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COMUNICATO STAMPA 25/03/2006
Oggetto: Un parco fluviale per il Fiume Tagliamento: una "grande opera" oltre la logica delle casse, verso una gestione moderna, trasparente e comune del Fiume.

Dai ragionamenti nati in questi anni di approfondimento sulle tematiche ambientali e sociali si sta facendo strada una nuova ipotesi: costituire un parco fluviale sul Tagliamento.

Il Tagliamento è conosciuto a livello europeo come il "Re dei fiumi alpini".

La questione delle casse di espansione ha mosso l'attenzione e la preoccupazione di scienziati , media e gruppi organizzati di varie parti d'Europa. Questo sta a significare l'enorme valore intrinseco che il Fiume ha, e le sue potenzialità di divenire anche motore di rivitalizzazione economica dei territori circostanti seguendo la strada della sostenibilità ambientale e della valorizzazione a fini turistici dei suoi aspetti naturalistici, culturali, sociali.

D'altra parte le critiche circa l'inefficacia delle casse arrivate dagli studi di esperti di fama mondiale sulla gestione dei fiumi hanno fatto si che le popolazioni interessate, le associazioni e le amministrazioni locali aprissero gli occhi e si guardassero attorno nel panorama europeo e mondiale.

E' nata così la consapevolezza che l'approccio delle casse di espansione è stato sconfitto dalla storia, dalla ricerca scientifica e dalle catastrofi non evitate.

L'approccio moderno al problema della sicurezza fluviale si basa sulla consapevolezza che è necessario ridare respiro ai fiumi, ricreando aree di esondazione naturali e decelerando così la forza delle acque. I francesi, i tedeschi, gli austriaci, gli statunitensi insegnano che creare strutture di contenimento dei fiumi non fa altro che aggiungere ad una criticità &endash; intrinseca nella presenza del fiume &endash; un'altra criticità dovuta ad una struttura di contenimento che aumenta a dismisura l'energia potenzialmente distruttiva delle acque.

La "via del Parco" servirà a finanziare il cambiamento di approccio, a compensare economicamente le modifiche agricole necessarie, a divulgare la "cultura del rischio" e &endash; soprattutto &endash; a trasformare il Tagliamento da un problema ad una risorsa durevole ed un orgoglio per tutte le popolazioni, dalla sorgente alla foce.

Il recupero di edifici storici dismessi - quali le filande - e la loro destinazione a fini di strutture sociali, turistiche e museali dovrà essere una delle priorità dell'eventuale parco fluviale.

I parchi e le aree tutelate dalle norme europee godono di finanziamenti specifici e di priorità di finanziamento sui piani di risanamento e di valorizzazione del territorio.

Quello che proponiamo in sostanza è un parco figlio degli anni 2000, le cui logiche e regole nascano "con" e "per" le comunità interessate; Una "grande opera" diversa da tutte le altre in atto in questa Regione, in quanto figlia di altre logiche e di altri interessi.

Questa è l'ipotesi di ragionamento e la nuova prospettiva di lavoro che "Assieme per il Tagliamento" pone sul tavolo delle comunità locali e della politica.

 

Cosa è un parco fluviale:

Nella maggior parte dei paesi industrializzati i corsi d'acqua hanno subito pesanti interventi di regimazione ed i tratti rimasti ancora naturali sono diminuiti drasticamente negli ultimi decenni.

La rinaturazione dei corsi d'acqua e la realizzazione di parchi fluviali costituiscono quindi l'occasione per garantire da un lato una continuità ecologica sul territorio e dall'altro la sua fruizione, nel rispetto e compatibilmente alle caratteristiche dell'ambiente, promuovendone la conoscenza.

Tutto ciò con l'obiettivo di favorire e potenziare le funzioni di regimazione idraulica ed idrogeologica dei corsi d'acqua.

Alcuni obiettivi dei parchi fluviali sono:

- mantenere i fiumi «liberi di esercitare la propria dinamica evolutiva senza costrizioni artificiali»
- garantire un deflusso minimo vitale di acqua nei fiumi tale da «consentire un corretto mantenimento degli ecosistemi fluviali, una sufficiente capacità autodepurativa ed un uso sociale del fiume secondo tradizioni e culture locali»
- garantire alle acque dei fiumi una qualità «conforme ai principi ed ai parametri fissati dalle norme più avanzate» sotto l'aspetto chimico, biologico e sanitario
- intraprendere ed appoggiare tutte le misure che consentano ai fiumi di «mantenere un elevato indice di funzionalità dal punto di vista ecologico, un assetto idrogeologico che garantisca in caso di piene la sicurezza del territorio attraverso esondazioni morbide in aree di contenimento naturale, una qualità elevata degli habitat fluviali ed un uso sociale appropriato».

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