FORUM delle ASSOCIAZIONI
per la tutela dei " MAGREDI del CELLINA " del Friuli Venezia Giulia


COMUNICATI STAMPA - RASSEGNA STAMPA 2004-1
in aggiornamento: gennaio - febbraio - marzo - agosto

 

da il Gazzettino online di Domenica, 14 Marzo 2004
VIVARO Soddisfatti gli organizzatori per la Giornata ambientale. Chiesta più attenzione alle istituzioni
Progetto "Life" nei magredi L'idea è del Forum. Una nuova denuncia: «Hanno scorrazzato 40 mezzi»

Vivaro (f.d.p.) - Nasce il progetto "Life" all'interno dei magredi , un progetto per restaurare l'ambiente degradato nei Sic, nonché modelli di economia sostenibile. L'idea è del Forum per la tutela del Magredi che preannuncia che si tratterà di un progetto in completa e totale sinergia tra associazioni locali, categorie economiche, produttive ed enti locali. Il progetto "Life" è un programma della Comunità Europea che può coprire sino al 75\% del costo totale del progetto.

Nel frattempo il Forum denuncia un pericoloso effetto emulazione in atto nei magredi . Circa quaranta-cinquanta mezzi sono stati notati, nella giornata ambientalista di ieri, scorrazzare liberamente all'interno dei Siti di Interesse Comunitario. La denuncia viene da Pia Covre e Maurizio Rozza dei Verdi del Friuli Venezia Giulia. Numerosi e pesanti i danni segnalati.

«Abbiamo notato dei mezzi che correvano - afferma Pia Covre - e che scorrazzavano liberamente in giro nei magredi , e che invece non ci dovevano essere». «L'impatto emulativo c'è - le fa eco Maurizio Rozza -, abbiamo notato almeno 40-50 mezzi, anche moto a quattro gomme. I danni sono purtroppo notevoli, vi sono parecchie zone di magredo rotte di fresco, anche zone piuttosto importanti. Senza contare poi i danni del passato, i cui segni ci sono ancora».

Danni notevoli, dunque, quelli registrati dagli ambientalisti del Forum per la tutela dei Magredi , danni in zone importanti dei Sic, non solo recenti, ma ancora ferite passate sui terreni magredi li che non si sono rimarginate.

«La giornata è andata molto bene - prosegue Maurizio Rozza, responsabile dei Verdi del Friuli Venezia Giulia per quanto concerne le problematiche ambientali agricole e sociali -, l'adesione è stata notevole, nonostante l'impatto emulativo. Abbiamo potuto notare e mostrare come la migrazione degli uccelli sia già in atto, oltre alle zone danneggiate dai passaggi delle moto». In che direzione possono andare i magredi , oltre l'Italian Baja? «Oggi abbiamo visto anche come si può impostare un progetto alternativo - spiega Rozza -, noi non stiamo combattendo contro l'Italian Baja, lavoriamo invece per un progetto più ampio che valorizzi l'area dei magredi e renda così il Baja incompatibile con quella zona». «I magredi sono poco valorizzati da un punto di vista ambientale, e hanno invece delle potenzialità assai ampie da un punto di vista turistico ed ambientale, che però ci cono e devono essere valorizzate. Siamo sulla buona strada -prosegue- anche perché oggi stesso erano presenti numerosi cittadini che vivono proprio nelle aree magredi li e che ci hanno incoraggiato ed invitato ad andare avanti per la salvaguardia dei magredi ».

 

 

da il Gazzettino online di Domenica, 14 Marzo 2004
IL CONVEGNO PORDENONE. «Saremo in grado di dare un futuro ai Magredi ?».
Tante le preoccupazioni emerse l'altra sera alla tavola rotonda presentata presso l'Auditorium della Regione dal Forum Ambientale della Provincia di Pordenone con il supporto organizzativo dei Verdi alla presenza di associazioni locali, esperti, cittadini.

Ad aprire la serata è stato Alessandro Metz, consigliere regionale del gruppo, che ha subito portato la questione al punto: il territorio dei Magredi , dichiarati Sito di Importanza Comunitario (Sic), fa parte di una rete ambientale europea con l'obiettivo di sostenere la biodiversità di tali aree irrinunciabili. La normativa retrostante i Sic risiede infatti nel provvedimento comunitario che mira ad assicurare la biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali e della fauna e della flora selvatiche sul territorio europeo degli stati membri; tale provvedimento si è esplicitato con la direttiva 92/43/Cee stabilente una rete ecologica europea denominata Natura 2000 costituita da "zone speciali di conservazione" e da zone di protezione speciale "Iba" (international bird areas) istituite dalla direttiva 79/409/Cee (conservazione degli uccelli selvatici.

L'articolo 6 della direttiva habitat prevede inoltre l'istituzione di un piano gestione da adattare alle singole aree interessate e una valutazione d'incidenza per tutte le attività programmate che possono avere un impatto negativo sull'ambiente in questione. È da questo punto di vista che la Regione viene chiamata in causa: manca una valutazione critica delle attività che vengono esercitate sul territorio dei Magredi , «vi è troppo ritardo nell'attuazione delle direttive ambientali - lamentano gli esponenti dei Verdi - che riguardano, lo ricordiamo, interessi diffusi, la Regione non ha ancora provveduto a convertire le Iba in Zps (altre regioni come l'Emilia Romagna lo hanno già fatto), non sono state apportate le giuste modifiche ai piani di sviluppo rurale in modo da far rientrare le attività agricole in un omogeneo piano di salvaguardia». Infine, la comunità europea ha messo a disposizione dei fondi per Natura 2000 che hanno fin qui coperto il 10\% delle iniziative in Europa (558 milioni di euro): spetta alla regione concorrere al bando per ricevere i finanziamenti.

Nonostante il dibattito incorso poi tra Mauro Tavella e i fuori stradisti presenti alla tavola rotonda e gli esponenti dei Verdi, il problema non è solo l'Italian Baja: rivalutare il territorio dei Magredi è una esigenza sentita in primo luogo da chi vive in quei territori e di chi è cosciente del patrimonio che ha tra le mani, siano essi naturalisti, agricoltori o imprenditori. Per l'ennesima volta indietro rispetto al resto d'Europa, l'Italia ha già corso il rischio di incorrere in sanzioni per la mancata esecuzione delle direttive europee.

E il Friuli Venezia Giulia prima di vantarsi di essere una "Regione europea" dovrebbe intraprendere quelle azioni concrete che consentano la salvaguardia di territori queste, in un legame tra tutela della biodiversità ambientale, promozione del turismo e sano utilizzo del territorio che sia veramente in grado di dare un futuro ai Magredi .

Sara Pittonet Gaiarin

 

 

da il Gazzettino online del Martedì, 16 Marzo 2004

Il Verde Metz: «Vogliamo fare in modo di anticipare le emergenze». All'esame la tutela delle 38 aree di interesse comunitario
Un Piano di protezione per i Magredi
Dopo il caso dell'Italian-Baja la maggioranza regionale al lavoro per una soluzione definitiva

Importante a livello europeo per l'ambiente e la presenza di uccelli selvatici, ma non ancora tutelati a dovere. Ora è la maggioranza che governa la Regione a voler fare chiarezza sulla presenza di insediamenti e attività nei Magredi, ponendo fine una volta per tutte alle polemiche che dividono l'opinione pubblica.

Il caso dell'Italian Baja è servito per spingere il centro-sinistra ad una riflessione sui Siti di interesse comunitari individuati in Friuli Venezia Giulia, decidendo di porre mano a leggi e regolamenti regionali per programmare i futuri utilizzi delle zone da porre sotto tutela.

Se ne è discusso, ieri mattina, nel corso dell'incontro del gruppo di lavoro che Intesa democratica ha costituito di recente, avente come obiettivo la programmazione dell'attività del consiglio regionale, di concerto con la giunta Illy, in materia ambientale. Composto da rappresentanti di tutte le forze politiche del Centro sinistra presenti in Consiglio, il gruppo ha all'ordine del giorno l'esame di almeno quindici disegni di legge in materia, che spaziano dall'elettrosmog alla normativa in materia di risorse idriche.

Il gruppo ha deciso di esaminare innanzitutto le proposte di legge, per valutare in poche settimane quali affrontare per primi. «Vogliamo fare in modo di anticipare le emergenze ed evitare divisioni in aula - spiega il consigliere dei Verdi, Alessandro Metz - raccogliendo i contributi di tutti gli alleati».

Tra le priorità c'è anche la questione dei Magredi e degli altri siti di interesse comunitario presenti in regione. Si tratta di 38 aree che vanno dalle Dolomiti friulane alla Forra del torrente Cellina, dal Bosco di Sacile alla pineta di Lignano.

«Tutelare queste aree con appositi regolamenti - spiega il presidente della Commissione Ambiente del consiglio regionale, Uberto Fortuna Drossi (Cittadini per il presidente - è uno degli obiettivi che ci siamo dati».

L'intenzione è di arrivare all'approvazione di un piano di regolamentazione dei Sic, assieme alle realtà presenti nei territori interessati, per fissare criteri chiari sulla presenza di insediamenti civili, industriali e soprattutto agricoli, e sulle attività autorizzate. I Sic, insomma, diventerebbero delle zone di protezione speciale, ed anche la tutela dei Magredi dovrebbe alla fine essere garantita senza nuove polemiche.

L'obiettivo del gruppo di lavoro, inoltre, è di assicurare il titolo di zone di protezione speciale anche alla rete regionale delle Iba (Important bird areas), vale a dire delle zone del Friuli Venezia Giulia segnalate dall'Unione europea per la presenza di uccelli selvatici. In provincia di Pordenone sono state individuate da tempo le Prealpi carniche e i Magredi. «Per molte Iba non sono stati ancora attivate le direttive riguardanti la protezione speciale - spiega Metz - e già ora l'Italia rischia delle sanzioni da parte dell'Unione europea».

Lorenzo Marchiori

 

 

da il Gazzettino online del Martedì, 16 Marzo 2004
La Regione prepara un piano per evitare di decidere quando si presenta l'emergenza
I Magredi protetti
- Allo studio norme dopo l'ennesimo braccio di ferro sul rally
Trieste - Il caso dell'Italian Baja è servito per spingere la maggioranza regionale a una riflessione sui Siti di interesse comunitario individuati in Friuli Venezia Giulia, decidendo di porre mano a leggi e regolamenti regionali per programmare i futuri utilizzi delle zone da porre sotto tutela. Se ne è discusso, ieri mattina, nel corso dell'incontro del gruppo di lavoro che Intesa democratica ha costituito di recente, avente come obiettivo la programmazione dell'attività del consiglio regionale, di concerto con la giunta Illy, in materia ambientale. Composto da rappresentanti di tutte le forze politiche del Centro sinistra presenti in Consiglio, il gruppo ha all'ordine del giorno l'esame di almeno quindici disegni di legge in materia, che spaziano dall'elettrosmog alla normativa in materia di risorse idriche.

 

 

da il Gazzettino online del Mercoledì, 17 Marzo 2004
PORDENONE: Non tutti combattono il ...
Lettere al giornale

Aggredita perchè difendo i Magredi
L'altro pomeriggio attorno alle 16.30 sono uscita da un ristorante di Vivaro e mi sono recata sulla strada che da Vivaro porta in direzione San Foca. All'interno dell'area dei Magredi ho individuato a sinistra 4 furgoni con una bella squadra di motociclisti e a destra ce n'erano altri 5. L'area è stata completamente devastata: i motociclisti correvano fuori pista! Sono stata mezz'ora a guardare eppoi, davanti a quella devastazione, non c'è l'ho più fatta! Sono partita da sola verso uno di questi gruppi ed ho chiesto loro se qualcuno avesse avuto le autorizzazioni per correre! Sono caduti dalle nuvole! No naturalmente! Ho chiesto allora se sanno di correre in un'area Sic: due di questi mi hanno risposto che non lo sapevano, ma si sono scusati e hanno ricaricato le moto.
Ma dal gruppo all'improvviso mi si para davanti a 10 cm di distanza dal mio naso un uomo minaccioso che mi urla in faccia se mi sono fatta di coca! Era con sua moglie e suo figlio. Io davanti a tale domanda non potevo che sorridere e lui sempre più inferocito mi ha detto: "E' inutile che mi guardi con quella faccia da santerellina drogata! Ha girato i tacchi urlando Schifosa Comunista! Sua moglie in eco ha aggiunto vada a fare qualcosa di più utile invece di perdere tempo qui. (Se fossi stata un uomo sarei tornata a casa con gli occhi neri).
Naturalmente queste persone non sapevano di parlare ad un paramedico: precisamente a un tecnico di radiologia medica! Questa categoria di operatori sanitari affiancata ai medici radiologi ogni giorno si confrontano con la sofferenza delle persone: peccato che quella donna non avesse capito che esistono persone che oltre a fare cose molto utili si preoccupano anche per la salute collettiva.
Cosa ha capito suo figlio? Che una drogata impedisse a suo padre di poter scorazzare liberamente su un territorio che appartiene a tutti? E di quell'area devastata... come cittadina amante della natura cosa fruisco adesso?
Solo terra! A parte la bruttissima figura che queste persone non sanno di aver fatto volevo ribadire che per i Magredi occorrono interventi urgenti per la sua tutela pena la perdita definitiva di questo patrimonio botanico ma non solo! E' l'inquinamento sprigionato da quei mezzi la mia più grande preoccupazione! I danni che gli scarichi delle moto fanno agli uomini sono addirittura superiori ai restanti veicoli. Allora per le altre creature come i piccoli di occhione che crescono tra i sassi cosa succede?
Cristina Pisignano

 

 

da il Gazzettino online del Mercoledì, 17 Marzo 2004
VIVARO - Oltre ai primi cittadini parteciperanno all'incontro anche i tecnici della Direzione regionale dei Parchi
I magredi finiscono in Municipio

Il sindaco Cesaratto ha convocato le parti interessate per un approfondimento normativo
Vivaro - Un approfondimento normativo per capire quale sarà il futuro dei magredi e quali eventi e attività sono compatibili con i Siti di Interesse Comunitario. Magredi ancora all'ordine del giorno grazie all'incontro convocato dal sindaco di Vivaro Ezio Cesaratto nella sede municipale e previsto per venerdì prossimo alle 10. Invitati i sindaci dei Comuni interessati dalle aree magredi li ossia il primo cittadino di Maniago Emilio Di Bernardo, di Montereale Valcellina Nevio Alzetta, di San Quirino Giuseppe Bressa, di Cordenons Riccardo Del Pup, di Zoppola Renzo Cazzol e di San Giorgio della Richinvelda Anna Maria Papais. Nell'occasione saranno presenti anche i tecnici della Regione, nello specifico la direzione dei parchi, quella dell'ambiente e infine della pianificazione territoriale.

Lo aveva anticipato nei giorni scorsi, il sindaco Cesaratto, che si sarebbe fatto promotore di un incontro tra sindaci e direzioni regionali, questo per capire dove si andrà a parare, anche perché se i magredi dovranno esser protetti si dovrà pensare, forse, a stipulare un'intesa coi militari. «Oggetto dell'incontro sarà un approfondimento normativo sulle aree Sic - spiega Cesaratto - per capire cosa si può fare e cosa invece non si può fare nelle aree protette. La stessa normativa è sconosciuta da tutti, in particolare dai sindaci interessati. Bisogna definire il problema normativo».

«Si toccheranno anche altri temi - prosegue - come la presenza dei militari. O si rispetta l'area, e i militari non la rispettano da un punto di vista ambientale, o si proteggono le attività dell'Esercito, o ancora si proteggono i Sic».

«Secondo il piano regolatore del Comune di Vivaro, l'Esercito può utilizzare il Sic come meglio crede, possono fare ciò che vogliono in modo esclusivo. La domanda allora è questa: cosa si va a proteggere? Si protegge l'area dove qualcuno fa ciò che vuole, dove l'Esercito ha piena disponibilità e fa ciò che vuole, mentre l'Italian Baja non può?». Ritorna la questione, più volte sollevata dagli organizzatori della manifestazione e dal sindaco Cesaratto stesso, delle problematiche legate ai danni provocati dai mezzi cingolati dell'Esercito, ma anche dalle attività agricole.

Nei giorni scorsi, inoltre, Cesaratto aveva ricordato la questione degli sghiaiamenti di cui il torrente Cellina abbisognerà in un futuro prossimo. «Qualcuno ci dovrà dire come potrà essere effettuato il passaggio dei mezzi e l'asporto dell'inerte - aveva dichiarato - visto che le piante che crescono in mezzo ai sassi potrebbero essere tolte. Lo sghiaiamento è necessario perché nelle ultime piene il Cellina ha esondato togliendo il cotico, questo per parecchi ettari. Adesso lì abbiamo sassi dove prima c'era l'erba».

Fabio Della Pietra

 

da il Gazzettino online del Venerdì, 19 Marzo 2004
VIVARO Sono stati invitati con i sindaci anche i tecnici regionali
Magredi, oggi il vertice

Vivaro Anno zero per i magredi . Inizia da Vivaro la nuova vita dei Siti di Interesse Comunitario grazie all'incontro convocato dal sindaco Ezio Cesaratto, stamane alle 10, per discutere del futuro delle aree Sic. Una giornata significativa quella di oggi, anche perché la giunta regionale del presidente Riccardo Illy revocherà, pressoché in contemporanea, la delibera del 2003 dell'allora giunta Tondo che consentiva, di fatto, lo svolgimento dell'Italian Baja sui magredi . Niente più gare motoristiche sulle aree Sic, dunque, anche se restano aperti altri fronti critici.

Primo fra tutti l'approfondimento normativo per capire quale sarà il futuro dei magredi e quali eventi ed attività siano compatibili con i Siti di Interesse Comunitario. E sarà questo l'oggetto del meeting di stamattina convocato dal sindaco Cesaratto nella sede municipale. Invitati i sindaci dei Comuni interessati dalle aree magredi li ossia di Maniago, Montereale Valcellina, San Quirino, Cordenons, Zoppola e San Giorgio della Richinvelda. Invitati anche i tecnici della Regione Fvg, nello specifico la direzione dei parchi, quella dell'ambiente e infine della pianificazione territoriale. L'incontro vuole definire cosa si può fare e cosa invece non si può fare nelle aree protette. Ma si toccheranno anche altri temi come la presenza dei militari e l'utilizzo esclusivo che l'esercito ha dell'area. Un'area che va rispettata da tutti mentre, secondo Cesaratto, "i militari non la rispettano da un punto di vista ambientale". All'ordine del giorno le problematiche legate ai danni provocati dai mezzi cingolati dell'Esercito, ma anche dalle attività agricole, oltre ai danni che lo sminamento.

Fabio Della Pietra

 

 

da il Gazzettino online del Sabato, 20 Marzo 2004
VERTICE MAGREDI
La delibera sull'Italian Baja revocata dalla giunta Illy

Vivaro Gli ambientalisti, Verdi in prima fila, esultano. I primi cittadini dei Comuni che attraversano i magredi - insieme ieri per tracciare un futuro tutto "verde" per l'area - anche loro soddisfatti. La notizia è arrivata come un fulmine nel Friuli occidentale durante il vertice nel Municipio di Vivaro: la giunta Illy ha revocato la delibera del 2003 sull'Italian Baja.

MANIAGO
Vertice ieri a Vivaro: presenti anche San Quirino, Cordenons, Zoppola, Montereale e S.Giorgio
Magredi, sì al Piano di tutela
La giunta Illy revoca la delibera sul Baja. I Verdi: «Gli ambientalisti hanno vinto»
Maniago - Mentre la giunta regionale presieduta da Riccardo Illy ha provveduto ieri alla revoca della delibera con cui la precedente giunta nel maggio 2003 aveva dato il via libera all'Italian Baja, è nato a Vivaro l'intendimento da parte della direzione regionale delle Risorse agricole naturali e forestali per attuare un "piano di gestione" realizzato direttamente o finanziato dalla direzione stessa per dare indirizzi e configurare le attività che sono e saranno compatibili con i Siti di Interesse Comunitario. In buona sostanza, uno strumento per definire cosa si può fare all'interno dei magredi e cosa invece no.

È quanto emerso ieri nel corso del vertice sui Sic tenutosi a Vivaro e convocato dal sindaco Ezio Cesaratto, cui hanno partecipato le Amministrazioni di Maniago, Montereale, San Quirino, Cordenons, Zoppola e San Giorgio della Richinvelda, oltre ai tecnici regionali della direzione dei parchi e della pianificazione territoriale. Assente la direzione dell'ambiente.

Il piano di gestione prevederà dei processi di valutazione d'incidenza ed una seguente relazione su ogni tipologia di attività. A tal fine, ogni Comune provvederà ad indicare quali siano gli indirizzi ritenuti prioritari per la gestione dei magredi e quali le attività che attualmente si stanno svolgendo in quelle aree, esprimendo un parere sugli impatti ambientali. Oltre a ciò un piano di recupero in riferimento alle piste che già ci sono, all'interno di quello di gestione, per individuare la viabilità da conservare o meno.

«È opportuno che tutte le Amministrazioni indichino quali sono gli indirizzi che ritengono preminenti per la gestione di questi territori - ha affermato Isidoro Barzan, vicedirettore della direzione centrale delle Risorse agricole, naturali e forestali -, e per quanto possibile quali sono le attività che attualmente si stanno svolgendo, oltre a un parere su quelle che creano impatti nei Sic. Noi ci proponiamo o per realizzare direttamente o per finanziare il piano di gestione. Potremmo ritrovarci a metà progetto per capire a cosa porterebbero i primi dati e quali potrebbero essere i risultati finali del lavoro».

La giornata di ieri ha registrato un altro passo a favore della tutela dei magredi . La giunta regionale del presidente Riccardo Illy ha revocato la delibera del 2003 dell'allora giunta Tondo, che consentiva lo svolgimento dell'Italian Baja 2004 sui magredi , poi sospeso dall'organizzazione. «Un atto che a mio avviso si poteva fare anche prima - ha dichiarato l'assessore regionale allo sport Roberto Antonaz -, che dimostra come non ci sia mai stato sostegno da parte della giunta ad una manifestazione così controversa. Ora si dovrà procedere, perché i magredi non possono vedere la presenza di mezzi cingolati dell'Esercito, che sicuramente rovinano l'ambiente più degli stessi fuoristrada». E i Verdi - con una nota - hanno fatto sapere: «Grande vittoria degli ambientalisti».

Fabio Della Pietra

 

da il Gazzettino online del Sabato, 20 Marzo 2004
UN PARCO INTERCOMUNALE
VIVARO.(f.d.p.) - Se l'intendimento del sindaco di Vivaro Ezio Cesaratto era un approfondimento normativo per meglio comprendere il futuro dei magredi e quali eventi ed attività siano compatibili con i Sic, ebbene il vertice è stato certamente un successo. Il Sic è un'area di circa 4 mila ettari che interessa territorialmente sette Comuni e che vede oggi numerose attività al suo interno, da quelle cosiddette emulative, ossia moto e macchine che scorrazzano liberamente nei fine settimana in particolare, a quelle militari, si vedano le esercitazioni nel poligono di tiro Cellina-Meduna. Ancora pastorizia, attività agricole, sminamento, per non parlare dello sghiaiamento del Cellina cui si dovrà procedere e del problema correlato della bonifica dall'amianto. Tra le proposte avanzate per tutelare i Sic, l'istituzione di un parco comunale o intercomunale dei magredi , anche se, a detta dei tecnici della Regione, i parchi più che aree protette sono strumenti urbanistici che non ne garantiscono la salvaguardia come invece le riserve naturali. «Il piano di gestione ha come finalità la conservazione del sito - ha sottolineato Barzan della direzione regionale parchi - e attraverso di esso si potrà dire quali attività siano compatibili, anche confrontandole tra loro, e come possono essere eventualmente attuate attenuandone gli effetti negativi, se ci sono».

 

 

da il Gazzettino online del Mercoledì, 28 Luglio 2004
VIVARO L'istituzione del possibile Parco non preclude uno spazio per le quattroruote
«Fuoristrada, via libera»
Il sindaco Cesaratto: «Individueremo possibili piste nei Magredi»

Vivaro «Istituire un Parco dei Magredi ? Perché no, ma la decisione e la gestione dell'area devono essere in capo al Comune di Vivaro, unico ente che può decidere sulle sorti di un territorio espropriato ai suoi cittadini per farlo diventare sito di interesse comunitario». È molto chiaro il messaggio che il sindaco di Vivaro, Ezio Cesaratto, lancia sul futuro dei Magredi a pochi giorni di distanza dal trasferimento (definitivo?) dell'Italia Baja in Sardegna e dalla proposta lanciata dagli albergatori della zona di istituire uno specifico parco tematico. «L'area in questione - ha precisato Ezio Cesaratto - è di 660 ettari e, come impone anche la stessa Unione europea, deve essere al centro di un piano di gestione che veda coinvolta la popolazione locale anche e soprattutto attraverso i suoi organi amministrativi. Siamo quindi d'accordo con qualsiasi iniziativa di valorizzazione del sito, ma nessuno accampi diritti che sono invece del Consiglio comunale di Vivaro». «Nel prossimo futuro - ha proseguito il sindaco - dovrà essere anche affrontata la questione dell'utilizzo dei Magredi da parte dell'Esercito italiano che in quell'area addestra il suo personale con l'ausilio di armi e mezzi cingolati di ogni tipo». Ezio Cesaratto è anche possibilista nell'individuare apposite piste da riservare ai fuoristrada così come richiesto nei giorni scorsi dagli appassionati di questo tipo di automobili: «Non escludo l'ipotesi di concedere una porzione ben delimitata di territorio alle persone che coltivano questo hobby e che si dimostreranno rispettosi dell'ambiente. È chiaro che andranno trovate delle formule che ci consentano una verifica di chi utilizza le piste: potrebbe essere un tagliando di ingresso o uno stemma da applicare alla vettura. La proposta di Chiara Zoppellaro del primo club fuoristrada tutto al femminile è comunque interessante e merita una approfondimento».

E continua: «A Vivaro c'è posto per tutti: siamo una comunità in continua crescita che vuole stringere rapporti di collaborazione con quanti si dimostreranno vogliosi di promuovere l'ambito magredi le nel rispetto delle esigenze del territorio e della popolazione locale. L'unica condizione su cui non possiamo transigere è che dev'essere il Comune di Vivaro ad avere l'ultima parola sui progetti che riguardano un territorio così importante anche da un punto di vista sentimentale essendo appartenuto per generazioni ai nostri contadini ed allevatori».

Lorenzo Padovan

 

 

da il Gazzettino online del Martedì, 3 Agosto 2004
L'INTERVENTO: UN PIANO DI GESTIONE PER I MAGREDI

Dopo anni di argomentata opposizione ai rally e all'Italian Baja le associazioni ambientaliste e culturali della provincia di Pordenone che costituiscono il "Forum per la tutela e Salvaguardia dei Magredi " sono riuscite a ottenere la solidarietà e l'appoggio dell'opinione pubblica, sotto la pressione della quale, lo scorso marzo, la Giunta Regionale ha provveduto a revocare la delibera che autorizzava la manifestazione motoristica. Si tratta di un traguardo ambito e faticosamente raggiunto dal Wwf e da tutti coloro che ne hanno condiviso l'obiettivo. Ma questo provvedimento non segna la parola fine bensì apre nuovi e importantissimi scenari. Il clima dopo le roventi polemiche seguite all'annullamento della gara si è fatto via via più disteso. Si sono registrati significativi interventi a favore di un impegno concreto alla salvaguardia di questo territorio, in primo luogo dai Sindaci dei Comuni interessati e dai consiglieri dell'attuale maggioranza regionale. Si delinea pertanto la possibilità di passare dalla fase di protesta a quella dell'impegno concreto per tutelare il territorio. Primo passo da compiere è stato l'individuazione dello strumento di finanziamento più adeguato per questo scopo. Tale strumento è stato da noi tempestivamente individuato nel Programma Life Natura, promosso dall'Unione Europea. Esso prevede lo stanziamento di finanziamenti economici in grado di coprire fino al 75% delle spese necessarie all'attuazione di progetti per la salvaguardia dei Siti di Importanza Comunitaria. I Progetti Life garantiscono quindi il sostegno finanziario, unico vero mezzo capace di dare solidità e concretezza a un Piano di gestione ottimale. Piani che altrimenti rischierebbero di tradursi soltanto in un insieme di prescrizioni e vincoli difficilmente gestibili nella realtà. Altrove già da alcuni anni tali progetti sono stati attuati con successo, permettendo di coniugare la tutela del territorio a un'adeguata azione politica ed amministrativa, dando vita a modelli di agricoltura ecocompatibile sia all'interno che all'esterno delle aree protette.
Ulteriori forme di finanziamento nell'ambito degli stessi Progetti Life, si sono potuti recuperare, applicando in maniera corretta quanto era già previsto dai piani di sviluppo rurale. Nel totale rispetto dell'ambiente e delle tradizioni culturali locali sono state promosse attività umane fondamentali, tanto per la conservazione e valorizzazione naturalistica, quanto per lo sviluppo socio economico delle aree interessate. Come noto anche i nostri Magredi sono compresi nell'elenco dei Siti d'Importanza Comunitaria ed anche per essi vige l'obbligo di salvaguardare i valori naturali per i quali essi sono stati individuati, pena la possibilità di comminare sanzioni da parte della Commissione Europea in caso di mancato rispetto. Per l'Italia sono previste sanzioni per un valore di 125.000 euro per ogni giorno di mancato adempimento. L'UE sollecita quindi le Regioni, primi soggetti tra gli Enti Pubblici responsabili, ad intraprendere delle azioni a favore dei SIC e ad elaborare specifici piani di gestione quali strumenti utili e indispensabili ad assicurarne la salvaguardia. Tali piani devono essere elaborati con il coinvolgimento di tutti i soggetti che agiscono sul territorio e che del territorio vivono, anche attraverso il riconoscimento di opportune indennità compensative a fronte del rispetto delle regole che ne garantiscono la conservazione. Ricordiamo a quanti dovranno occuparsene ( sindaci, giunta regionale) che la scadenza del bando per la presentazione dei progetti è imminente (30 settembre 2004) . I tempi sono pertanto strettissimi ; oltretutto l'UE da priorità e sostegno finanziario solamente ai progetti che sono già stati definiti in ogni particolare e messi in preventivo in maniera chiara e ponderata, con tutti i costi connessi a ciascuna delle azioni che si intendono perseguire e in cui le parti in causa, abbiano già sottoscritto ufficialmente un impegno in proposito. E' dunque doveroso cogliere a pieno l'opportunità che l'UE mette a disposizione e le grosse potenzialità che solo attraverso di essa potrebbero dispiegarsi per dare finalmente certezza alla conservazione e alla valorizzazione di questo nostro importante territorio. In attesa che venga predisposto il Piano di gestione con relativo Progetto Life (come già segnalato agli assessori competenti) sollecitiamo le autorità preposte affinché installino un'adeguata cartellonistica che limiti l'uso improprio del Sic e permetta di far conoscere il valore della biodiversità del territorio magredi le.

Lino Centazzo Presidente Wwf Pordenone

 

 

 

da il Gazzettino online del Giovedì, 12 Agosto 2004
SAN QUIRINO Non essendo più del Demanio, il rudere nei magredi potrebbe a breve diventare punto di riferimento per incontri e iniziative di rilancio dellíambiente

Una casa nel parco, tra i sassi delle grave

San Quirino

Probabilmente la Pro Loco di San Foca avrà un nuovo punto di riferimento, un ulteriore spazio da cui partire nella propria attività istituzionale. Si tratta di un immobile - una casa a due piani immersa nel verde e facilmente raggiungibile - da ristrutturare completamente. Acquisito dal Consorzio di Bonifica Cellina - Meduna è stato richiesto a fine luglio: in cambio del comodato gratuito la Pro Loco, in accordo con la Direzione Regionale dei Parchi, s'è impegnata al recupero e alla sua gestione. La struttura diventerebbe la prima dedicata a incontri, informazioni e iniziative di promozione dei magredi , importante opportunità di sviluppo dell'area e riconoscimento tangibile della sensibilità ambientale del Consorzio e di tutti i soggetti coinvolti.

Nel cuore dei magredi , infatti, dove ebbe origine l'antica Roggia di San Foca - dove quindi si produsse l'energia che illuminò Venezia - la Pro Loco (da tempo impegnata con altri enti e associazioni nella tutela e nella valorizzazione dei magredi e che nelle vicinanze gestirà anche il giardino botanico dei magredi ) intende adibire l'edificio a centro di rilancio dell'area.

La casa era proprietà del Demanio dello Stato e come tale data in usufrutto al Consorzio, che ne è divenuto proprietario per effetto dell'art.1 comma 7 della legge 136 del 2 aprile 2001, pur non manifestando interesse per l'edificio in questione, lasciato a se stesso. «Appare perciò quanto mai opportuna questa iniziativa - scrive la Pro Loco - che offre al Consorzio di Bonifica la possibilità di mostrarsi sensibile alle istanze ambientali del territorio in cui opera e nel contempo dà corpo e speranza di futuro per i magredi , per gli abitanti dei paesi vicini e per i visitatori che, tra gli infiniti sassi delle grave e la varietà di flora e fauna magredi le, potranno scoprire il paradosso di una natura aspra e seducente insieme al paradosso dell'umanità circostante: indurita, sottomessa, spigolosa, ma anche forte, autonoma, persuasiva». Una prima richiesta era già stata inviata nell'ottobre 2002, rimasta inevasa in attesa del trasferimento di proprietà. Ora dice la Pro Loco «l'avvenuto trasferimento rende più agevole la concessione richiesta, che appare ulteriormente motivata e resa urgente dallo stato di abbandono e degrado in cui versa l'edificio».

 

da il Gazzettino online del Sabato, 14 Agosto 2004
Turismo, la montagna sorride
Nel bilancio di metà agosto solo un lievissimo calo rispetto allíestate record del 2003

Pordenone

La stagione nera del turismo non ha colpito la montagna pordenonese. Se nel Belpaese tutti si lamentano del flop dell'estate 2004, nel Friuli occidentale si mantengono le posizioni e la flessione è soltanto lieve. Per capire l'andamento della stagione estiva abbiamo interpellato i dirigenti dei due principali soggetti privati di promozione turistica, il "Consorzio Valcellina" e il "Valli Pordenonesi". Renzo Grava, titolare dell'albergo Miramonti di Claut è il presidente del "Consorzio Valcellina": «Non potevamo certo aspettarci un'ulteriore crescita dopo il boom del 2003 - ha esordito - determinato anche dalla siccità e dal clima torrido che ha spinto molti a cercare rifugio in montagna. Siamo però riusciti a mantenere le posizioni, ma siamo confortati dal fatto che abbiamo comunque visto in vallata tanti volti nuovi, soprattutto giovani coppie che hanno scoperto il piacere di rilassarsi dalle nostre parti. Per il futuro siamo quindi fiduciosi, anche perché Claut e la Valcellina, a partire dal prossimo inverno, saranno inseriti per la prima volta a pieno titolo come polo turistico, nel programma delle attività della Regione». Grava non lo dice, ma se si è evitata la crisi economica molto lo si deve al lavoro sinergico svolto in questi anni, con un'unica squadra formata da amministratori locali e operatori del settore ricettivo, tutti uniti nell'inseguire l'unico obiettivo dell'incremento delle visite.Anche Piero Trevisanutto, titolare di "Gelindo dei Magredi " e deus ex machina del consorzio "Valli Pordenonesi" si dice tutto sommato soddisfatto: «La nostra clientela - ha dichiarato - è fatta per un 30\% da turisti nel senso tradizionale del termine e per il restante 70\% da villeggianti ed emigranti che rientrano al paese natale o, comunque, da persone che hanno radici storiche in Friuli. Nel complesso abbiamo saputo attestarci sul livello dello scorso anno, tranne per qualche sporadico caso di flessione negli arrivi». Trevisanutto ha però un sassolino che vuole togliersi dalla scarpa. «Questo risultato - ha chiarito - non è però assolutamente dipeso dalla politica regionale di promozione, ma dalle nostre fatiche quotidiane. La pubblicità è stata fatta poco e male. Per il futuro auspichiamo che la regia della promozione turistica possa tornare in provincia, in modo tale che siano gli stessi operatori del settore a divenire protagonisti delle scelte strategiche che li riguardano. Quest'anno sono venuti da Milano a insegnarci cosa proporre alla gente che visita i Magredi o le vallate pordenonesi e il tutto si è risolto con una paginetta di consigli via Internet. Gli imprenditori hanno bisogno di ben altro supporto: siamo pronti a fare la nostra parte purché ce ne diano la possibilità».

Lorenzo Padovan

 

 

da il Gazzettino online del Venerdì, 20 Agosto 2004
PEDEMONTANA Confronto sui Magredi

Pordenone
Appuntamento alle 10 a Villa Carinzia per tre sindaci pedemontani. I primi cittadini di Maniago (Emilio Di Bernardo), Montereale Valcellina (Nevio Alzetta) e Vivaro (Ezio Cesaratto) s'incontreranno con l'assessore provinciale Renzo Francesconi per fare il punto sul progetto Life - Natura, che può contare su fondi dell'Unione europea. Di Bernardo, per un precedente impegno, probabilmente non potrà essere presente. L'iniziativa appare diretta a salvaguardare in modo particolare l'area dei Magredi . Il Comune maniaghese, tra l'altro, proprio sulla zona magredi le ha già idee precise: un Centro studi e ricerche e, se possibile, anche l'istituzione di un parco vero e proprio.

 

 

da il Gazzettino online del Sabato, 21 Agosto 2004
LIFE-NATURA CON LA PROVINCIA

PORDENONE -La tutela della zona magredi le è stato l'argomento di confronto, ieri a Villa Carinzia, tra l'assessore provinciale all'Agricoltura, Renzo Francesconi, il collega all'Ambiente, Antonio Zavagno, e i sindaci di Montereale (Nevio Alzetta) e Vivaro (Ezio Cesaratto). L'incontro è servito a verificare la volontà di elaborare un progetto comune, che s'inserisca nel programma europeo Life - Natura. Dopo i contatti già avviati con la Regione, che ha l'interesse di presentare un'opera per la valorizzazione dei Magredi , Comuni e Provincia potrebbero inserirsi nel piano in modo sinergico, come partner. Lo scopo è quello di garantire un possibile ampliamento del raggio d'azione e di proporre un programma condivisibile da tutte le municipalità dell'area, acquisendo più forza in ambito continentale. Le direttrici lungo le quali si è sviluppato il vertice di ieri sono state focalizzate sulla conservazione di alcune aree del Sito d'importanza comunitaria del Cellina, sul recupero di zone a prato e a pascolo, sulla salvaguardia di patrimonio genetico e biodiversità. Il prossimo incontro sarà allargato alla Regione e ai sindaci di Cordenons, San Giorgio, Zoppola e San Quirino.

 

 

da il Messaggero Veneto PN B.1.6   21-08-04, pag. 8, Pordenone
Piano ambientale sostenuto da Provincia e Comuni Il programma Life natura garantirà metà delle risorse
Magredi, unione d'intenti

VIVARO. L'unione fa la forza, soprattutto quando l'obiettivo è impegnativo come la conservazione e la valorizzazione di un patrimonio ambientale che l'Unione europea ha decretato Sito di importanza comunitaria. La Provincia di Pordenone e i Comuni di Vivaro, Maniago (invitato, ma non presente per impegni motivati) e Montereale hanno deciso di lavorare insieme per presentare un progetto che si inserisca nel programma comunitario Life natura, un progetto che, se accolto, sarà finanziato per il 50 per cento con risorse europee e per l'altro 50 dagli enti proponenti. «Viste le risorse necessarie per attuare il piano &emdash; spiega l'assessore provinciale all'Agricoltura Renzo Francesconi &emdash; è quanto mai necessario coinvolgere anche la Regione, che si è peraltro già dimostrata disponibile a impegnarsi fattivamente per la tutela di queste aree. La Provincia potrà avere un ruolo di coordinamento, ma la Regione deve fare da regista, come già avvenuto per altri progetti». La settimana prossima un rappresentante dell'ente di piazza Costantini incontrerà il direttore regionale dei Parchi per vagliare le disponibilità e il primo settembre Provincia, Regione e sindaci dei Comuni in cui rientra il Sic del Cellina (Vivaro, Maniago, Mnontereale, San Giorgio, San Quirino Cordenons e Zoppola) si confronteranno sul piano da presentare visto che il bando scade il 30 settembre. Mettere insieme questi soggetti significa anche garantire un possibile ampliamento del raggio di azione e proporre un progetto condiviso da tutte le municipalità che insistono sull'area per avere più forza nella valutazione progettuale in ambito comunitario. Le direttrici lungo le quali si è sviluppato il primo colloquio, tenutosi a Villa Carinzia, sono state focalizzate soprattutto nella conservazione di alcune aree del Sito di importanza comunitaria (Sic) del Cellina, nel recupero di alcune zone a prato-pascolo per favorire il ripristino del magredo in sostituzione di colture ad alto impatto e infine nella salvaguardia del patrimonio genetico e della biodiversità della zona interessata. «Imagredidevono essere una risorsa ambientale da valorizzare &emdash; conferma Francesconi &emdash;, ma possono anche dar vita a un'attività economica legata al turismo e alla creazione di percorsi didattici per le scuole». La Provincia aveva già presentato nel 2000 un progetto Life natura per un'altra zona, ma non era stato accolto. Nello stesso anno il Comune di Vivaro aveva elaborato un piano proprio per imagredi, «ma non c'erano i finanziamenti europei &emdash; ricorda Cesaratto &emdash; per sostenerlo. Quel progetto può comunque essere recuperato e rivisto in modo da essere attuale». Il Comune di Vivaro è intenzionato a perseguire ogni strada per reperire i finanziamenti che portino alla realizzazione di un piano di valorizzazione deimagredi, per cui, se l'opportunità offerta da Life natura non darà i risultati sperati, non si darà per vinto. «La nostra volontà &emdash; spiega il primo cittadino Ezio Cesaratto &emdash; è quella, in ogni caso, di creare un parco comunale bonificando l'area dai rifiuti che oggi vengono disseminati e recuperando anche il corso d'acqua che oggi porta soltanto acque di scarico del Consorzio di bonifica. Imagredidevono essere non soltanto un esempio ambientale da tutelare, ma anche da far conoscere e in tal senso si può pensare di ottenere dei risvolti turistici e di creare posti di lavoro».

Martina Milia

 

 

da il Messaggero Veneto PN B.1.6  25-08-04, pag. 10, Pordenone
Saranno fatti brillare anche i fuochi d'artificio sequestrati
Esplosivi, un nuovo poligono


VIVARO. In queste settimane le amministrazioni comunali di Maniago, Vivaro, Zoppola, Cordenons, San Quirino e San Giorgio della Richinvelda dovranno esprimersi sul disciplinare d'uso del poligono di tiro del Cellina-Meduna. Si tratta di un documento che, per lo più, ricalca le linee guida dei passati disciplinari che &endash; ogni cinque anni &endash; vengono nuovamente ratificati dalle rispettive amministrazioni comunali sotto la cui giurisdizione insistono parti del poligono stesso. Ma quest'anno il documento preenta alcune significative novità. Questa volta, infatti, la commissione mista paritetica per le servitù militari ha inserito nel documento una relazione informativa &endash; a firma dell'ufficio tecnico manufatti esplosivi del 15º Centro rifornimento e mantenimento di Padova &endash; sull'attività di distruzione di materiali esplosivi mediante brillamento in aree addestrative e poligoni ubicati nel Friuli occidentale. L'ufficio, dopo una serie di sopralluoghi, ha individuato tre siti nel poligono militare dove poter adeguatamente e in completa sicurezza far brillare reperti bellici, materiale esplosivo o più semplicemente fuochi d'artificio sequestrati. Nell'occhio dei tecnici sono state le aree Juliet (nei pressi del vecchio poligono dell'aeronautica del Dandolo), il poligono addestrativo del Dandolo, l'ex deposito munizioni di Usago, l'area Foxtrot nei pressi del Meduna e l'area Charlie del poligono, poi, scelto. Le prime quattro sono state accantonate per la vicinanza con le abitazioni, per la presenza di erba secca che potrebbe far proliferare gli incendi, per la folta vegetazione e per le difficoltà di accesso. I siti individuati, invece, si «prestano &endash; ha rilevato l'ufficio tecnico del Cerimant di Padova &endash; adeguatamente all'attività prescelta», anche se solo «due sono da preferire perché distanti circa due chilometri e mezzo dal più vicino centro abitato». Il terzo, infatti, «dista solo 750 metri dalla trafficata statale 464 e un chilometro e mezzo dalle prime case di Rauscedo». Le operazioni di brillamento, una volta ottenuti i pareri dei sei comuni, si svolgeranno in cinque giorni al mese e per cinque mesi all'anno. E' stato, infatti, "rispettato" il periodo di nidificazione degli uccelli che popolano iMagredi. Non è dato, comunque, a sapere sugli eventuali danni che possano «subire gli animali &endash; è il parere del Cerimant &endash; con particolare riferimento agli uccelli che, paiono essere i più sensibili ai disturbi arrecati dalle esercitazioni militari». Il brillamento di materiale bellico o, comunque, sequestrato, non può più essere &endash; secondo alcune anticipazioni &endash; procrastinato perché i depositi, all'uopo predisposti, stanno "scoppiando. Si parla di tonnellate di "elementi" che dovranno lasciare i depositi anche perché in fase di "pericoloso depauperamento". Tra il materiale custodito c'è anche la stiva della nave croata Veya Luca, bloccata alcuni anni fa in acque territoriali con un pericoloso carico di munizioni (anche esplosivo T4) e casse di fuochi d'artificio sequestrati dalle forze dell'ordine durante il periodo natalizio. Insomma una vera e propria santabarbara che, quanto prima, "scoppierà" tra le sabbie dei Madredi.

Mario Coccolo

 

 

 

da il Gazzettino online del Giovedì, 26 Agosto 2004
ESERCITO ECOLOGICO
Nei Magredi un poligono che rispetta l'ambiente

Cordenons
Un nuovo poligono dove fare brillare le vecchie bombe o materiale sequestrato nel mezzo dei Magredi . La struttura dell'Ariete (che sei Comuni dovranno approvare) è a prova di ambiente: le esplosioni saranno infatti organizzate nel pieno rispetto della fauna e della flora. Si terrà pure conto dei periodi di nidificazione degli uccelli.

 

--> Valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) e Valutazione d'incidenza (sito reg.FVG)

-->
Regolamento direttiva 92/43/CEE conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche. (agg. al D.P.R. 12/3/03 n. 120).

-->
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in aggiornamento: gennaio - febbraio - marzo
 

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