientale degli interventi.Ad oggi la soluzione prevista, una volta scartata la di ga di Pinzano che avrebbe creato un invaso di 100 milioni di metri cubi di acqua, è quella delle casse di espansione che dovrebbero contenere la piena eccezionale per un numero di ore (almeno otto) adeguato al deflusso senza rischio della massa d'acqua. Stasera, alle 20,30, nella biblioteca comunale "don Gilberto Pressacco", si parlerà del progetto, ma anche e soprattutto del Tagliamento . L'incontro-di battito è organizzato da "Progetto Codroipo Insieme" e avrà come titolo: "Il Tagliamento : un patrimonio naturale da di fendere e da conoscere". Introdurrà la serata l'assessore all'ambiente del Comune di Codroipo, Umberto Alberini. Interverranno Gianpiero Contardo, Consigliere comunale di San Daniele e Nicoletta Toniutti, del Programma europeo Wwf per le Alpi, che presenterà lo studi o del Wwf appunto per l'indi viduazione di alternative alle casse di espansione . Le conclusioni saranno tratte dal Consigliere regionale della Margherita, Giancarlo Tonutti.
Silva Dorigo



Giovedì, 2 Giugno 2005
IL GAZZETTINO
Lega all'attacco e Moretton replica: «In cinque anni non avete fatto nulla»»

Trieste - (pa.me.) La legge sull'acqua, licenziata dal Consiglio regionale, non piace alla Lega Nord che ieri ha ribadito le proprie critiche. «Doveva essere una legge di grande importanza, invece è stata approvata in un clima di disinteresse - ha rilevato Alessandra Guerra - perché la vera partita sull'acqua si è giocata quando Illy ha tentato il blitz al Cafc, affinchè cedesse le azioni di maggioranza a Nes, approfittando della non conoscenza del tema acqua da parte degli amministratori locali». La Guerra ironicamente si sorprende della decisione di decentrare la programmazione a quattro ambiti provinciali. «Forse una politica frammentata - azzarda - consente alla Regione di tentare una nuova Nes2». Pure la mancata istituzione di un'unica Autorità d'ambito regionale, per i leghisti, consente alla Giunta di mantenere le mani sulla politica dell'acqua. Perplessità anche per gli effetti sulle tariffe, destinate ad aumentare in misura maggiore in Friuli. «Se Gorizia e Trieste hanno un territorio piccolo e potranno mantenere invariate le tariffe - spiega la Guerra - altrettanto non potrà succedere a U di ne e Pordenone che dovranno reperire fon di per adeguare reti e impianti». Un quadro legislativo che, anche per Claudio Violino, porterà ad una sperequazione fra utenti delle quattro province. «Era meglio una tariffa unica per tutta la regione». Di un'aspetto i leghisti sono sod di sfatti: l'impegno della Giunta a di fendere le falde freatiche sotto il Tagliamento , che a loro avviso dà la spallata al progetto delle casse di espansione . Anche per l'Udc la legge avvierà un processo di riorganizzazione che spingerà al rialzo le tariffe per i citta di ni. Roberto Molinaro e Gina Fasan rilevano come i Comuni minori, della Bassa Friulana e della montagna, conteranno poco poichè che le decisioni saranno assunte a maggioranza delle quote di rappresentanza e dei soggetti costituenti l'ambito.

«Brucia alla Lega il fatto che abbiamo approvato riforma acqua, cosa che a loro non è riuscito in 5 anni per loro beghe interne, che tra l'altro si trascinano ancor oggi - è pronta la replica di Moretton - La nostra riforma consentirà di porre la parola fine allo spreco dell'acqua, razionalizzare le reti e assicurare efficacia ed efficienza del servizio, con tariffe contenute a tutela dei bilanci delle famiglie e con previsione nel me di o termine di giungere all'abbassamento dei costi. Per garantire trasparenza è stata prevista un'autorità regionale di vigilanza che con il comitato degli utenti garantirà il controllo sul servizio. Infine, il progetto Nes nulla ha a che fare con la legge sul servizio idrico integrato. Forse la Guerra si confonde con altre operazioni da lei tentate in passato quando era presidente della Regione».



Mercoledì, 15 Giugno 2005
IL GAZZETTINO pag. regionale
AMBIENTE

Trieste: Verranno consegnate ufficialmente al Consiglio Regionale da parte del Comitato Assieme per il Tagliamento le circa 12.000 firme raccolte contro il Progetto di realizzazione della prima delle tre casse di espansione sul fiume. La consegna avverrà venerdì 17 giungo alle ore 13.15, nella sede del Consiglio Regionale in piazza Oberdan a Trieste.Interverrà la portavoce, Franca Pradetto Battel e altri rappresentanti dell'associazione che dalla sorgente alla foce, lungo tutta l'asta del fiume rappresenta i Comitati e gli Enti culturali allineati a favore della salvezza del fiume e contro il progetto di realizzazione della casse. Il comitato ha programmato anche una conferenza stampa alla quale sono stati invitati i rappresenti dei partiti che trasversalmente in seno alla maggioranza e all'opposizione dell'attuale giunta regionale si sono già espressi o vogliono manifestare la propria contrarietà al progetto, attraverso la propria testimonianza di solidarietà all'iniziativa. Le 12.000 firme si aggiungono alle 5.700 consegnate il mese scorso e alle 2.000 firme raccolte negli anni precedenti, per iniziativa di altri cittadini. Il numero di firme complessivo ammonta così ormai a 20.000 firme e corrisponde alla più clamorosa espressione di protesta e dissenso attivo mai verificatosi in regione contro un Progetto di questo tipo. Maggiori informazioni su quasi 6 anni di lotta contro le casse si possono avere sul sito all'indirizzo: ww.assiemeperiltagliamento.org.



Domenica, 19 Giugno 2005
IL GAZZETTINO
AMBIENTE
Consegnate venerdì scorso al presidente del consiglio regionale Tesini le 12mila firme a tutela del territorio - Fronte trasversale sul Tagliamento
Il comitato contro le casse d'espansione sostenuto anche da esponenti della Margherita e dei Cittadini
Trieste : La delibera 989 del 2004 della Giunta regionale, in merito alla costruzione delle casse di espansione sul fiume Tagliamento , vìola una specifica di rettiva comunitaria, in quanto l'assegnazione del progetto esecutivo è avvenuta senza la preventiva Valutazione d'impatto ambientale (Via). Inoltre, la costruzione è fortemente contrastata dalla popolazione che risiede nell'area interessata (Sito d'importanza comunitaria), perciò manca quel consenso sociale che il Piano Stralcio falsamente asseriva esserci. È quanto riportato nella petizione consegnata al presidente del Consiglio regionale, Alessandro Tesini, da una rappresentanza degli 11.907 citta di ni che l'hanno firmata assieme ai consiglieri regionali Franzil (Rifondazione), Tonutti e Menis (Margherita), Fortuna Drossi e Colussi (Citta di ni), Metz (Ver di ), Follegot (Lega). I Comuni interessati sono Di gnano, Pinzano al Tagliamento , Ragogna, San Daniele, Spilimbergo, Latisana.

Dalla realizzazione delle casse d' espansione , così la petizione, potrebbe derivare una devastazione dell'ecosistema circostante, come affermato da numerosi esperti di ingegneria. Le opere, sostengono i firmatari, appaiono superate se si considera il fallimento delle precedenti esperienze fluviali europee (da ultimo il fiume Isaar di Monaco di Baviera, di cui è in corso il recupero).

I firmatari chiedono, quindi , alla Giunta regionale l'annullamento della delibera 989/2004, mentre al Parlamento europeo e al Governo nazionale di intervenire affinché siano valutate delle alternative per la messa in sicurezza del fiume Tagliamento , per la preservazione dell'ambiente e della popolazione. Menis e Tonutti, dello stesso partito dell'assessore regionale all'Ambiente Gianfranco Moretton Assessore, hanno riba di to la necessità di arrivare ad un progetto alternativo che escluda la parte del fiume meglio conservata e riconosciuta a livello europeo come l'ecosistema fluviale alpino meglio conservato d'Europa, intervenendo invece restituendo al fiume ciò che al fiume era stato tolto nella parte più a valle soggetta attualmente a restringimenti e canalizzazione. Il presidente del Consiglio Tesini si è impegnato a convocare un confronto fra il Comitato e il Consiglio Regionale attraverso una nuova convocazione della IV Commissione che tenga conto dell' opinione espressa con 20mila firme in totale.



Domenica, 19 Giugno 2005
IL MESSAGGERO V. ed. UD
Dignano: "Casse 12 mila firme in regione. Consegnate le sottoscrizioni dei contrari al piano per il Tagliamento. I Comitati adesso chiedono la sospensione dell'iter del progetto" 



Mercoledì, 22 Giugno 2005
IL GAZZETTINO
Casse, audizione ministeriale
Gli assessori Francesconi e Zavagno saranno ascoltati dalla commissione Ambiente della Camera, I due esponenti esprimeranno l'opinione contraria della Provincia alla realizzazione dell'opera

Spilimbergo : Le casse sul Tagliamento arriveranno fino a Piacenza. Gli assessori provinciali di Spilimbergo Renzo Francesconi e Antonio Zavagno si recheranno giovedì nella città emiliana per essere ascoltati dalla commissione ministeriale Ambiente della Camera, dove dovranno esprimere il parere della Provincia sulla costruzione delle casse d'espansione. L'incontro in terra emiliana è dovuta al fatto che il gruppo di parlamentari, presieduto dall'onorevole Pietro Armani, è stata inviata sul posto per svolgere una missione conoscitiva che riguarda le opere idrauliche lungo il fiume Po. E siccome acqua chiama acqua, in quell'occasione, in via assolutamente eccezionale, la commissione ascolterà anche Francesconi e Zavagno (il primo in qualità di presidente della commissione ambiente e il secondo in quanto assessore all'ambiente).

I due avranno così la possibilità di esprimere l'opinione contraria dell'amministrazione provinciale, che è stata più volte resa pubblica, sia attraverso le prese di posizione del presidente De Anna, sia con i lavori dei consiglieri provinciali. L'audizione piacentina, infatti, fa seguito all'approvazione di un ordine del giorno del Consiglio, nel quale a maggioranza, l'assise aveva chiesto alla Regione di sospendere l'iter per la costruzione delle casse d' espansione. In quell'occasione era stato sottolineato come l'assenza del consenso sociale fosse di fondamentale importanza al fine di bloccare la costruzione della mega opera che, secondo i progetti, solo per la prima cassa richiederà lo sbancamento di circa due milioni e mezzo di metri cubi di ghiaia. Inoltre il documento faceva riferimento alla necessità di prevedere la valutazione di un giusto risarcimento dei danni provocati agli agricoltori per i vincoli territoriali imposti dalla costruzione delle casse . I retroscena della convocazione sono stati illustrati da Renzo Francesconi: «Siamo riusciti ad ottenere un appuntamento con il presidente della Commissione grazie all'intervento del sottosegretario all'economia Manlio Contento che ci ha permesso di contattare in tempi molto rapidi i rappresentanti del Parlamento. In occasione del vertice (convocato in un primo momento a Modena e poi spostato a Piacenza) chiederemo che l'organismo ministeriale compia un'approfondita analisi del progetto voluto dalla nostra Regione, che a nostro parere altro non è che una sorta di eutanasia assistita per il Tagliamento . Questo fiume è infatti per noi una risorsa e non un problema e come tale andrebbe gestito. Le casse di espansione ha concluso Francesconi rappresentano invece uno scempio ambientale dal quale non è più possibile tornare in di etro».
Claudio Romanzin



Da "Il gazzettino" di Mercoledì, 13 Luglio 2005

Le casse d'espansione sbarcano a Bruxelles
Una delegazione dell'associazione Assieme per il Tagliamento incontrerà poi gli eurodeputati italiani ai quali chiederà di fermare la Regione - Saranno consegnate al Parlamento europeo le dodicimila firme raccolte contro il progetto di laminazione delle acque

Spilimbergo - (L.P.) Sarà ricevuta questa mattina, nella sede del Parlamento Europeo di Bruxelles, la delegazione friulana che ha raccolto negli ultimi mesi 12 mila firme contrarie al progetto di realizzazione delle casse di espansione sul fiume Tagliamento. Si tratta dei rappresentanti dell'associazione "Assieme per il Tagliamento" un sodalizio che ha riunito sotto unica sigla quasi tutte le forze civili e politiche che in questi anni si sono di chiarate contrarie all'in di viduazione di questo sistema di "vasche" di cemento per laminare le piene. Duplice l'impegno o di erno: dapprima ci sarà la consegna delle firme alla sede belga del Parlamento Europeo e, subito dopo, un vertice con gli europarlamentari italiani che hanno accettato di combattere assieme agli attivisti friulani questa battaglia a salvaguar di a dell'ambiente naturale del "re dei fiumi alpini del continente" così come il Tagliamento è stato unanimemente ribattezzato da esperti di fama mon di ale. «Ci atten di amo molto da questa trasferta - ha spiegato la presidente di "Assieme per il Tagliamento", Franca Pradetto Battel - in quanto l'Unione europea può ancora fermare la nostra Regione di ssuadendola dal procedere alla conclusione della progettazione e alla realizzazione dei lavori. Oltre alla petizione consegneremo una relazione dettagliata in cui si evince quali sono, a nostro avviso, le violazioni a carico della Regione se non recedesse dall'idea di realizzare le " casse "». Tre le motivazioni forti della protesta: la supposta violazione della di rettiva Comunitaria n° 85/337/Cee, la mancanza di consenso sociale e la necessità di tutela dell'ambiente. Agli euro parlamentari italiani sarà anche consegnata copia della delibera dei cinque Consigli comunali dei Comuni del me di o corso del fiume che sarebbero gravati dalla costruzione delle casse , nella quale si esprime totale contrarietà al progetto.

Esposte le ragioni del no alle casse d'espansione per il Tagliamento
Comitati a Bruxelles Incontro con la commissione ambiente della Comunità europea

Di gnano - La questione casse di espansione approda oggi alla Comunità Europea. Una delegazione dell'associazione "Assieme per il Tagliamento", promotrice della recente petizione di 12 mila firme contro il progetto che la regione intende realizzare fra i ponti di Pinzano e Di gnano, sarà infatti ricevuta all'Euro Parlamento di Bruxelles per un'audi zione con i parlamentari della Commissione Ambiente. Della delegazione ("Assieme per il Tagliamento" accorpa tutte le associazioni, dal Passo della Mauria alla foce del Tagliamento, che si oppongono al progetto "casse ") fanno parte Manlio Riolino, rappresentante dell'Alto corso del fiume (Carnia), Franca Pradetto e Danilo Bertoli per il Medi o Tagliamento (San Daniele - Codroipo) e Giuseppe Costantini per la pedemontana (Venzone, Gemona e Osoppo). «Volevamo coinvolgere pure il rappresentante della Bassa - afferma Franca Pradetto - ma c'era il problema dei posti in auto». La consegna delle 12 mila firme, sarà accompagnata da un'audi zione con parlamentari europei della nostra regione, ma non solo, che appartengono a di verse aree politiche. «Ci portiamo appresso pure una serie di documentazioni forniteci dal sindaco di Spilimbergo - spiega Franca Pradetto - in modo da far sentire anche la voce di quella cittadi na, il cui sindaco Arturo Soresi non è potuto unirsi a noi per impegni». L'incontro di Bruxelles prelude presumibilmente ad altri, dal momento che anche i Comuni rivieraschi del Tagliamento hanno inoltrato udi enza d'ascolto sulle casse di espansione alla Commissione Ambiente del Parlamento europeo. «Si tratterà ovviamente di verificare la di sponibilità dei parlamentari - spiega Bertoli - ma vogliamo incontrarne il maggiore numero». Cosa vi attendete ? «Siccome sul Tagliamento c'è un'interpellanza presentata al Parlamento europeo, ci attendi amo una risposta, nel senso dell'interesse a questo problema, Non va di menticato che l'ambiente è una delle grandi materie di competenza europea, come pure che l'area del Tagliamento in cui si voglio fare le casse di espansione è un sito d'interesse comunitario. Non ci interessa un di battito parlamentare, ma che la Commissione per le interpellanze acquisisca informazioni presso le comunità italiane e prenda posizione su un tema di rilevo europeo. La Commissione Cipra ha del resto già ricordato che il Tagliamento è unico in Europa ed è fiume d'interesse europeo». Sulle "casse di espansione " si sta pure interessando la IV Commissione permanente regionale. Il progetto comporterebbe la movimentazione di 2,5 milioni di metri cubi di materiale su 467 ettari di habitat naturali, 267 dei quali ritenuti prioritari.
Ivano Mattiussi



Domenica, 17 Luglio 2005
IL GAZZETTINO
Casse, da Bruxelles il monito: «Siano ascoltati i sindaci»
SPILIMBERGO Consegnate alla Commissione per le petizioni popolari del Parlamento europeo le 12 mila firme contro la realizzazione dell'opera

Spilimbergo «La Regione deve convincersi che se non è intenzionata a prestare attenzione alla forte opposizione popolare di mostrata per la realizzazione delle casse d'espansione sul fiume Tagliamento espressa con migliaia di firme contrarie, c'è una sede istituzionale autorevole, come il Parlamento europeo, che attribuisce a questa contrarietà grande importanza». Sono le parole di Franca Pradetto Battel, presidente dell'associazione "Assieme per il Tagliamento", che ha consegnato a Bruxelles - alla Commissione per le petizioni popolari del Parlamento europeo - la petizione contro le casse d'espansione . Il documento, corredato dalle 12 mila firme, è stato depositato dai rappresentanti del Comitato nelle mani dei funzionari della segreteria della commissione. La delegazione del Comitato, guidata dalla presidente Franca Pradetto Battel di Di gnano e composta anche da Manlio Riolino di Tolmezzo rappresentante per la Carnia, da Giuseppe Costantini di Osoppo per la pedemontana e dall'onorevole Danilo Bertoli rappresentante delle istituzioni, si è poi incontrata con l'onorevole Cirino Pomicino e con l'onorevole Sbarbati Carletti, uno dei tre membri italiani della Commissione. I parlamentari hanno assicurato il proprio interessamento per l'iscrizione della petizione all'ordi ne del giorno di una prossima seduta della Commissione con tanto di richiesta di un sopralluogo di una rappresentanza della Commissione per le petizioni in Friuli Venezia Giulia. L'onorevole Sbarbati Carletti ha auspicato che su questo tema in Commissione europea si ascoltino i sindaci dei cinque comuni interessati dall'opera. Sempre in tema di "casse " c'è da registrare un nuova audi zione per il prossimo 21 luglio di fronte alla IV Commissione consiliare regionale: tra i 53 soggetti invitati non c'è, però, l'associazione ambientalista "Aqua" di Pinzano, mentre nell'elenco compaiono il Comune di Latisana e il Wwf regionale, già sentiti nella seduta dello scorso 19 maggio. Ovvia la rabbia dei soci di Aqua che, attraverso il presidente Renzo Bortolussi hanno chiesto delucidazioni al presidente Illy.
lo.pa.



da Il Gazzettino del Venerdì, 22 Luglio 2005
Un'ottantina di persone ...
Trieste - Un'ottantina di persone ha civilmente manifestato davanti al Consiglio Regionale contro la realizzazione delle casse di espansione . "Vogliamo solo la dignità di vivere in sicurezza" lo striscione esposto dai rappresentanti dell'Associazione Assieme per il Tagliamento, che hanno raccolto 12.000 firme portate lo scorso 13 luglio a Bruxelles dove hanno ottenuto la promessa di un sopralluogo lungo il corso del fiume. La richiesta dell'associazione all'amministrazione regionale è di accettare progetti alternativi, tra i quali il più apprezzato sembra quello dell'ingegner Ezio Todini dell'Università di Bologna che prevede l'allargamento della cavratura, la pulizia della parte bassa del fiume e l'innalzamento della ferrovia che impedisce il deflusso delle acque.

L'AUDIZIONE. Nel corso delle audizioni alla Commissione consiliare Terriorio e Ambiente, a cui hanno assistito anche i rappresentanti di Assieme per il Tagliamento, ieri è soprattutto emersa la necessità di fare presto, tanto che alcuni esponenti di Comuni storicamente contrari alle casse di espansione (in particolare quelli della bassa friulana, capeggiati da Latisana) accetta, seppur malvolentieri, l'avvio della procedura della prima cassa di espansione pur di fare qualcosa per mettere in sicurezza il fiume. E proprio a quarant'anni dalla prima delle due esondazioni che tra il 1965 e il 1966 fecero vittime e danni, a Latisana dovrebbe essere pronto il "modello idraulico" che permetterà di allargare l'alveo del fiume e di far defluire i 4.000 metri cubi d'acqua previsti. La posizione più comune dei contrari alle casse , vuole che il dialogo venga riaperto dopo la realizzazione della prima cassa di espansione , il cui iter è già avviato e difficilmente potrà essere bloccato. La volontà è quella di riportare alla luce il piano stralcio del 1997 che prevedeva la realizzazione della diga di Pinzano, poi scartata per l'assenza del consenso sociale. Le alternative (assente dai progetti per le casse , secondo i contrari all'opera) ci sono e sono in parte anche finanziate: l'innalzamento del ponte ferroviario all'altezza di Ronchis è coperto sotto il profilo dei fondi e c'è anche l'impegno del Veneto per l'allargamento della cavratura. Se ne riparlerà dopo la realizzazione della prima cassa di espansione.
Roberto Urizio



da Il Gazzettino del Venerdì, 22 Luglio 2005
AMBIENTE Sulle casse un incontro a Spilimbergo
Spilimbergo - Un incontro per parlare della storia, dello storico rapporto tra il fiume e l'uomo e, ovviamente, del progetto, tanto avversato da parte della popolazione, delle casse di espansione . L'incontro in questione, organizzato dal Circolo Culturale "Il Tagliamento", dai Cittadini per il Presidente con il patrocinio del Comune di Spilimbergo, si terrà questa sera nella città del mosaico a partire dalle 20.30. Interverranno il professor Gianni Colledani, Maria Grazia Perrucci, presidente del Circolo "il Tagliamento", Elena Bellen di Legambiente Friuli Venezia Giulia, i consiglieri regionali Paolo Menis, Piero Colussi e Uberto Fortuna Drossi che è anche il presidente della IV Commissione regionale ambiente. Nel corso della serata sarà ripercorsa la storia delle casse d'espansione : da dove è partita l'ipotesi progettuale e di quali potrebbero essere le conseguenze a seguito della loro realizzazione. L'intenzione è quella di aprire la di scussione con l'Autorità di bacino, organo di competenza, poiché da più parti, grazie a degli studi recenti, è emersa la convinzione che il modello "casse d'espansione " non sia più valido. Ovviamente, accanto alla tutela dell'ambiente vanno tenute in buon conto anche le necessità della zona di Latisana: la prima a dover fare i conti con le piene. In una recente audi zione della IV Commissione regionale il presidente Fortuna Drossi ha ricordato come «la commissione sia consapevole che va presa in considerazione la sicurezza dei comuni di Latisana e di Ronchis, ma nel pieno rispetto ambientale che coinvolge tutto il tracciato del fiume. È necessario coniugare la sicurezza dell'uomo con il rispetto dell'ambiente, entrambi parti integranti di un unico sistema».



da Il Gazzettino del Venerdì, 22 Luglio 2005
Tagliamento, nuovo scontro sulle "casse"
La Provincia alla Regione: «Avete chiamato in causa Anas, Enel e Ferrovie. E a noi non avete chiesto valutazioni»
SPILIMBERGO L'assessore Francesconi ha sottolineato che Trieste non ha coinvolto l'ente guidato da De Anna nonostante i Comuni lo avessero chiesto

Rilievi a carattere tecnico, politico e amministrativo nei confronti della Regione sulla costruzione delle casse di espansione sono stati sollevati dalla Provincia di Pordenone ieri a Trieste nel corso dell'audizione in commissione consiliare convocata dal presidente Fortuna Drossi. A rappresentare l'ente di largo San Giorgio c'era Renzo Francesconi, presidente della 6^ commissione consiliare ambiente, in quanto gli altri rappresentanti istituzionali della Provincia - il presidente Elio De Anna e l'assessore all'ambiente Antonio Zavagno - erano impegnati nella seduta di giunta.
Francesconi ha evidenziato, con un articolato documento, come la Provincia non sia mai stata chiamata in causa nell'iter per la valutazione del progetto preliminare quando lo siano stati altri enti quale Anas, Enel e Ferrovie dello stato. Sotto il profilo procedurale è stato rimarcato che se il Via viene richiesto solo per il progetto definitivo si scarterebbe da subito la possibilità di considerare alternative localizzazioni del progetto. Infine l'aspetto politico e istituzionale. «Non si capisce come mai - ha detto Francesconi - non sia stata interessata la Provincia quando gli stessi Comuni avevano chiesto alla Regione che l'ente territoriale potesse rappresentarli». Il presidente della commissione provinciale ha quindi ricordato alla commissione regionale che il consiglio provinciale si era espresso qualche settimana fa a maggioranza su un documento riguardante le casse di espansione . Tre gli aspetti che le assise avevano posto all'attenzione della Regione. La prima riguardava la necessità di sospendere l'iter relativo all'esecuzione del progetto in quanto manca di fatto il consenso sociale per la realizzazione del manufatto. In seconda battuta era stato ricordato di valutare con più attenzione i progetti alternativi prodotti dalle associazioni ambientaliste a garanzia e salvaguardi della popolazione. Infine il bisogno di dare risposta concreta al mondo agricolo in merito agli indennizzi delle proprietà inserite lungo il corso del Tagliamento.



da il Gazzettino del Mercoledì, 27 Luglio 2005
Summit "Casse", verso la prima vasca - La Regione accelera
Spilimbergo (a.l.) -Decisa accelerata sulle casse d' espansione . L'assessorato all'Ambiente potrebbe decidere di partire con la realizzazione della prima cassa.
Dopo l'audizione in Regione dei Comuni che appartengono al medio e basso corso del Tagliamento, oggi il sindaco della città del mosaico e altri colleghi delle municipalità interessate dalla realizzazione delle opere lungo il corso del fiume sono stati chiamati a Trieste. Mandante dell'avviso a presentarsi l'assessore regionale alla Pianificazione Gianfranco Moretton il quale lunedì mattina ha contattato le segreterie comunali per di ramare la nota. Quale possa essere il contenuto dell'incontro non è ancora chiaro: argomento all'ordine del giorno è infatti un generico " casse d' espansione " sul quale i di retti interessati non sono riusciti a sapere nulla di più. Che di etro a questa riunione ci possa essere però qualcosa di importante lo testimonia però il fatto che la prossima settimana è prevista un'altra riunione. Lunedì pomeriggio a U di ne nella sede della Regione sarà chiamato attorno a un tavolo il gruppo di lavoro ristretto, istituito il 2 di cembre scorso, con la finalità di affiancare l'assessore regionale all'Ambiente e gli uffici regionali nel percorso che porterà alla realizzazione delle opere per la messa in sicurezza del fiume Tagliamento. Nell'ultimo incontro delle assise Moretton aveva ricordato la volontà della Regione nel procedere alla costruzione della prima cassa. All'or di ne del giorno di lunedì, da un parte ci sarà la spiegazione tecnica della progettazione delle casse , dall'altra i componenti della commissione potranno eventualmente esprimere le proprie perplessità. Intanto, sempre lunedì è prevista, dallo spilimberghese, la partenza di una corriera con destinazione U di ne. A bordo delpullman della protesta ci saranno i componenti dell'associazione "Assieme per il Tagliamento" pronta a protestare contro la costruzione delle casse .



da Il Gazzettino del Venerdì, 29 Luglio 2005
AMBIENTE Udine - Ambientalisti scatenati nell'evidenziare presunte falle nella politica dell'amministrazione regionale. Si parte dalla richiesta che il Tagliamento diventi 'caso di riferimento' del Governo italiano per il recepimento della Direttiva Quadro Acqua. L'auspicio è di Claude Martin e Fulco Pratesi, rispettivamente direttore generale del Wwf Internazionale e Presidente del Wwf Italia, in una lettera inviata al ministro per l'Ambiente Matteoli. «La necessità di adottare un approccio gestionale nuovo, che integri la conservazione della natura nei piani di gestione finalizzati alla riduzione del rischio idraulico, è presente in tutti i documenti ufficiali della Commissione Europea e trova una significativa sintesi nel documento del settembre 2003, voluto dai "Water Directors" dell'Unione Europea, Norvegia, Svizzera e di quei paesi che erano gli Stati membri candidati alla Ue - scrivono i due massimi esponenti del Wwf - È nostra convinzione tuttavia che il suo Ministero abbia la possibilità di dimostrare fattivamente l'impegno che il Governo italiano intende assumersi rispetto al recepimento non ancora avvenuto della Direttiva Quadro Acqua, assumendo il 'caso Tagliamento' quale 'caso di riferimento' sul territorio nazionale». Le esperienze più avanzate nel continente europeo dimostrano che la gestione integrata su scala di bacino è possibile. Le alternative al progetto previsto nel medio corso del fiume esistono, ma nonostante ciò, segnala il Wwf, l'assessore Moretton che rappresenta la Regione in questa vicenda, ha scelto di non tenerne conto e procedere ignorandone i risultati.

Contro le casse di espansione si schiera anche il leghista Fulvio Follegot, che prende di mira Moretton: «È facile lasciarsi andare a roboanti proclami nel caso delle casse sul Livenza, che interesserebbero soprattutto il Veneto - tuona Follegot - e poi parlare fatalisticamente di un treno che non può essere fermato quando si tratta di decisioni da prendere in casa propria. Chiediamo a Moretton maggiore coerenza ed impegno nell'ascoltare cittadini ed esponenti del mondo scientifico, affinchè il progetto delle casse venga definitivamente fermato e si adottino misure meno impattanti per prevenire le esondazioni del Tagliamento». All'attacco anche il consigliere regionale dei Verdi Alessandro Metz. «Per due anni abbiamo cercato di far capire alla Regione e alle altre Amministrazioni coinvolte la gravità della situazione derivante dalla mancata applicazione e dal mancato rispetto delle norme comunitarie in materia ambientale - sostiene Metz - Abbiamo depositato interpellanze e lettere, a cui la Giunta non si è nemmeno degnata di rispondere. Da ultimo, abbiamo scritto una norma regionale che sanava almeno i contrasti più stridenti con l'Europa, cercando di far capire quando fosse urgente portarla in aula. Anche in questo caso abbiamo trovato davanti il muro dell'immobilismo e dell'inadeguatezza culturale di questa Giunta. L'esempio è dato dai Magredi di Pordenone, in cui le manifestazioni fuoristradistiche hanno danneggiato habitat e specie rarissimi, protetti dall'Europa. Proprio in questo caso la Commissione europea, ha inviato il "final warning", ossia l'ultimo atto di messa in mora prima del rinvio al giudizio della Corte di Giustizia Europea. Ma ignorando tutti i richiami, in questi giorni è stata organizzata una nuova manifestazione fuoristradistica sui magredi pordenonesi. Davanti a questo fatto, il rinvio a giudizio della Regione diviene matematico. A causa della situazione di illegalità, la Regione ha recentemente perso il finanziamento europeo di oltre un milione di euro per la risistemazione ambientale dell'area magredile e la costruzione di un progetto ecoturistico, su cui ci eravamo spesi supportandolo
politicamente e tecnicamente».



Il Gazzettino del Sabato, 30 Luglio 2005
Apertura di cave, Puiatti "sfida" Moretton
Approvata in Regione una norma che consente di recuperare materiale inerte per la realizzazione di opere pubbliche viarie

Per Mario Puiatti si tratta di una legge che "deturpa ancora una volta il territorio", mentre per l'assessore Gianfranco Moretton il provvedimento "fatto nel rispetto dell'ambiente non recherà alcun danno". Certo è che le "cave di prestito" hanno già sollevato nuove polemiche. Il tutto si è concretizzato l'altro giorno in consiglio regionale con l'approvazione di una legge che - tra le altre cose - autorizza la realizzazione di cave per il recupero di ghiaia a supporto di opere pubbliche, strade in particolare.

«Questo tipo di impostazione - attacca Mario Puiatti, ambientalista storico - è vecchia e superata. Si torna indietro di almeno 30 anni quando lungo le autostrade si scavavano buchi per recuperare la ghiaia». Puiatti punta il dito. «Fermo restando che in questo momento ci sono autorizzazioni in atto per l'estrazione di circa 12 milioni di metri cubi di ghiaia e quindi tutta questa necessità non si capisce, resta il fatto che la Regione ha acquisito oramai da qualche anno la titolarità sul demanio idrico e dovrebbe provvedere allo sghiaiamento dei corsi d'acqua, non solo in pianura dove è facile e conveniente estrarre la ghiaia come sul Meduna, Tagliamento e Torre, ma anche nei torrenti di montagna visto che in certi punti l'alveo è più alto della carreggiata. Per costruire le strade e quindi fare massicciate il materiale dei torrenti di montagna può essere sicuramente utilizzato. Una Regione attenta alla gestione corretta del territorio dovrebbe utilizzare gli inerti dei torrenti prima di ridurre a un colabrodo il territorio. In aggiunta la norma prevede non solo che la procedura autorizzativa baypassi il normale iter di valutazione di impatto ambientale, ma l'autorizzazione rilasciata comporta pure la dichiarazione di pubblica attività estrattiva e questo significa che si può arrivare persino all'esproprio per realizzare la cava. Il provvedimento infine non vale solo per le opere future, ma anche per quelle già in corso. La legge è stata approvata con i voti di Intesa Democratica meno quello del Verde Metz contrario e l'astensione di due consiglieri dei Cittadini per il presidente. A questo punto - conclude Puiatti - viene da chiedersi dove siano i pseudo ambientalisti di tutti i colori politici che partecipano alle manifestazioni contro le casse di espansione ?».

Secca la replica del vicepresidente Gianfranco Moretton, assessore all'Ambiente e Lavori pubblici. «Non si torna assolutamente indietro di 30 anni visto che allora le cave venivano realizzate indiscriminatamente. L'altro giorno il consiglio regionale ha approvato una norma che lega a doppia mandata la cava di prestito all'opera pubblica da realizzare, sia per quanto riguarda i tempi che i quantitativi di inerti necessari». Come dire, insomma, che Puiatti può stare tranquillo. Moretton va avanti. «Non sarà inoltre possibile realizzare cave ovunque, ma solo dove sussita la conformità urbanistica e solo se il Comune interessato adotterà la variante. Non c'è, insomma, alcuna prevaricazione delle Autonomie locali, casomai l'utilizzo del suolo in piena sintonia con la volontà dei Comuni. Le opere pubbliche sono poi limitate a quelle viarie di competenza di Autovie Venete e Anas e quindi ben circoscritte(terza corsia A4, Pontebbana e Sequals - Gemona ndr.). La norma - va avanti l'assessore - prevede inoltre un preventivo assenso alla cava di prestito da parte della giunta regionale». Infine le conclusioni. «La Regione già da tempo ha attivato le manutenzioni dei corsi d'acqua con priorità per quelli montani e proprio per questo non sarà necessario realizzare cave di prestito per la Sequals - Gemona essendo l'arteria viaria supportata dalla ghiaia presente nella Val Canale e Canale del Ferro. Per tutti questi motivi - conclude il vicepresidente - si tratta di una norma di buon senso che sarà utilizzata solo se sarà assolutamente necessario e attraverso due filtri importanti: la giunta regionale e i Comuni. E sempre nel rispetto dell'ambiente la legge eviterà - - come è accaduto in passato per importanti opere pubbliche - che i lavori restino bloccati per carenza di materiale inerte».
ldf



da Il Gazzettino del Mercoledì, 3 Agosto 2005
Tagliamento libero. Al ...
Udine - Tagliamento libero. Al grido di questo slogan il Comitato "Assieme per il Tagliamento" ha pacificamente disturbato, dall'esterno, la seduta della commissione tecnica chiamata a emettere il parere sulla prima cassa d' espansione . Mentre dentro la sede udinese della Regione si consumava quello che i comitati spontanei hanno definito l'attentato contro il fiume, fuori, in via San Francesco, i dimostranti hanno cercato di reagire sabotando la giornata con refrain molto poco diplomatici. Contro le " casse mangiasoldi di ....", contro lo "spreco di bez di ...", contro il "biel tacon al Friul": così il gruppo di protesta ha cavalcato la battaglia più difficile, dal momento che "tutto sembra, purtroppo, deciso", ha dovuto ammettere la portavoce dei contras, Franca Pradetto Battel, affiancata dai fedelissimi di Legambiente, Wwf e Verdi (con il coordinatore Maurizio Rozza che ha sventolato ininterrottamente il Sole che ride), oltre che da sindaci e consiglieri dei comuni arrabbiatissimi di San Daniele, Dignano, Pinzano, Ragogna e Spilimbergo.

La guerra per salvare il Tagliamento non si ferma e si rafforza con nuovi capitoli di lotta. Al punto che, dopo aver inoltrato le 12 mila firme all'Unione europea, le stesse presentate al palazzo triestino, il super comitato inoltrerà la documentazione anche al Parlamento italiano. Non solo. La mobilitazione potrebbe portare già a settembre lungo le sponde del Tagliamento un pool di esperti provenienti direttamente dalla commissione preposta. Per la prima volta, quindi, membri della patria allargata effettueranno un sopralluogo nella zona interessata, con l'obiettivo di dare man forte a quanti chiedono l'immediato congelamento del progetto regionale dal peso di 200 milioni di euro, senza ignorare le conseguenze ambientali su cui fin dall'inizio hanno fatto sentire la loro voce le associazioni ambientaliste ed ecologiche.

Dunque, l'Europa sosterà attivamente, persino attraverso una visita molto probabile quest'autunno sul sito sotto esame, la causa del Tagliamento. E sempre dall'Europa potrebbe arrivare il necessario assist a sbloccare l'ostinazione della Regione sull'apertura di un organismo partecipativo e decisionale comprendente - come ha ricordato la portavoce - i sindaci, le associazioni e la popolazione, secondo quanto garantito, ma non praticato, dalla direttiva europea acqua del 2000. «Si tratta di riformulare - ha aggiunto - su basi scientifiche il riassetto idrogeologico di tutto il corso del fiume». Battel ha denunciato il caos che regna sulle casse : «Non è possibile che la giunta vada avanti per conto proprio e il Consiglio per un'altra strada». Il riferimento va alla IV Commissione ambiente impegnata in una serie di audizioni sulla cui conduzione il comitato ha espresso di nuovo gravi perplessità: «Metà dei convocati non sono a conoscenza del progetto regionale, compresa la sindachessa di Latisana» ha spiegato la portavoce. Intanto, l'ingegnere che si occupa degli aspetti tecnici all'interno del comitato spontaneo, Giuseppe Costantini, ha affossato il palazzo: «Il lavoro della Regione presenta basi cognitive limitate e molto approssimative».
Irene Giurovich



da Il Gazzettino del Mercoledì, 3 Agosto 2005
Manifestazione a Udine dell'associazione Assieme per il Tagliamento e prima riunione del gruppo che valuterà il progetto
Casse, compatto il fronte dei sindaci
- Spilimbergo, Pinzano, Ragogna, San Daniele e Dignano chiedono la partecipazione delle Province

Spilimbergo - Resta compatto il fronte dei sindaci con un fuoco di fila nei confronti della Regione. E mentre al "chiuso" si insediava la commissione per iniziare a discutere il progetto per le casse d'espansione al di fuori in via San Francesco a Udine l'associazione "Assieme per il Tagliamento" protestava contro un'opera che - a suo parere - potrebbe distruggere irreparabilmente l'ambiente.
É questa in sintesi la cronaca della prima giornata di lavoro del gruppo che dovrà valutare il progetto delle vasche voluto dalla Regione per scongiurare il pericolo di piene a Latisana. I componenti della Commissione sono scesi da 15 a 13 in quanto due rappresentanti si sono "chiamati fuori" vista la loro estraneità al rilascio di pareri sulle opere. Ciò significa che la maggioranza qualificata dei due terzi - la quale dovrebbe dare il via libera alle casse - potrebbe vacillare se ai cinque sindaci già dichiaratisi contrari si aggiungessero, strada facendo, anche nuovi componenti.Altro aspetto importante sottolineato dai sindaci di Spilimbergo, Pinzano, Ragogna, San Daniele e Dignano, è il fatto che nella commissione non ci sono le Province di Pordenone e Udine, enti territoriali di area vasta che in termini di pianificazione hanno competenze specifiche. Inoltre i Comuni hanno voluto ricordare alla Regione che c'è in pendenza un ricorso al Tar presentato dalle amministrazioni locali contro le casse . Il contenzioso riguarderebbe il mancato rispetto tra i contenuti del piano stralcio e ciò che invece è previsto dal progetto delle casse . Infine i Comuni hanno chiesto - e ottenuto - di presentare già dalla prossima riunione un consulente tecnico di parte che possa "dialogare alla pari" con i rappresentanti dell'autorità di bacino e con i progettisti delle opere. Per quanto riguarda il futuro, il gruppo di lavoro si incontrerà nuovamente il 14 settembre. Anche in questo caso i sindaci avevano chiesto di non riunire la commissione durante il mese di agosto - periodo notoriamente di ferie - affinché tutti gli interessati potessero partecipare alle sedute.

Sul fronte della protesta, l'associazione "Assieme per il Tagliamento" si è presentata in forze fuori la sede della Regione a Udine per ribadire il no al progetto. In particolare è stata sottolineata la necessità di dare il giusto peso a chi si è già schierato in modo contrario alle opere e lo ha fatto apponendo la propria firma sul documento sottoscritto da 12 mila persone.



Il Gazzettino del Sabato, 6 Agosto 2005
Casse, la giunta "bussa" in Olanda
SPILIMBERGO L'obiettivo è quello di capire che cosa accadrebbe in caso di piena con o senza le contestate strutture
L'amministrazione ha avviato la richiesta di uno studio a una società specializzata di Delft

Il Friuli chiede aiuto all'Olanda. Un modello matematico del fiume Tagliamento, per capire una volta per tutte quali conseguenze potrebbero avere le casse di espansione e se si può agire con soluzioni diverse: è quello che sarà chiamata a fare una società olandese, l'istituto Delft Hydraulics, che ha sede a Delft in Olanda ed è specializzato in studi sui sistemi fluviali. A richiedere il suo intervento sono stati i cinque Comuni rivieraschi direttamente coinvolti nel progetto della laminazione delle piene: Spilimbergo, San Daniele, Dignano, Pinzano e Ragogna. Per ora la soluzione è stata formalizzata dall'amministrazione di Spilimbergo, che in una riunione di giunta ha approvato un atto di indirizzo in questo senso. In che cosa consiste l'iniziativa? L'istituto Delft Hydraulics è stato individuato per la sua esperienza di molti decenni nell'esecuzione di progetti, analisi e studi nel settore. Ai suoi tecnici è stato chiesto di impostare un modello matematico unidimensionale relativo al tratto di fiume compreso tra Pinzano e la foce, per una lunghezza di 84 chilometri. Il modello dovrà tenere conto di tutte le opere previste o in fase di realizzazione, dalle casse di espansione agli sfioratori e al canale scolmatore del Cavrato, simulando il comportamento del Tagliamento in caso di piena come quella che si verificò nel 1966. Lo studio servirà a capire cosa accadrebbe sia con tutte le opere in funzione, sia senza le casse . Tutto questo perché il dubbio che gli amministratori dei cinque Comuni da tempo sollevano alla Regione, è che le casse oltre che un danno ambientale per il territorio interessato siano inutili ai fini della messa in sicurezza della Bassa friulana. Perciò, dopo le parole, hanno deciso di passare ai fatti, affidando ai tecnici olandesi una dimostrazione scientifica. La decisione della giunta Soresi è stata resa nota nei giorni scorsi anche ai componenti della commissione comunale Ambiente (che per la cronaca è stata convocata per la prima volta dopo più di un anno di inattività), i quali hanno sostanzialmente appoggiato la scelta della maggioranza. Qualche punto oscuro in realtà resta ancora: primo fra tutti il costo dell'operazione. Manca una misura precisa della somma necessaria, perché l'iniziativa non è stata ancora formalizzata con tutti i crismi. I cinque sindaci sono tuttavia orientati a dividere le spese in proporzione al numero di abitanti, in ragione di un euro per persona (Spilimbergo in questo caso dovrebbe stanziare circa 12 mila euro). Richiesta di contributo è già stata inoltrata anche alla Provincia.

Claudio Romanzin



Il Gazzettino del giovedì, 25 Agosto 2005
SPILIMBERGO -
Tagliamento, sulle casse guerra del patrocinio
Contemporaneamente a Ragogna si svolgerà un convegno del Wwf relativo alla regimazione del fiume
: il rischio di creare confusione
Alla manifestazione in programma per l'11 settembre manca ancora il sostegno dei cinque comuni che appoggiano il no. La giornata di per sé non porta bene, ma è stata confermata ugualmente per l'11 settembre la manifestazione pubblica contro le casse di espansione , quasi una sorta di marcia ecologica che unisce le due sponde del Tagliamento. A organizzarla sono l'associazione Acqua e il comitato Assieme per il Tagliamento (uno dei due comitati, perché al momento esistono due gruppi distinti che portano lo stesso nome), nel quale si identificano alcune associazioni che operano sulla riva sinistra del fiume.

La decisione, su cui si stava lavorando da tempo, non è stata delle più facili, e non per motivi di scaramanzia: al momento manca infatti ancora il patrocinio dei cinque comuni rivieraschi che solitamente sostengono i gruppi del no alle casse di espansione . C'è invece il patrocinio della Provincia di Pordenone. La causa di questa incongruenza va individuata nel fatto che contemporaneamente a Ragogna si svolgerà un convegno del Wwf, sempre relativo alla regimazione del fiume. Per questo motivo, secondo le amministrazioni comunali c'è il pericolo che si crei confusione. Niente affatto replicano dall'associazione Acqua semmai le due proposte si rafforzano a vicenda. Sta di fatto che la manifestazione in programma per domenica 11 settembre si farà e gli organizzatori puntano a una presenza significativa di persone di entrambe le sponde, per superare i numeri dello scorso anno (allora il raduno cadeva il 5 settembre ed era solo ciclistico).

Questo il programma della giornata. Alle 9 di mattina è fissato il raduno nell'area festeggiamenti vicina al campo sportivo di Dignano, dove verrà celebrata anche una messa, officiata dal parroco di Villanova di San Daniele don Romano, fervido sostenitore della causa contraria alle casse . Quindi tutti i partecipanti attraverseranno il ponte a piedi, in bicicletta, a cavallo o in moto, per confluire nel piazzale delle Latterie Friulane, vicino all'abitato di Gradisca di Spilimbergo. Dopo una breve sosta, i podisti ritorneranno a Dignano per lo stesso percorso dell'andata; quelli dotati di mezzi di trasporto, invece, continueranno fino a Pinzano e di lì, passato il ponte, scenderanno a destinazione per Ragogna e San Daniele. A mezzogiorno, spazio alle parole con l'intervento di tecnici (tra cui l'ingegnere idraulico Martina di Spilimbergo e il perito De Marchi di Latisana), persone di cultura (i professori Colledani e Jacovissi) e politici. Tra questi ultimi è prevista la partecipazione del parlamentare Edouard Ballaman, del presidente della Provincia Elio De Anna e degli assessori provinciali Antonio Zavagno e Renzo Francesconi. A conclusione della manifestazione, e per sottolineare laspetto di festa e di amicizia, pastasciutta per tutti.
Claudio Romanzin



Il Gazzettino del Mercoledì, 31 Agosto 2005
Tagliamento, "sparite" cinquemila firme
SPILIMBERGO Sono due le iniziative contro le casse sul fiume, ma per una tutto a posto. Un inghippo inspiegabile perché sono state raccolte con gli stessi criteri
I promotori della petizione si sono rivolti alla Procura triestina per fare luce sulla scomparsa dal sito della Regione

Colpo di scena in Regione: oltre cinquemila firme di una petizione contro le casse di espansione sul Tagliamento sono scomparse. Ad accorgersene, gli stessi promotori della sottoscrizione che ora si sono rivolti alla Procura generale della Repubblica di Trieste perché faccia luce sulla vicenda. Al centro della bufera, la petizione preparata dall'avvocato Barbara Angie Bortolussi per conto dell'associazione Acqua e degli altri gruppi anti- casse riuniti in un direttivo unitario. Cosa è successo? Per ora nessuno è in grado di spiegarlo, anche perché complice il periodo di chiusura feriale degli uffici in Regione non è stato possibile trovare risposte. La vicenda, inoltre, è resa ancora più ingarbugliata dal fatto che in realtà esistono due petizioni, con lo stesso identico testo: una sottoscritta da 5.775 persone e l'altra da 11.907. Entrambe sono state registrate e pubblicate nel sito internet della Regione, ma mentre la seconda (inserita al numero 18) ha avuto confermate tutte le firme, la prima (iscritta al numero 16) è risulta averne formalmente solo 3. L'inghippo è tanto più inspiegabile, in quanto entrambe le petizioni sono state raccolte con gli stessi criteri.La vicenda prende le mosse dalla decisione del comitato Assieme per il Tagliamento di raccogliere un congruo numero di firme da presentare a Trieste, Roma e Bruxelles, per dimostrare che il progetto di realizzazione delle casse sul fiume Tagliamento, sostenuto dalla Regione, non solo non conta sul consenso sociale, ma è esplicitamente osteggiato dalla popolazione del Friuli centrale. L'avvocato Bortolussi predispone il testo e inizia la raccolta delle firme. Una spaccatura interna al coordinamento dei comitati finisce per sdoppiare la petizione in due diverse raccolte. Si arriva così al 5 maggio, quando ALla segreteria del Consiglio regionale viene depositata la prima delle due petizioni, corredate da 5.775 firme, tra cui anche quelle di consiglieri regionali, del presidente della Provincia De Anna, di vari sindaci e consiglieri comunali. Alcune settimane dopo, lo stesso accade per la seconda, con 11.907 firme. Tutto regolare: le due petizioni sono assegnate all'esame della quarta commissione. Poi, all'improvviso, quello che non ti aspetti: il sito ufficiale della Regione riconosce valide al documento iscritto al numero 16 solo 3 firme. Che fine hanno fatto le altre? E per quale motivo non sono state riconosciute valide? Per ora nessuno lo sa.

Claudio Romanzin



Il Gazzettino del Mercoledì, 14 Settembre 2005
La prima cassa di espansione ...

Trieste _ La prima cassa di espansione per contenere eventuali piene del fiume Tagliamento si farà. È questo l'orientamento emerso ieri pomeriggio, a Trieste, nel corso della riunione di maggioranza convocata dal presidente della Regione Riccardo Illy, presenti anche il vicepresidente Gianfranco Moretton e l'assessore alle Finanze Michela Del Piero.

Molti gli argomenti all'ordine del giorno, ma quello più impellente riguardava la politica da seguire in merito alle casse d' espansione , richieste dalla popolazione del Latisanese e osteggiate invece dagli ambientalisti e dai cittadini dell'area del Medio Friuli a cavallo tra le province di Udine e di Pordenone. TAGLIAMENTO.Dopo una discussione approfondita è prevalsa la tesi di Illy, peraltro già sostenuta anche da Moretton quale assessore ai Lavori pubblici e ambiente, di realizzare per il momento solo la prima delle tre casse previste inizialmente, provvedendo a realizzare - parallelamente al progetto definitivo della cassa - un piano integrato di valutazione di incidenza dell'opera sul territorio interessato, che è sottoposto a tutela ambientale di livello comunitario.

Si tratta di una decisione che lascerà scontenti gli ambientalisti, che minacciano già ricorsi, ma che nelle intenzioni dell'amministrazione regionale permetterà di proseguire su un percorso già avviato, verificando che l'intervento sia il meno impattante possibile. ...
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Lorenzo Marchiori



Il Gazzettino del Mercoledì, 14 Settembre 2005
AMBIENTE
Casse di espansione, tutti per il no ma in ordine sparso

Maniago (fdp) - Rifiutare le casse di espansione per salvaguardare il Tagliamento. Lo ha chiesto Mario Ius (Cittadini per il Presidente) al Consiglio comunale di Maniago, attraverso un ordine del giorno. Nonostante le prese di posizione a tutela del fiume, il documento è stato respinto dalla maggioranza in quanto complesso e ancora in discussione in Regione.

La questione delle casse di espansione è approdata sui banchi del Consiglio cittadino: «Servono soluzioni diverse per affrontare il problema delle piene - ha illustrato Ius -, le casse potrebbero distruggere l'ambiente e modificare irreparabilmente l'assetto idro-geologico del Tagliamento. È una soluzione nutile, sarebbe invece meglio un'urbanizzazione differente: pulizia degli alvei, disboscamento, impedire la costruzione di case in zone a rischio».

Alcune specifiche tecniche sono arrivate grazie al consigliere Sante Vallar (Forza Italia): «Corrispondono a 30 milioni i metri cubi che la golena tra Pinzano e Spilimbergo riuscirebbe a canalizzare. Tuttavia, prima di attivare le casse , sarebbero da pulire i vecchi repellenti che insistono sull'area. Le casse provocherebbero il restringimento del Tagliamento tra Pinzano e Spilimbergo, con l'aumento della velocità dell'acqua. Il problema va affrontato nell'insieme del Tagliamento, e non solo a Pinzano».

Serve uno studio per salvaguardare il territorio: questa la richiesta di Rita Tomé (Rifondazione comunista). «Trovo giusto salvaguardare l'ambiente montano e il Tagliamento, ma la Regione, le Province e i Comuni interessati farebbero bene ad attuare uno studio per tutelare quelle zone e per risolvere i problemi». «Studi avanzati - ha affermato Nilla Patrizio della maggioranza - cercano di risolvere il problema delle piene in modo naturale: con la costruzione delle casse , si fa l'esatto contrario». E poi questa soluzione «intaccherebbe una zona Sic, oltre a essere di notevole impatto visivo ed estremamente costosa. Io sono contro le casse e con quei Comuni che si stanno battendo contro di esse. Ma non voterò questo ordine del giorno, perché ci sento un gran sapore di strumentalizzazione». Un progetto senza certezze per Enio Borgatti (Lega Nord): «Le casse sono un progetto inutile, uno spreco e un danno per l'ambiente». «È un problema complesso - ha risposto Ilario Dessoni per la maggioranza -, non si può pregiudizialmente assumere una posizione favorevole o contraria. Anche perché è attualmente in corso un dibattito in quarta commissione consiliare regionale, che speriamo trovi una soluzione in tempi brevi». Per la cronaca, hanno votato a favore le minoranze, contraria la maggioranza.



Il Gazzettino del Mercoledì, 14 Settembre 2005
San Daniele, no alle casse d'espansione
Il consiglio comunale fa proprio il documento del sindaco che chiede verifiche

San Daniele - Esclusa la discussione sulla contrarietà, peraltro già ampiamente espressa circa la realizzazione delle casse di espansione per la messa in sicurezza del Tagliamento, il Consiglio comunale di San Daniele ha lunedi fatto proprio un documento che il sindaco, Marco Pascolini, presenterà oggi in sede di Commissione Lavori Pubblici regionale.

La riunione (è convocata per l'esame congiunto del progetto preliminare presentato dall'Impresa vincitrice del bando di concorso) verterà verosimilmente sul recepimento delle controindicazioni al progetto che verranno dai 13 componenti la Commissione, fra i quali i sindaci di Pinzano, Spilimbergo, Ragogna, Dignano e San Daniele.

Gli stessi sindaci chiederanno che la presentazione delle proprie controproposte vengano procrastinate alla data del 14 settembre, anche con l'ausilio di tecnici competenti. Il primo cittadino di San Daniele tiene anche a rilevare che oggi non si discuterà sulla esecuzione o meno delle casse , ma solo sugli aspetti tecnici legati al progetto. Fa poi sapere che la prosecuzione della battaglia rispetto alla richiesta di rinunciare all'intervento, avverrà in diversa sede.

Come nella precedente riunione della Commissione, i sindaci chiederanno che la loro partecipazione non rappresenti un atto di acquiescenza sulla realizzazione delle casse , riservandosi ogni azione atta a contrastarla.

Il Consiglio comunale di San Daniele avvalla le tre richieste del proprio sindaco; vale a dire: che il progetto esecutivo verifichi, preliminarmente, i risultati a cui perverrà lo studio della "Delft Hydraulics", società olandese incaricata della modellazione idraulica delle piene del Tagliamento. Una seconda verifica attiene la salvaguardia della zona di Villanova di San Daniele. «Seppure non direttamente interessata alle opere - spiega il sindaco Pascolini - troverà le proprie sponde oltremodo bagnate da un letto di fiume parzialmente ristretto, con conseguente erosività dell'acqua e con concreti rischi da prevedere rispetto al depuratore di Villanova Nord, l'allevamento Pighin, il parco festeggiamenti, nonchè in generale l'intero sistema spondale». La terza richiesta è una verifica sull'impatto ambientale, alla luce dei due fattori che maggiormente preoccupano i produttori del Consorzio del Prosciutto. Vale a dire le eventuali ripercussioni sul microclima, in particolare dei flussi della famosa "Aria" dell'opera finita e delle sicure ripercussioni sulla salubrità dell'aria delle polveri che saranno sollevate da un cantiere di lavoro ciclopico che potrà durare una decina d'anni. «In pratica l'impatto non riguarda solo l'Arcadia di un ambiente incontaminato - dice ancora il sindaco Pascolini - ma pure un'attività produttiva che è tutt'ora una delle risorse più vive dell'economia regionale».

Ivano Mattiussi



da Il Gazzettino del Venerdì, 16 Settembre 2005
TERRITORIO
Mentre Legambiente con la presidente Gobbi chiede all'assessore regionale Moretton la convocazione del tavolo tecnico

Casse d'espansione, la Sinistra corregge il tiro Rifondazione, Verdi e Comunisti Italiani: «Non è vero che per il Tagliamento c'è unità, serve una seria valutazione ambientale»

Udine - La sinistra di Intesa democratica corregge il tiro del vicepresidente della giunta regionale, Gianfranco Moretton, sulle casse di espansione per il fiume Tagliamento.

In riferimento alla riunione dei capigruppo di maggioranza, tenutasi martedì a Trieste, Rifondazione comunista, i Verdi e i Comunisti italiani precisano in un comunicato che la maggioranza non risulta affatto coesa sull'argomento. «Ben nove consiglieri regionali della maggioranza hanno sottoscritto la petizione popolare (che ha raccolto più di 10.000 firme) con la quale si chiede alla giunta regionale l'annullamento della delibera che dà l'affidamento del progetto esecutivo - ricorda la nota - rispetto alle casse , quindi, il Prc, i Verdi, ed i Comunisti Italiani, confermano la loro posizione di contrarietà, almeno finchè non verrà dimostrato che non ci sono alternative per la messa in sicurezza della bassa friulana, dalle eventuali esondazioni del Tagliamento».

Secondo le tre forze politiche, le casse , nel caso venissero costruite, non solo si tradurrebbero in una devastazione ambientale, di una zona classificata Sic, ma rischierebbero di non essere neanche utili allo scopo che si prefiggono, considerato che entrerebbero in funzione solamente in caso grosse piene della portata del 1966 e che a Latisana, possono invece insorgere problemi, per portate di piena ben inferiori, come per es. nel caso in cui il mare spinga verso terra.

«La sicurezza del Tagliamento, non passa attraverso devastazioni ambientali, bensì attraverso l'uso delle aree golenali, oggi troppo spesso occupate da coltivazioni agricole e costruzioni varie - insistono i rappresentanti dei tre gruppi consiliari - attraverso la realizzazione del cavrato, la manutenzione dei vari torrenti ed infine, attraverso una edificazione, soprattutto nella bassa friulana, che tenga conto dell'ambiente e non dell'esigenza dei vari "palazzinari"».

A questo punto, è il ragionamento, Intesa democratica non può far passare sulla testa di migliaia di persone, una scelta non condivisa, dai cittadini e da ben 5 consigli comunali. Prima di pensare a realizzare anche solo la prima cassa d' espansione , come proposto da Moretton, si rilancia l'idea di eseguire una Valutazione di Impatto Ambientale credibile e di ricorrere alla Valutazione Ambientale Strategica, che prende i considerazione eventuali conseguenze sui settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli.

«Auspichiamo - conclude il comunicato - che questa amministrazione, non vorrà rendersi responsabile del portare a compimento decisioni prese da altre amministrazioni regionali precedenti e così come detto anche nella riunione dei capi gruppo, chiediamo che adempia almeno, a tutte le procedure previste, per uno sviluppo ed una difesa del territorio sostenibile, tanto più, alla luce della più recente normativa europea». Anche Legambiente, con la presidente Elena Gobbi, prende posizione chiedendo la convocazione del tavolo tecnico per un approfondimento della situazione.



da Il Gazzettino del Domenica, 18 Settembre 2005

Il Tagliamento non ...

Il Tagliamento non divide solo il Friuli, ma anche Spilimbergo. Con l'avvicinarsi delle decisioni finali, sale infatti la tensione tra i gruppi politici all'interno dell'amministrazione comunale. L'ultimo atto si è consumato in commissione Ambiente, nel corso di una riunione convocata affinché tutte le forze politiche sottoscrivessero un documento di solidarietà al sindaco Soresi, nella controversia con la Regione sulle casse di espansione . La discussione è finita quando è stato chiaro che nessun documento unitario sarebbe uscito dal palazzo.

La posizione più netta è quella di Sante Sovran, il rappresentante degli agricoltori protagonista delle battaglie sull'ambiente (Tagliamento e cava di Tauriano su tutte). Il succo del problema, a suo avviso, è il tentativo di alcuni esponenti politici di strumentalizzare la battaglia contro le casse . «Non so dichiara Sovran - dove la Lega Nord spilimberghese trovi il coraggio di incolpare a destra e sinistra per la decisione di costruire i bacini di laminazione. È proprio quella che, con i suoi uomini di punta e in completa sordina, ha deciso per le casse ; è da lì che è venuta l'approvazione del più grande malanno nella storia di Spilimbergo».

Sulla stessa linea sono i consiglieri del centrosinistra. Sovran precisa le sue accuse: «L'8 settembre 1997 l'allora sindaco Alido Gerussi, senza coinvolgere il Consiglio comunale, con la complicità della giunta (tra cui l'attuale primo cittadino Arturo Soresi) ha firmato il lasciapassare all'opera. Poi la Regione ha deliberato il 3 ottobre dello stesso anno, mentre a Roma il 15 aprile 1998 il Comitato interministeriale ha adottato il piano stralcio e, infine, il 28 agosto 2000 il Consiglio dei ministri ha approvato il relativo decreto legge. Ora io mi chiedo: in tutte queste fasi, quando si poteva effettivamente opporsi alle casse , dov'erano i rappresentanti nostrani della Lega Nord? Non ho mai saputo che Matteo Bortuzzo, Antonio Zavagno, Roberto Visentin o Edouard Ballaman, ciascuno nelle proprie sedi, abbiano opposto la minima resistenza. Adesso, quando ormai tutto è stato deciso, si vede l'onorevole Ballaman presentare una question time alla Camera o andare su e giù per il ponte di Dignano, e l'assessore Zavagno sostenere la manifestazione del Wwf "Trame". Qui ben altre sono le trame!». Per Sovran, l'unica speranza per salvare il fiume è ammettere la verità: «La Giunta comunale e la segreteria della Lega devono assumersi le loro responsabilità e pagare i loro errori».

Claudio Romanzin



da Il Gazzettino de Domenica, 18 Settembre 2005
SAN DANIELE A proposito del documento presentato in consiglio dal sindaco
La minoranza puntualizza
No deciso alle casse d'espansione di Topazzini e Turissini

Dopo la sospensione della Commissione Lavori Pubblici regionale, che mercoledi (scorso) a Udine avrebbe dovuto procedere all'esame congiunto del progetto preliminare presentato dall'impresa vincitrice del bando di concorso per la realizzazione delle casse di espansione , i consiglieri di minoranza del Consiglio comunale di San Daniele, Carlo Toppazzini e Gabriele Turissini, tornano sull'argomento casse per puntualizzare la propria posizione in raffronto al documento che il sindaco, Marco Pascolini, aveva letto nel recente ultimo Consiglio comunale. «Siccome è un documento che può dare adito a cattive interpretazioni - afferma Carlo Toppazzini del gruppo "Insieme per il Domani" - voglio precisare che il mio gruppo e quello di Turissini rimangono fedeli alle dichiarazioni rese un anno fa, quando dichiarammo di essere contrari alla realizzazione delle casse . Il nostro appunto riguardava piuttosto il fatto che in sede di Commissione Lavori Pubblici non trapelassero dichiarazioni da parte di alcun gruppo del Consiglio comunale, circa le criticità subordinate alla realizzazione dell'opera. Quello letto in seduta comunale dal sindaco Pascolini, era pertanto soltanto un documento personale». Alla Commissione Lavori Pubblici, poi saltata per l'uscita dall'aula di cinque sindaci che hanno fatto mancare il numero legale, il primo cittadino di San Daniele avrebbe enucleato nel merito tre importanti elementi tecnici per non realizzare le casse ; vale a dire: lo studio della olandese "Delft Hydraulics" sulla modellazione idraulica delle piene del Tagliamento; i pericoli per la zona di Villanova di San Daniele, di erosività dell'acqua con le prevedibili conseguenze per il depuratore di Villanova Nord, l'allevamento Pighin e il parco festeggiamenti, nonchè le ripercussioni in negativo sul microclima che regola i flussi della famosa "Aria" indispensabile alla produzione del famoso prosciutto San Daniele. «Tutti gli studi, compresi quello del professor Todini mettono in chiaro che la realizzazione delle casse sarebbe uno scempio - aggiunge Carlo Toppazzini - Da cui il suggerimento monocorde per la ricerca di una soluzione alternativa lungo tutto il corso del Tagliamento, magari con casse esterne all'alveo del fiume. Quello fra Pinzano e Dignano da già l'idea di essere una "cassa di espansione " naturale, per cui non ha senso fare un contenitore all'interno di un altro. A mio avviso occorre quindi rivedere il progetto anche sulla base delle indicazioni fornite dal professor Todini»

I. M



da Il Gazzettino del Martedì, 20 Settembre 2005
BORTUZZO A SOVRAN, ACCUSE AL MITTENTE

Le dichiarazioni rilasciate dal consigliere comunale di opposizione Sante Sovran sulle responsabilità per le casse di espansione , accendono il dibattito politico nella città del mosaico. A rispondergli, in modo sintetico ma determinato, è l'ex vice presidente della Regione Matteo Bortuzzo. Nei giorni scorsi Sovran, attaccando in modo particolare la Lega Nord spilimberghese, aveva ricordato il tempi e i modi dell'approvazione del progetto di regimazione delle acque, richiamando alle proprie responsabilità gli esponenti politici che allora erano in carica ai vari livelli, dal sindaco di quegli anni Alido Gerussi, via via a salire: «La Regione ha deliberato il 3 ottobre dello stesso anno, mentre a Roma il 15 aprile 1998 il Comitato interministeriale ha adottato il piano stralcio e, infine, il 28 agosto 2000 il Consiglio dei ministri ha approvato il relativo decreto legge. In tutte queste fasi, quando si poteva effettivamente opporsi alle casse , dov'erano i rappresentanti nostrani della Lega Nord? Non ho mai saputo che Matteo Bortuzzo, Antonio Zavagno, Roberto Visentin o Edouard Ballaman abbiano opposto la minima resistenza». Immediata la replica di Bortuzzo: «Vorrei ricordare che in Regione fummo solo in tre a opporci alle casse : io, la consigliere Viviana Londero (poi sindaco di Osoppo) e l'assessore all'agricoltura Romano Venier. Sovran parla molto, ma evidentemente non conosce bene l'argomento».

Cla.Ro.



da Il Gazzettino del Mercoledì, 21 Settembre 2005
FIUME TAGLIAMENTO

Trieste Riccardo Illy contro le casse d'espansione ? Una polemica sorta a Pordenone, nei giorni scorsi, nata dal riemergere di un intervento che il presidente della Regione aveva fatto a Spilimbergo nell'aprile del 2002, quando nella veste di parlamentare era intervenuto ad un dibattito coordinato dalla nascente Margherita e riguardante i problemi del territorio.

«Sulle casse d'espansione - aveva detto Illy all'epoca - mi auguro che la Regione riconsideri questo progetto, tenuto conto della sproporzione delle opere rispetto al problema, che si può risolvere anche in altro modo». Da qui l'idea che Illy ora, sostenendo la realizzazione della prima cassa d'espansione , si sia rimangiata la parola data nel 2002. «In merito a quanto riportato desidero sottolineare che non ho mai affermato di essere contrario alle casse di espansione - ha precisato ieri Illy - Nell'occasione a cui si fa riferimento, mi augurai che la Regione riconsiderasse il progetto, tenendo conto della sproporzione delle opere rispetto al problema da risolvere. È su questo che oggi la Regione lavora diminuendo il numero delle casse da tre ad una, valutando attentamente i limiti massimi di portata del fiume, ottenendo così un minor impatto ambientale rispetto a quanto precedentemente previsto. Ricordo inoltre che nella primavera 2002 presentai anche un'interrogazione al Ministro dell'Ambiente per sollecitare l'attuazione del piano di bacino del Tagliamento individuando subito le opere più efficaci per garantire la sicurezza e la protezione della popolazione dalle esondazioni».


da Il Messaggero Veneto del 24 Settembre 2005




da Il Gazzettino del Mercoledì, 5 Ottobre 2005
DIGNANO-PINZANO
Incontro di Pecoraro Scanio con i sindaci sulle casse di espansione

Dignano-Pinzano : Come preannunciato nei giorni scorsi sugli esiti degli incontri che la delegazione dell'associazione "Assieme per il Tagliamento" ha avuto negli ambienti del Ministero dell'Ambiente sul problema " casse di espansione ", il presidente nazionale dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, sarà oggi in Friuli. Alle 15, nella sala del Consiglio comunale di Pinzano incontrerà i sindaci, rappresentanti dei Comitati, Associazioni e semplici cittadini, per esprimere solidarietà a quanti stanno lavorando contro lo sperpero di denaro pubblico e la devastazione del Tagliamento e dei territori che lo circondano. Nella veste di parlamentare la sua presenza friulana si coniuga altresi con la richiesta del rispetto delle norme comunitarie, alla luce del fatto che la zona fra i ponti di Pinzano e Dignao, dove dovrebbero essere realizzate le casse di espansione , è considerato un Sic (Sito d'interesse comunitario). La delegazione di "Assieme per il Tagliamento" ha già fatto recapitare al Direttore Generale per la difesa del suolo presso il Ministero dell'Ambiente (Luciani), sia una petizione supportata da 12 mila firme sia una memoria scritta con la quale si chiede allo Stato d'intervenire al più presto nella parte di competenza, affinchè le leggi vengano rispettate. Sul fronte europeo, l'onorevole Danilo Bertoli, sta preparando un nuovo incontro con i Commissari italiani della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo. Mentre a giorni è attesa sulla medesima materia la risposta sulla ripartizione delle competenze fra Stato e Regioni da parte di Pietro Armani, presidente della Commissione Lavori Pubblici ed Ambiente della Camera.



da Il Gazzettino del Mercoledì, 5 Ottobre 2005
PINZANO Oggi pomeriggio il "verde" incontrerà comitati e amministrazioni
Casse, arriva Pecoraro Scanio

(lor.pad.) Se una settimana fa era stato il comitato "Assieme per il Tagliamento" a essere ricevuto a Roma, al Ministero dell'Ambiente, per depositare le 12 mila firme di cittadini contrari alle casse di espansione , stavolta è un ex ministro - e attuale presidente nazionale dei Verdi - Alfonso Pecoraro Scanio, a incontrare le associazioni ambientaliste e gli enti locali friulani che si stanno battendo contro la realizzazione dei manufatti in cemento che dovrebbero laminare le piene del Tagliamento. L'incontro è previsto per questo pomeriggio, alle 15, nella sala consiliare del Comune di Pinzano, dove Pecoraro Scanio incontrerà i cittadini, i comitati e le amministrazioni locali per portate la sua solidarietà a quanti stanno protestando.

Come ricorda il manifesto di presentazione dell'evento, Pecoraro Scanio "sarà vicino a quanti stanno lavorando contro lo sperpero di denaro pubblico e la devastazione del fiume e dei territori che lo circondano". Assieme al presidente dei Verdi, i comitati intendono inoltre concordare i prossimi passi da seguire presso il governo e il Parlamento per bloccare un progetto definito, senza mezzi termini, "delirante e devastante".

L'incontro sarà introdotto da Franca Pradetto, portavoce di "Assieme per il Tagliamento" e da Maurizio Rozza, responsabile "ambiente e territorio" dei Verdi del Friuli Venezia Giulia. C'è curiosità per l'incontro con Pecoraro Scanio, in quanto è presumibile che l'onorevole, oltre a chiedere il rispetto delle norme comunitarie sulla tutela dell'ambiente e delle acque, rivolga un appello direttamente alla Giunta Illy, che, come si ricorderà, è sostenuta anche dal gruppo regionale dei Verdi.



da Il Gazzettino del Mercoledì, 5 Ottobre 2005
MEDUNO L'impegno dell'assessore Moretton con i sindaci: «Incontreremo la popolazione» «Dialogo aperto sulla diga di Colle»

(lor.pad.) Si è tenuto lunedì sera a Meduno l'atteso incontro tra il vicepresidente della Regione Moretton e i sindaci della Comunità Montana per discutere delle "opere di difesa idrogeologica del Tagliamento e lo sbarramento di Colle di Arba". Agli interventi del sindaco di Spilimbergo, Soresi, che oltre alle "casse " ha presentato a Moretton una serie di problemi riguardanti la sanità e la distribuzione del piccolo commercio. Il sindaco di Pinzano, De Biasio, ha confermato la necessità di trovare una soluzione politica alternativa a quella delle "casse ", mentre Toffolo (Arba) si è detto contrario al fatto che lo sbarramento di Colle sia la priorità da affrontare nelle opere di difesa idraulica. Moretton ha dichiarato la propria disponibilità a confronti diretti coi i sindaci e la popolazione circa il discorso della diga di Colle. Poi ha fatto un breve excursus sull'iter relativo alle "casse ": «Un problema - ha detto - che vede politicamente impegnata la Regione nell'approvazione dei progetti, ma i cui interventi sono stati individuati (e saranno poi realizzati) dall'Autorità di Bacino, la quale, a salvaguardia dei comuni rivieraschi, ha progettato interventi non solo in Friuli ma anche, ed in parallelo, nel Veneto. È quindi normale che il lavoro di tali opere proseguano in simbiosi pur nella ricerca di mediazioni che non compromettano gli obiettivi da raggiungere». L'Autorità di Bacino aveva individuato nella nostra regione quattro opere: la diga di Ravedis, lo scolmatore del Cormor, le casse di espansione e lo sbarramento di Colle. Prima di congedarsi dall'assemblea dei sindaci, Moretton ha garantito attenzione ai problemi della sanità mandamentale, dichiarandosi disponibile a non razionalizzare gli interventi - perché significherebbe ridurli - ma a riorganizzarli: con questo concetto vanno difesi gli ospedali di rete ed il Cro di Aviano. Attenzione rivolta anche alla Comunità Montana sul Progetto Montagna.



da Il Messaggero Veneto del 6 ottobre 2005



da Il Gazzettino del Venerdì, 14 Ottobre 2005
A rompere gli equilibri l'Ulivo che annuncia di non aderire alla bozza di documento unitario Casse, nessuna intesa politica
Verso lo scontro totale. Dal recente incontro non è emersa una linea comune

Spilimbergo - Palazzo di Sopra sembra destinato a trasformarsi in un campo di battaglia. Fra le parti ormai è guerra aperta e totale. Protagonisti la maggioranza e il Centrosinistra, con gli altri gruppi interessati spettatori, pronti a intervenire all'occorrenza. Dopo le baruffe in sede di consiglio, adesso è spaccatura anche sulle casse di espansione , vale a dire il tema più delicato per il futuro della città e del territorio.

Tre settimane fa si era tenuta una riunione più o meno riservata fra tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale, per trovare una posizione unitaria che mettesse il sindaco nelle condizioni di fare sentire la sua voce in Regione con più forza. Ma il tentativo, già delicato di per sé, è naufragato definitivamente ieri, quando i responsabili dell'Ulivo hanno diffuso un comunicato che non ammette repliche. «In seguito all'incontro del 21 settembre iniziano Fabio Martina, segretario dei Ds, e Gian Paolo Daneluzzi, segretario della Margherita considerato che solo l'11 ottobre abbiamo potuto prendere visione della bozza di documento elaborata dai promotori l'incontro (la riunione era stata convocata dalla Lega); considerate le notizie nel frattempo diffuse sulla stampa e i fatti eloquenti emersi nel corso del consiglio comunale del 29 settembre, con comportamenti irrispettosi e strumentali da parte della Lega (il riferimento è alla rocambolesca bocciatura di Sovran dalla commissione bilancio), i sottoscritti comunicano di non aderire al documento». Ma alla base del gran rifiuto ulivista entrano anche altre motivazioni. A loro parere, la bozza di documento unitario preparata dalla Lega Nord sulle casse «non aggiunge nulla a quanto già precedentemente approvato all'unanimità, in sede istituzionale, nel consiglio comunale congiunto con gli altri quattro Comuni interessati alle opere (il superconsiglio si era svolto alla Casa dello Studente di Spilimbergo il 18 maggio scorso); non perfeziona nei propositi politici quanto proposto nell'incontro; non supera la netta distinzione che i sottoscritti intendono mantenere rispetto ai metodi politici e di governo della Lega e del Centrodestra in generale». In parole povere, l'Ulivo accusa il Carroccio spilimberghese di fare il furbo: l'incontro di Barbeano sarebbe solo aria fritta, una scusa per tenere buoni gli avversari, mentre in realtà si preparava ad affondare i colpi contro gli avversari. Se non ci saranno altri colpi di scena, la prossima battaglia è già fissata per il 17 ottobre in consiglio comunale. Sul piatto, l'impeachment di Sante Sovran.
Claudio Romanzin



da Il Gazzettino di Domenica, 16 Ottobre 2005
SPILIMBERGO Casse, incontro con il ministro

Casse di espansione , incontro il 21 ottobre con il ministro All'Ambiente Altero Matteoli. All'appuntamento romano prenderanno parte tutti i sindaci interessati, il deputato Danilo Bertoli, una delegazione del Comitato "Assieme per il Tagliamento" formata da Franca Pradetto e Giuseppe Costantini, l'esponente dei Verdi responsabile regionale territorio ambiente, Maurizio Rozza e il rappresentante degli agricoltori Duilio Campagnolo.



da Il Gazzettino di Martedì, 18 Ottobre 2005
DIGNANO Casse espansione
I sindaci andranno a Roma dal ministro
Il comitato ricevuto il 21 ottobre

Dignano - Dopo l'incontro di Pinzano con il presidente nazionale dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, il problema " casse di espansione " per la messa in sicurezza del Tagliamento, rimbalzerà di nuovo il 21 ottobre al Ministero dell'Ambiente. All'appuntamento romano, reso possibile attraverso il coinvolgimento dell'Onorevole Mastella prenderà parte una delegazione formata: dai sindaci di Pinzano, Spilimbergo, Dignano, San Daniele e Ragogna; da Franca Pradetto e Giuseppe Costantini, rispettivamente presidente e membro dell'associazione "Assieme per il Tagliamento"; da Maurizio Rozza, responsabile regionale dei Verdi; da Duilio Campagnolo, rappresentante degli agricoltori e di tutto il mondo agricolo regionale, nonchè Danilo Bertoli, segretario regionale dell'Udeur. Pressochè scontata la soddisfazione della presidente dell'associazione "Assieme per il Tagliamento", Franca Pradetto, che ha svolto un ruolo di primo piano nel tessere le fila fra il mondo politico regionale, ma non solo, per promuovere la causa e che vede quindi coronati gli sforzi nella difesa del Tagliamento. «Sono sicura che affronteremo l'incontro al Ministero dell'Ambiente con la giusta determinazione per portare a casa una vittoria sicura - afferma Franca Pradetto - perchè le leggi sono dalla nostra parte e lo Stato ha il dovere di rispettarle». A supporto della causa si ribadisce: che c'è un progetto " casse " suscettibile di subire incidenze ambientali negative in un'area che contiene numerosi Siti d'Importanza Comunitaria, nonchè Zone di Protezione Civile Speciali; che l'Italia ha già subito condanne da parte della Corte di Giustizia Europea per la mancata e scorretta applicazione delle direttive; che la Regione Friuli Venezia Giulia non ha ancora convertito le aree Iba in Zone di Protezione Speciale, aree sulle quali vige il rigido regime di salvaguardia, come dichiarato più volte dalla Corte di Giustizia; che lo Stato è comunque responsabile nei confronti dell'Europa, della corretta applicazione delle direttive; che gli obblighi imposti dalle direttive auropee, decorrono da periodi ben antecedenti alla redazione dello studio preliminare sulle casse ; che lo Stato ha disciplinato la valutazione di incidenza, con l'articolo 6 della direttiva; che lo Stato mantiene alcune competenze sul tratto di fiume interessato dall'intervento di regimazione, come da decreto legislativo 265 del maggio 2001. Lo Stato dovrebbe quindi richiamare la regione Friuli Venezia Giulia ad una corretta applicazione del diagramma decisionale.
Ivano Mattiussi



Il Gazzettino del Venerdì, 21 Ottobre 2005
Comitati, pronti alla «sommossa»
Cresce il livello della protesta popolare contro le casse sul Tagliamento

Udine - Comitati vicini alla sommossa popolare per la difesa del Tagliamento. Sono sempre più agguerriti i cittadini dei comitati che da tempo si stanno battendo contro la realizzazione delle tanto discusse casse di espansione. A promuoverle è solo la Regione che proprio ieri, nella commissione per i lavori pubblici ha incontrato i sindaci dei cinque comuni interessati. Ad accoglierli, in via San Francesco, tra striscioni di protesta e fischietti c'erano i due comitati: l'associazione Acqua e il comitato Assieme per il Tagliamento.L'opera, che verrebbe realizzata a valle del comune di Pinzano, dovrebbe ridurre la portata d'acqua del Tagliamento per la sua messa in sicurezza. Non la pensano affatto così i numerosi cittadini che anzi la vedono, supportati da diversi parerei tecnici, come una cosa inutile che porterebbe solo peggioramenti alla situazione ambientale.Danni che, secondo Renzo Bortolussi presidente di Acqua, si ripercuoterebbero sulle falde acquifere che alimentano migliaia di pozzi a valle, ma che potrebbero anche intaccare il microclima destabilizzando l'intero distretto alimentare della zona di San Daniele. Quindi l'appello della gente è che la Regione non sia sorda ai malumori popolari e che non si escludano le possibili alternative: l'opzione zero, come illustra Bortolussi, ossia una manutenzione dell'alveo del fiume prelevando ghiaia e detriti dai fondali o in alternativa l'utilizzo del canale Fossalon che sbocca sulla laguna di Grado. A battere sul valore del dissenso popolare e sulle alternative alle casse è anche Valerio Marchioni, consigliere comunale sandanielese. «È fondamentale - dice Marchioni - approfondire altre strade mettendo in discussione la scelta della regione; le casse non sono un dogma». L'errore, secondo Marchioni, sta nell'aver focalizzato una zona ristretta, mentre «altre alternative, su tutto il corso del fiume e non solo tra Pinzano e Spilimbergo, magari meno invasive sarebbero l'ideale». La preoccupazione per l'impatto ambientale dell'opera è dunque molto sentito tra la popolazione. Dalle perplessità del parroco di Villanova di San Daniele che vede una gran confusione a livello regionale per le contrapposte scelte che dai primi anni 90 a oggi sono state porte avanti, alle preoccupazioni sulla salute e sulla bellezza del Tagliamento di diversi cittadini tra cui l'agguerrito Donato Bellanova pronto a difendere il fiume con i denti. Intanto Bortolussi preannuncia l'ultima spiaggia, la sommossa popolare.
Gianpiero Bellucci



Il Gazzettino del Venerdì, 21 Ottobre 2005
Ancora un passo in avanti ...

Udine - Ancora un passo in avanti verso la realizzazione delle casse di espansione sul Tagliamento. E ieri, nella sede di via San Francesco, la commissione regionale per i lavori pubblici si è riunita attorno a un tavolo tecnico per il terzo incontro con i sindaci di Ragogna, Dignano, Pinzano, Spilimbergo e San Daniele. Un confronto nel quale Franco Scubogna, direttore regionale dell'ambiente, ha dato le risposte, in un documento di 44 pagine, alle perplessità dei sindaci. Risposte che verranno analizzate in separata sede dai sindaci per essere riaffrontate nel quarto, e probabilmente ultimo, incontro il 10 novembre, nel corso del quale si dovrebbero individuare le volontà della commissione tecnica riguardo alle modalità di attuazione.

Quindi si dovranno votare le prescrizioni alle quali si dovrà attenere il progettista. Si riapre, dunque, la questione e insieme a questa riemerge, tra i primi cittadini e tra la gente, la contestazione sull'utilità dell'opera. Certo la volontà dei sindaci è quella di far si che altre alternative vengano considerate ed esaminate, affinché il progetto e soprattutto il luogo di realizzazione delle tre casse previste (per un volume totale di circa 36 milioni di metri cubi) vengano rivisti. Tra i più agguerriti il sindaco di Ragogna Mirko Daffarra che esprime tutta la sua contrarietà al progetto: «Sono assolutamente contrario all'opera, alla sua collocazione e alla tipologia progettuale. A me e ai miei colleghi sindaci non va bene questo progetto. A novembre - continua - formuleremo le nostre prescrizioni, ma auspicherei al fatto che vengano esaminate soluzioni alternative».

Il quarto incontro, quindi, dovrebbe essere quello che trasformerà le perplessità in richieste concrete; la fase più importante per la predisposizione di un indirizzo politico. Una tappa obbligata, come fa sapere Gino Pascolini sindaco di San Daniele, per approdare alla commissione ambiente che valuterà l'impatto ambientale dell'opera. Le vere risposte alle domande e alle preoccupazioni che assillano i sindaci potrebbero, quindi, arrivare in questa seconda fase dell'iter, non prima dello stralcio del progetto tecnico. Una trafila che non convince Pascolini. «I due punti fermi - dice il sindaco sandanielese - riguardano il piano che la regione ci ha dato come indiscutibile e la seconda fase di valutazione ambientale che però potrebbe modificare il progetto approvato nella fase precedente. Per il momento - continua - non siamo convinti della reale utilità, ma intanto aspettiamo anche i risultati della società olandese da noi commissionata per saggiare la reale convenienza delle casse e le alternative possibili». La messa in sicurezza del fiume ha quindi, a detta dei sindaci, dovrebbe prendere altre strade. Come quella della pulizia dei fondali senza gravare l'ambiente e le falde acquifere. E intanto l'incontro romano tra il ministro all'ambiente Alteo Matteoli, i sindaci e la presidente del comitato "Insieme per il Tagliamento" Franca Pradetto è slittato. I chiarimenti sugli aspetti delle competenze tra Stato-Regioni e Stato-Europa dovranno attendere.
Gianpiero Bellucci



da Il Gazzettino di Domenica, 23 Ottobre 2005
CASSE E GALLERIE CONTRONATURA di Andrea Valcic

Pasolini scriveva nel 1947 in un articolo dal titolo "Friuli autonomo":«Il Friuli è sul punto, ora, di passare dall'essere al dover essere, e questo senza tradire la sua naturalezza (la naturalezza per intenderci, dei gelsi, delle acque)senza rifiutarsi alla sua imperfezione vitale». Sono passati quasi sessanta anni e quello che allora sembrava una profezia è, purtroppo davanti ai nostri occhi. Già abbiamo tradito abbondantemente i morars, per un piatto prima di mais e poi di soia, già abbiamo offeso con la cementificazione i nostri fiumi, adesso ci apprestiamo a colpire al cuore il sistema: si va all'attacco del grande fiume, del Tiliment. E in nome di cosa? Si dice che le casse d' espansione nella zona di Dignano serviranno alla sicurezza sacrosanta di Latisana, ma di questo nessun studio dà la certezza, anzi molti tecnici ed esperti europei assicurano che esistono e sono fattibili altri interventi. Ci tengono in Europa forse più dei nostri amministratori all'ecosistema del Tagliamento, considerato il fiume più importante dal punto di vista ambientale del vecchio continente e continuano a proporre soluzioni alternative. A cominciare da quella forse banale e contadina di pulire in maniera radicale le sponde alla foce. Invece si continua a ignorare questi appelli, come si fa per la protesta dei comuni carsici che si vedrebbero massacrati dalle gallerie del Corridoio 5, come si fa per gli abitanti delle valli del Natisone rispetto agli elettrodotti. Per dover esser cosa?, per diventare chi?



da Il Gazzettino del Lunedì, 24 Ottobre 2005
Cento esperti di 13 paesi europei hanno approvato una risoluzione contro le casse di espansione e a favore di interventi di rinaturalizzazione «Salvate il Tagliamento, re dei fiumi alpini» «Chiediamo all'Unione Europea di aiutare il Friuli Venezia Giulia a trovare una soluzione alternativa per la tutela dalle alluvioni»

Gli abitanti dei comuni rivieraschi che si oppongono alla realizzazione delle casse di espansione nel Tagliamento non sono soli, con loro si sono schierati recentemente oltre cento esperti in ingegneria e ecologia fluviale di 13 paesi europei (Belgio, Germania, Finlandia, Gran Bretagna, Italia, Croazia, Lettonia, Olanda, Austria, Romania, Svizzera, Repubblica Slovacca e Ungheria), partecipanti al convegno"LIFE Symposiums Flusslandschaften"del progetto LIFE "Wildflusslandschaft Tiroler Lech" dedicato al fiume Lech nel Tirolo austriaco, nel quale si è discusso sul valore dei paesaggi fluviali e delle opere di rinaturalizzazione.

Già, perchè se in Italia si sta ancora progettando dighe, sbarramenti, casse di espansione e altre opere idrauliche, in Europa la tendenza, suffragata da studi, ricerche e sperimentazioni ormai consolidate è quella di ridare ai fiumi e ai corsi d'acqua la loro funzione ecologica, ridando spazio gradualmente alle acque per evitare tragiche esondazioni e alluvioni. Gli ultimi catastrofici eventi alluvionali dell'agosto 2005, soprattutto nel Tirolo, hanno dimostrato che gli spazi rinaturalizzati vengono in grandissima parte risparmiati dai danni provocati dalle inondazioni. Sbigottimento hanno dunque suscitato nei partecipanti i piani di tutela alluvionale annunciati dalla Regione Friuli Venezia Giulia con la decisione di costruire delle casse di espansione nell'alveo del Tagliamento, dalla stretta di Pinzano al ponte di Dignano, per risolvere il problema delle alluvioni. Tale è lo sconcerto degli esperti europei e degli studiosi dei fiumi che è stata approvata una risoluzione in cinque punti:

1) Il Tagliamento, il fiume che finora più di qualsiasi altro ha mantenuto il caratteristico paesaggio fluviale Alpino, costituisce un ecosistema modello e di riferimento di importanza europea.
2) Gli esperti sottolineano espressamente che è urgentemente necessario tutelare le popolazioni da eventi alluvionali.
3) E' nell'interesse della tutela dalle alluvioni e della salvaguardia delle golene il mantenimento di questo fiume dalle caratteristiche uniche. In tutta Europa è in corso un processo di ripensamento delle opere di ingegneria fluviale. L'Unione Europea investe moltissimo denaro in progetti di rinaturalizzazione dei corsi d'acqua per restituire maggior spazio ai fiumi. Gli interventi di tutela alluvionale previsti sul Tagliamento contraddicono tutte le moderne acquisizioni in materia. Pertanto gli esperti chiedono al Governo della Regione Friuli Venezia Giulia di elaborare urgentemente alternative rispetto ai pesanti interventi tecnici programmati.
4) Chiediamo espressamente all'Unione Europea di aiutare attivamente la Regione Friuli Venezia Giulia nell'elaborazione di una soluzione alternativa, finalizzata alla tutela alluvionale, nel rispetto delle esigenze ambientali. Contestualmente si chiede anche di ampliare il sito Natura 2000.5) Chiediamo inoltre all'Unione Europea di aiutare la Regione Friuli Venezia Giulia a compiere i passi necessari per essere riconosciuta come Regione europea, modello di "gestione fluviale sostenibile", relativamente al Tagliamento.

Il documento costituisce anche una sfida all'Unione Europea perchè traduca nei fatti il suo impegno nella "tutela alluvionale sostenibile", e applichi la Direttiva Quadro Acqua e Habitat.
U.S.



da Il Gazzettino del 2 novembre 2005
I Verdi, partito articolato e diffuso

Abbiamo letto con attenzione la lettera pubblicata nei giorni scorsi sulle pagine del Gazzettino sulla questione della visita del presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, nell'area delle Casse di espansione . A parte la vis polemica e la collocazione politica dell'autore della lettera, evidentemente opposta al nostro schieramento, non ci è chiaro quale fosse l'intento ed il significato dell'intervento. Pecoraro Scanio - secondo quella lettera - non doveva parlare di casse di espansione , perchè sprovvisto di conoscenza specifica dei problemi. I Verdi sono un partito articolato e diffuso nel tessuto sociale. I Verdi sono all'interno dei Comitati e delle associazioni che da sempre seguono la vicenda delle casse , anche in posizioni di rilievo. Se non manifestano sempre all'esterno la loro appartenenza politica è per rispetto della apartiticità dei comitati. Ciò non significa che non riferiscano in modo continuo alle strutture regionali e nazionali - e non solo - quanto sta accadendo. Sarà forse sfuggito che già mesi fa, fuori da ogni sospetto elettorale, sulla vicenda è intervenuta Monica Frassoni, presidente del gruppo Verde presso il Parlamento Europeo. Se ci si documentasse, si scoprirebbe con stupore che la questione della gestione consapevole e compatibile dei fiumi è una delle più antiche battaglie dei Verdi in Europa che ha condotto, in Francia come in Germania, all'instaurarsi di un approccio estremamente diverso da quello ancora estremamente troglodita che vige in Italia. I ministeri Francesi, come quelli competenti tedeschi o degli Stati Uniti, sostengono oggi che l'unica via "sicura" per la gestione dei fiumi è quella di restituire loro gli spazi vitali. Al contrario, la scelta di ingabbiare i fiumi nel cemento - dice un documento del Ministero francese - aggiunge ad una criticità insita nella presenza del fiume un'altra criticità, costituita dalla vulnerabilità delle strutture. Ed in una regione che ha subito la tragedia del Vajont credevamo che questa fosse una nozione assunta da tutti. Evidentemente non è così.
Maurizio Rozza
Federazione Verdi Fvg responsabile ambiente e territorio