Associazione Assieme per il tagliamento

 

RASSEGNA STAMPA 2009

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il Friuli

17/07/2009

De Anna: no alle casse di espansione - Il Tagliamento torna a far discutere

SPILIMBERGO. «Le dichiarazioni rese in aula dall’assessore Elio De Anna, che ha ammesso che se dipendesse da lui le casse di espansione sul Tagliamento non verrebbero realizzate, è una affermazione importante che ci sentiamo di condividere in pieno. È la prima volta infatti – ha commentato il consigliere regionale dei Cittadini Piero Colussi – che un assessore regionale che ha competenza in materia prende posizione in maniera così netta. Non soltanto: De Anna ha ricordato che quando era presidente della Provincia di Pordenone, su sua iniziativa, fece approvare un ordine del giorno contrario alla loro realizzazione».

Colussi, con il collega Paolo Menis (Pd), ha ricordato come nella passata legislatura «una parte significativa dei partiti che allora erano all’opposizione, Lega Nord in primis, si era schierata ripetutamente contro la realizzazione delle casse, facendo anche approvare un ordine del giorno in consiglio affinché l’intervento della Regione si concentrasse sulla messa in sicurezza degli argini a Latisana e sull’ampliamento del canale scolmatore. Ora, coerentemente, le stesse forze, oggi in maggioranza, dovrebbero condividere la presa di posizione del loro assessore».

Particolare soddisfazione è stata espressa da Colussi dopo la dichiarazione di ieri di De Anna. I Cittadini, infatti, si erano sempre schierati contro la realizzazione dell’opera, convinti che le casse di espansione non rappresentino una soluzione al problema, anche secondo i dettami delle più recenti acquisizioni scientifiche. Inoltre la loro esecuzione andrebbe a intaccare il sito di interesse comunitario, alterando l’equilibrio di uno dei pochi corsi d’acqua in Europa dotato ancora di importanti caratteri di naturalità e provocandone l’artificializzazione.

«Le dichiarazioni di De Anna – ha infatti concluso Colussi – rafforzano la convinzione che le strade da percorrere per salvaguardare le popolazioni a rischio di alluvione sono altre».

(18 dicembre 2009)

Nuovo incontro per la ciclabile del Tagliamento

PINZANO. Una doppia pista ciclabile che, lungo le due rive del Tagliamento, colleghi l’alto e il basso corso del fiume. Il progetto, che trova l’appoggio dell’amministrazione comunale pinzanese, è stato presentato l’altra sera in municipio a Dignano, di fronte a una platea composta da tutti i sindaci dei Comuni della riva destra e sinistra del fiume. Dal territorio pinzanese sino a San Vito al Tagliamento le municipalità aderenti vogliono che sia realizzata questa opera ritenuta indispensabile per lo sviluppo turistico dell’asta tilaventina. «Dal canto nostro – ha spiegato il sindaco di Pinzano Luciano De Biasio – abbiamo portato l’esempio di quanto già accade sul territorio comunale. Oltre al progetto di ciclabile sulla vecchia tratta ferroviaria Casarsa - Pinzano, ora dismessa, c’è l’integrazione treno-bicicletta in atto sulla ferrovia Sacile - Gemona». I Comuni partecipanti all’assemblea dignanese hanno deciso di portare le loro istanze ai livelli amministrativi superiori, cercando di coinvolgere i rispettivi enti provinciali di Udine e Pordenone e la Regione. «L’importante – ha aggiunto De Biasio – è pensare a un contesto ricettivo e turistico, visto che ai margini della pista ciclabile il cicloturista deve anche trovare siti naturalistici o storici da poter visitare». Da capire ora dove ricavare la nuova arteria, se su un tracciato da realizzare ex novo (più o meno vicino al greto del Tagliamento) o sfruttando altre strade già esistenti. In questo senso l’ex ferrovia Casarsa - Pinzano, vicina al Sito d’interesse comunitario del Tagliamento, potrebbe essere una valida alternativa. (d.f.)

Casse, vicenda infinita: la Commissione Ue “nicchia” sul parere    

SPILIMBERGO. Nuovo colpo di scena nella (infinita) battaglia contro le casse di espansione sul Tagliamento.
A ottobre il Tribunale superiore delle acque pubbliche aveva accolto la richiesta di riunione dei tre ricorsi presentati (dei sindaci del “no”, del Wwf e dell’associazione ambientalista Acqua) espressa dalla Regione Friuli Venezia Giulia, ricorda il presidente di Acqua, Renzo Bortolussi. Una notizia attesa dal sodalizio, che ha sede a Lestans, per cui sembrava finalmente vicina la soluzione della questione. Una lieta novella per il vulcanico Bortolussi, giunta dall’avvocato Maria Grazia Formentini, che segue il ricorso presentato da Acqua, e che fin dall’inizio ha formulato la richiesta di riunione dei tre ricorsi.
Nei gironi scorsi la “doccia fredda”. Sulla questione non è stato ancora espresso un giudizio definitivo dalla Commissione Europea che, di fatto, sottolinea Bortolussi «non ha ancora bocciato il nostro ricorso alle casse». «Dopo tante conferenze, petizioni a tutti i livelli, manifestazioni, esposti e ricorsi – commenta Bortolussi – la questione, di fatto, rimane un quesito aperto». In assenza di una forte pronuncia della Commissione contro opere ritenute da studi indipendenti devastanti e inefficaci, Acqua proporrà ai propri legali un ricorso alla Corte di Giustizia europea. Il prossimo passo sarà la richiesta di intervento sul caso casse dell'onorevole Deborah Serracchiani, deputato Pd al Parlamento europeo. (g.z.)
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